domenica 29 marzo 2009

Penisola museo

Lo scontro delle civilta' (The clash of civilization).
Lettura geopolitica con fonti di sinistra, in cui non c'e' traccia di neoconservatorismo e anzi viene ribattuta con forza la bonta' dell'universalismo politico dell'Occidente, l'imperialismo e i secondi fini a tratti. ln questo libro scritto a meta' degli anni Novanta, che prevede parecchie cosucce gia' realizzatesi, l'ipotesi e' che il mondo e' diviso in cinque civilta', se vogliamo farla semplice, o una decina se vogliamo essere dettagliati. Con schematizzazioni utilissimi per capire la Storia moderna e contemporanea, si passano in rassegna i tratti salienti delle varie civilta', si spiega che dopo la fine delle ideologie del Novecento i conflitti mondiali sono conflitti di popoli diversi tra loro, e che i vincitori saranno quelli la cui economia cresce piu' velocemente, che fanno piu' figli, e con una radicata fede nella propria identita'. Tutto corredato da molti esempi di casi geopolitici nel mondo. Il prossimo futuro vedra' un'America multiculturale e senza identita' e destinata inevitabilmente a perdere il ruolo guida nella scena internazionale, e un'Europa senza europei che non crede piu' in se stessa relegata a piccola penisola-museo del continente asiatico. E dopo la Cina e l'Islam, che sono gia' attuali civilta' dominanti nel mondo, uno scenario: il centro del mondo che dopo essersi spostato da Est a Ovest nel 1500 e poi ancora a Est all'inizio del 2000, potrebbe spostarsi a Sud.
Da leggere per tutti quelli che credono alla pace nel mondo.

Egli e' (ancora e nonostante)

Che sfiga, pardon, che culo.

Ella fu

Maramao perche' sei morto, AN ella fu vista da tolleranza Zoro.
Essi furono, vai Ermete!

Parigi

Quelques conseils.

venerdì 27 marzo 2009

Contro i rossi

Ok ok, e' vero, la retorica, il populismo, la farsa dei ragazzetti, lo smielamento a tratti, il comunismo che ancora c'e', le musichette, le barzellette, i sondaggetti, i gadgetti, e viva gli spaghetti. Criticate tutto questo, o democratici, pero' il "Presidente del piu' grande partito d'Europa" che nasce oggi quando dice a denti stretti e mentendo che ama il concetto di opposizione, e che questa sta perdendo il volto, o la faccia, e i consensi, o i voti, non mi pare dica una cazzata.
Magari e' tutta una mega operazione di marketing, la piu' riuscita pubblicita' non occulta del secolo, che dura vent'anni e convince il 51% degli italiani. Mi ricorda qualcosa. Viva l'Italia!

Contro la plastica

La rete regolata e la coscienza pure: attacchi alla plastica.

sabato 21 marzo 2009

Ani venerabili

- Capisco tutto, ma perchè sei diventato gay?
- Guarda, la posizione e' ridicola, la fatica improba, il piacere brevissimo; ma se la tengano, l'orrida fenditura!
Maledetti vi amero'
- Voi etero avete tutti il complesso della Madre: volete tornare tutti nel ventre materno, e siccome cio' non vi e' possibile, volete almeno guardarci dentro ogni tanto con un pisellino. E' assolutamente questa la mia teoria sull'eterosessualita'.
Der bewegte Mann (Tutti lo vogliono, Maybe maybe not, The most desired man)

Anni venerabili

Che film fantastico e non fantapolitico la storia della prima Repubblica italiana. Kiss me kiss me Licio qui parla di democrazia malata, qui di informazione e qui di magistratura. Non mi sembra che "parli cazzate". Magari un po' troppo teorico, mentre il piano di rinascita democratica lo stiamo via via attuando.
Libro: "Gelli e la P2 tra cronaca e storia"; e altri.
I poteri forti e i poteri morti, la sacra Sindona, la loggia sloggiata che poi forse ritrova alloggio, mal comune a mezzo Gladio...mi sembrava noioso il dopoguerra italiano, invece c'e' di che divertirsi (si fa per dire).

