Donna nella Cozza, come sei stata chiamata da una signora che si stava lamentando coi custodi per il divieto di mangiare nella tua sala degli Uffizi il suo panino (episodio riportato dalla Nazione), adesso sai perché non sono mai venuto a trovarti. Non mi reggerebbe il cuore a vedere trattata in questo modo la Venere di Botticelli ("Migliaia di persone fra cui molte in canottiera e pantaloncini, infradito ai piedi e mani che toccano tutto, anche tele e cornici, mentre scattano vietatissime foto con il flash, immortalandosi, denudandosi il petto per una foto ricordo" ha scritto al quotidiano fiorentino un rappresentante del personale). Tu che ti copristi il seno e il pube perfino davanti a Lorenzo di Pierfrancesco, collezionista e poeta, il Medici che ti commissionò, chissà come ti senti oggi, mostrata quattordici ore al giorno a gente che ti confonde con la cameriera che porta l'impepata nel ristorante-pizzeria. Vorrei vestirti, nasconderti, salvarti da quella oscena situazione, ma non mi è possibile e allora prometto che continuerò a non guardarti, per non causarti imbarazzo ulteriore.
Camillo Langone