Anni fiammanti

"Entriamo con la nostra identita'", "saremo la maggioranza nel Pdl", "non e' una fine", "presentiamo una forte la cornice valoriale", "non sara' una monarchia", il nostro patrimonio sara' custodito". Tutte cazzate, non ci credono neanche loro e si vede. Serve qualcosa piu' di destra dell'illanguidimento di An. Tipo Silvio.

Anni plumbei

Vediamo di documentarci un po'.
Dopo aver letto Armi e bagagli, che mi e' piaciuto parecchio, visto "Buongiorno,notte" di Bellocchio, inferiore alle mie aspettative, e ascoltato qualcosa sul caso Cirillo (Speciale Giustizia di Bordin, 1h7'), ci sono in lista d'attesa i libri L'affaire Moro, di Sciascia, ed Io, l'infame (nuova edizione ottobre 2008) di Patrizio Peci, fratello di Roberto, nonche' questo documentario sui due fratelli.

venerdì 20 marzo 2009

Condanna in condomacia

Per par condicio tutti e due, la pratica e la teoria.

giovedì 19 marzo 2009

Soldi soldi soldi

La crisi dei crediti, in linguaggio duepuntozero.

mercoledì 18 marzo 2009

martedì 17 marzo 2009

Discanto

Poesia in canzone, le confessioni di Chisciano: l'umile, fiera, saggia nudita' dell'essere umano. Con un linguaggio universal-minimalistico.

lunedì 16 marzo 2009

Si trasforma in un raggio missile

L'Europa e' messa male e sara' messa ancora peggio perche' non riesce a fronteggiare la crisi finanziaria e monetaria globale a causa dell'assenza di un Governo Centrale Europeo e per via di leader politici nazionali che non esercitano il proprio potere decisionale.
Ergo: in USA e' piu' semplice, c'e' un governo nazionale unitario e Obama prende decisioni.
Stavolta e' vero, ci avviamo verso il baratro barometrico, saremo asserragliati dai gas serra ma grazie alle nuove politiche di Obama cambieremo rotta.
Obama allestisce un orticello per far mangiare bene il pingue popolo americano.
Obama: oltraggiosi i premi ai manager.
Obama: via Al Quaeda dal Pakistan perdincirindina.
Michelle Obama e' Superwoman.
Non e' per caso che sotto le spoglie di Entomo si nasconde Obama?

domenica 15 marzo 2009

Il Divo

Ringrazio il mio amico per la super recensione.
L'esperienza mi e' piaciuta, il film no. L'esperienza mi e' piaciuta perche', croce della mia vita, sono uno di quelli che non conoscono a memoria nomi, testi e facce di canzoni e cantanti, ma ho passato invece puberta' ed giovinezza tra l'album dei calciatori ed il pastone politico del TG1.Ho cosi' rivissuto i tempi andati, per i quali, per pessimi che fossero, ho piu' affetto che per quelli contemporanei. Ho goduto della vista di alcuni eccellenti attori che non si vedono piu' come Flavio Bucci, Anna Buonaiuto, Aldo Ralli e molti altri volti familiari dei dopocena che cominciava alle 8.40 in punto. Ho goduto della ricostruzione delle fattezze dei politici di quella coda degli anni '70: Evangelisti e' stato riprodotto in maniera commovente, cosi' Pomicino. Ma quando ho visto la montatura degli occhiali di Vincenzo Scotti ho riso da solo e mi e' scappata una lacrima (pero' ha un accento siciliano, lui, enfant prodige della dc partenopea). Ho goduto di certe grisaglie, occhiali (anche altri), e pettinature, sebbene la ricostruzione scenografica e costumistica non sia stata spinta all'eccesso filologico. Ho goduto della sceneggiatura di tutti i personaggi, eccetto Andreotti, degna di trent'anni di cronache parlamentari di Ceccarelli. Ho goduto di questa sorta di rievocazione storica come mi accadde solo per la Piovra II (quella con una interpretazione di Sergio Fantoni) e per il film su Aldo Moro con Giammaria Volonte'. Mi ha convinto meno il personaggio di Aldo Moro (su cui, va detto, c'e' una spietata concorrenza nel cinema degli ultimi dieci anni). Nervoso, volitivo, persino confinato in un nascondiglio di cemento armato (non era una parete in carton gesso?); diverso dal mite svogliato, pomeridiano, che ci hanno consegnato i biografi. Ma bisognerebbe chiedere a Mario Moretti com'era in quei giorni. Il film e' invece una coproduzione tra il Pingitore del Bagaglino e il Coppola rintronato del Padrino III. La sceneggiatura di Andreotti e' puramente basata sulla raccolta di battute fruste e volgari che tutti conoscono e rappresentano la piu' grande sopravvalutazione della storia del paese unitario. Non c'e' storia. C'e' il solo caso umano della sua segretaria (la Degli Esposti, grande attrice, vedi sopra).Per il resto un po' Lock and Stock, secondo un canone narrativo gradevole ma manieristico che da noi e' arrivato con dieci anni di ritardo e minaccia di restare per altrettanto tempo. Quando la morsa si stringe sulla vicenda mafiosa il film si travaglizza e diventa noioso e petulante. Nel complesso perfettamente italiota l'atteggiamento verso Andreotti. Il solito servilismo canino di amore per chi ci lega al palo (si dice che a Torino Agnelli girasse senza portafoglio perche' ovunque entrasse, fosse pure la piu' sordida bettola, si cessasse immediatamente di abbaiare sguaiatamente al suo indirizzo e si facesse a gara a pagargli il caffe'). Andreotti, e con lui Moro, Kossiga, la DC, i partiti satellite, la combriccola pretesca, andavano sconfitti nell'urna, che e' quello che credo intendesse Pasolini quando scriveva di processarli nelle piazze. Persa quell'occasione non mi interessa sapere cosa ha combinato, se lo ha combinato lui o se paghera' un giorno. Le vittorie al novantesimo mi incantano, quelle a tavolino neanche le voglio sapere.

Io non l'ho ancora visto perche' essendo molto interessato alla storia dell'Italia post-unitaria sono in cerca di fonti almeno minimamente attendibili; ho avuto finora il timore pregiudiziale che il film possa deviarmi storiograficamente. Come tutti quelli su Moro, molti non ne ho visti per paura che mi avessero restituito un'immagine distorta, e invece un buon film e' un ottimo metodo per una introduzione alla comprensione di un argomento complesso. Io pagherei centinaia di euro per una cena con Andreotti e Kossiga. A parte quello che possono aver malefatto, chi la conosce meglio di loro la storia repubblicana? Il guaio e' che per loro stessa ammissione non dicono la Verita', quindi la confusione filologica e' ancora assicurata. Ma una cena con loro resterebbe in ogni caso il piu' bell'audioromanzo de mi vida.

Kiwu

Dopo aver letto in un godibile articolo di Stefano Di Michele (Il Diavolo veste Nokia) che la popolazione connessa -e simultaneamente sconnessa- si manda messaggi come "Amo cvd x axitivo tvb xxx" o, storpiando Prevert, "Kuest amo tt int ankor kosi vivo tt pien d sol e' t e' m), quindi ancora peggio di cio' che immaginavo io, non vedo fuori luogo la proposta del vescovo di Modena di rinunciare ai messaggini sul telefonetto i venerdi' della Quaresima.
Siccome l'80 per cento del materiale usato per i telefonini, il coltan, viene dal Kiwu, regione del Congo in cui e' in corso una guerra civile che ha causato 4 milioni di morti in 10 anni, un po' di sana astinanza comunicativa non guasta.

Rho (vistando)

Volevo scrivere due righe per gettare fango su superDarioCross Franceschini, poi ho visto la foto e l'articolo e non mi e' parso il caso di infierire.

sabato 14 marzo 2009

Berlino

Da non confondere il Congresso di Berlino dalla Conferenza di Berlino: l'unica nota comune e' che in entrambi i casi l'Italia non ha contato un cazzo.

venerdì 13 marzo 2009

Ferrara

Un altro che la pensa come me sulla Bignardi.

C'e' sempre l'abiura

"Il lusso di dimenticare" poi lo diamo solo a Benigni oppure lo possiamo estendere anche ai criminali nazifascisti e comunisti, e ai ragazzini che trucidano le fidanzatine o ammazzano i genitori? Il "lusso" lo dobbiamo fare "democratico" nevvero?
Perche' non ricostituiamo il Ministero della Verita' e della Storia (1984 docet) per decidere e "poter scegliere cosa portarsi dietro"?
Che abiuri Benigni, e che abiuri pure Serra. Non vedo proprio il bisogno di ulteriori nichilismi di matrice leninista.

Pare che una remota invettiva satirica di Benigni versus Almirante, rimessa in circolo da qualcuno su YouTube, costerà all’artista una querela della vedova, signora Assunta. In sostanza, il Benigni di oggi dovrà rispondere per il Benigni di ieri, riesumato dall’infernale rumine elettronico che tutto ingloba e tutto ricaccia fuori, azzerando il tempo, eternando il bello come il brutto, il memorabile ed il dimenticabile. Nella sua esemplarità questa notiziola, mi fa capire perchè cerco di tenermi lontano, se non ho strette necessità professionali, dagli smisurati archivi della rete. In quelle viscere luminescenti tutto si affolla ma niente passa, è come se il metabolismo delle parole, delle facce, delle idee, si intoppasse per colpa di uno stomaco così smisurato da potersi dilatare all’infinito. Mi danno qualche disagio perfino le fotografie, che cerco di selezionare fino alla spietatezza, figurarsi quella nebulosa immensa di immagini e parole che è il web, che per presunzione “democratica” esclude ogni selezione e criterio. Bisognerebbe essere padroni del proprio passato al punto da poter cancellare almeno qualche scoria, poter scegliere cosa portarsi dietro. Il lusso di dimenticare è prezioso almeno quanto il bene della memoria. Rischiamo di confondere e guastare entrambi, cioè di essere costretti a convivere con ciò che ci è ormai estraneo, e non avere piu’ memoria di ciò che davvero ci ha cresciuto e formato.
Michele Serra

mercoledì 11 marzo 2009

Dialogo sui massimi uccelli

Hai fatto il tuo tempo, tu zozzone. Mo' vali meno d'un cojone...io te ammollo, cambio direzione...diventero' omosessuale, almeno so che il culo non tradisce! Ormai con te me devo rassegnare, de usarte solo per pisciare.
Franco Califano nel suo "monologo col membro", liberamente ispirato alla seguente poesia di Trilussa "Il pappagallo ermetico":

Un Pappagallo recitava Dante:
"Pape Satan, pape Satan aleppe...".
Ammalappena un critico lo seppe
corse a sentillo e disse: - È impressionante!
Oggiggiorno, chi esprime er su' pensiero
senza spiegasse bene, è un genio vero:
un genio ch'è rimasto per modestia
nascosto ner cervello d'una bestia.
Se vôi l'ammirazzione de l'amichi
nun faje capì mai quelo che dichi.

500

Che oltre ad essere il numero di post postati su questo posto, e' anche un numero di Harshad.

Occhio non vede

Le crisi dimenticate.
I media: l'unico amplificatore con guadagno variabile da zero a piu' infinito, ma sempre diverso da uno.

Tacco matto

Le donne tra i 20 e i 60 anni spendono in media 500 euri all'anno per comprare scarpe con tacco alto. 500 euri all'anno, rivalutati a mille considerando l'inflazione e investiti alll'8% per 40 anni (la media per difetto delle Borse globali nell'ultimo secolo), comportano una spesa finale di circa 290 mila euro.

Il fumo, il Nobel, l'insetto

"Ho smesso di fumare".
Sulla lapide di G.Funari.
Funari, ce l'ha fatta.

"Il premio Nobel l'hanno dato ad ogni idiota di quinta categoria, da Doris Lessing, che ha scritto un solo libro decente 40 anni fa, e oggi firma fantascienza femminista, a Jean-Marie Gustave Le Clézio, illeggibile, a Dario Fo, semplicemente ridicolo."
Harold Bloom
Dario Fo, perche' ce l'ha fatta?

"Il mio sogno e' essere lo scarafaggio delle Metamorfodi di Kafka. Vorrei scoprire come si vive da insetto."
Dario Franceschini
L'altro Dario, ce la puo' fare benissimo.

Astronomi

Tycho Brahe e la vescica,
Keplero e l'oroscopo,
Galileo il geek.

venerdì 6 marzo 2009

Tre definizioni

Nevrosi: angoscia provocata dalla trasgressione delle interdizioni.
Depressione: angoscia provocata dal peso della liberta'.
Eroe: colui che senza angoscia e depressione marcia ineluttabile incontro al proprio destino, travolto dalla terribilita' del sacro.

Savie mezze stagioni

From a danish friend studying philosophy in California.
Sometimes I miss the european grey sadness because my thesis is that the absence of changes in the weather here in Southern California leads to a superficiality in the mentality. A feeling of depression is needed for poetic and philosotical thinking - otherwise you just end up with Hollywood.

mercoledì 4 marzo 2009

Fraternita' egoista

Ma il povero Adamo Smith non parlava di sano egoismo competitivo profittevole à tous le mond?
L'essenza dell'economico e' la divisione del lavoro. Essa implica che sia piu' sano che ognuno provveda sempre di meno a produrre quanto gli e' utile, e si nutra e vesta e viaggi usando quanto e' invece prodotto da una complessita' in crescita esponenziale di altri individui. Portata al suo omega, l'economia tende a divenire noosfera, quell'intreccio in cui ogni agire economico del singolo implica l'intrecciarsi infinito degli atti economici altrui. Questo e' il primo fondamento dell'economia sostanziale: la necessita' che tutti hanno di tutti, fraternita' in atto. Alla fine del mondo sopravviveranno non le case, le statistiche, o i lucri accumulati, ma, decantatasi, l'economia donera' al cielo la fraternita' creata.
Geminello Alvi, Il secolo americano

Il bambino che fumava le prugne

http://www.ibs.it/code/9788889801710/ciarabelli-luca/bambino-che-fumava.html
Mi ha convinto il segguente passaggio.
"tutto sembrava spellato dalla palla di fuoco che, nascendo dal mare, oltrepassava le sette porte di accesso alle mura, arrostiva i mattoni romani dei campanili, scottava i tetti bassi dei battisteri pagani, arroventava i grandi sarcofagi di pietra di ogni tempio, dove friggevano le spoglie di vescovi, arcivescovi, dignitari imperiali e martiri cristiani"
Credo sia un noir, uno di quei libercoli da treno, notte insonne, evacuazione complicata, ma non ho il passo dei saggi di questi tempi e mi diletto con questi schizzi di paesaggio padano (ho appena letto l'ultimo della Bignardi). Poi ravenna mi e' sempre piaciuta.

Da un amico. Lo aggiungo ai "meglio libri" e me lo faccio spedire anch'io. Anche a me Ravenna e' sempre piaciuta. Ma la Bignardi no dai!

Parlo arabo?

Quali sono i linguaggi incomprensibili?
Cliccare sull'immagine, salvarla, ingrandirla, leggere.
Per noi e' l'arabo, per i turche il francese, per molti il cinese.

Emorragia d'incoscienza

Odiosi quelli che vogliono farti leggere libri che non hai alcuna intenzione di leggere, odiosissimi quelli che danno per scontato che tu li abbia già letti. “Quale edizione mi consigli dell’Ulisse di Joyce?”. Mai letto Joyce. E’ vero che nei prediletti romanzi del conte Cergoly lo scrittore irlandese è citato con simpatia ma il flusso di coscienza io lo guardo con sospetto, sia per la coscienza (che di solito è incoscienza) sia per il flusso (in Joyce troppo copioso, più emorragia che letteratura).
vedi anche: Calvino, Lezioni americane

martedì 3 marzo 2009

Soffocate sensibilita'

Ovunque vada mi chiedono se, secondo me, le università soffocano gli scrittori. Il mio parere è che non ne soffocano abbastanza. Con un buon insegnante diversi best seller si sarebbero potuti prevenire. L’idea di fare lo scrittore alletta un bel po’ di inconcludenti, coloro che sono solo gravati da sentimenti poetici o afflitti da sensibilità. … Per conto mio ritengo che certe persone vadano soffocate con tutta la rapidità del caso.
Flannery O'Connor, Nel territorio del diavolo

Hegel fa piangere

Da aggiungere senza dubbio a "I meglio libri".
Il mio amico Carlo, famoso libraio, mi suggerisce, anzi addirittura me lo regala, un libretto del Melangolo di László F. Földényi, “Dostoevskij legge Hegel in Siberia e scoppia a piangere”. Sono poche paginette di un saggio sulla razionalità e la libertà, l’Inferno limpido e l’Inferno grigio, la scomparsa o l’eclisse di Dio, tutti temi cari al direttore di questo foglio, cui qualcuno vorrà regalarlo per mio conto (euro 8, rimborsabili) perché io mi trovo a troppi chilometri. Prima del saggio c’è la storia, che è pressoché tutta compendiata nel titolo, il quale potrebbe essere, invece che un titolo, una storia completa. Neanche documentata, ma, pur credibilmente, ipotizzata. Dostoevskij è deportato in Siberia, il giovane procuratore Vrangel, che è diventato suo amico, ordina in Germania un libro di Hegel, forse sono le “Lezioni sulla filosofia della storia”, forse Dostoevskij vi legge le seguenti righe: “Per prima cosa dobbiamo escludere il declivio settentrionale, la Siberia. Questo declivio... non ci interessa qui in nessun modo, poiché la zona nordica giace fuori della storia”. E forse, lette queste righe “al lume di una candela di sego”, Dostoevskij scoppia a piangere. E poi ha tutto il tempo per risarcirsene. “Tutto si può dire della storia... Una sola cosa non si può dire: che sia uno spettacolo ragionevole”.
Sofri l'anziano sul Foglio

lunedì 2 marzo 2009

Gapminder

http://www.gapminder.org/
Grandioso questo sito trendalyzer, con le statistiche mobile chart.
E mi e' stato consigliato pure questo:
http://www.ted.com/
pieno di tante belle presentazioni.

domenica 1 marzo 2009

Liberté, egalité, a patto ché

Uomini riuniti in Parlamenti possono promettere la liberta' ad altri uomini solo in funzione di atti delimitati di culto o artsistici o medici, ma quando promettono una liberta' indistinta mentono. E mai, del resto, neppure l'uguaglianza dovrebbe essere voluta incondizionatamente, ma soltanto in funzione di alcuni determinati atti umani. Un divieto di transito stradale va rispettato allo stesso modo da tutti; ma dire che uomini adulti sono comunque uguali o vanno resi tali e' una menzogna; e facilissima da scoprire. Se gli uomini fossero uguali l'arte non esisterebbe.
Geminello Alvi, Il Secolo Americano

Lingue panda

L'atlante interattivo.

In extremis stant coriandoli

Ci sono poche cose tanto allegre e al tempo stesso tanto tristi quanto i coriandoli di Carnevale.
Sir Squonk
Anche i botti di Capodanno o YMCA in discoteca le sere di Pasqua e Natale non scherzano.