giovedì 31 luglio 2008

L'ozio è il padre

Tempo di vacanze.
A Capua tenne al coperto per la maggior parte dell'inverno quell'esercito, più volte e a lungo provato da tutti i malanni umani, ma inesperto e non abituato ai piaceri. Insomma, quegli uomini che nessuna avversità e nessuna forza erano riuscite a sconfiggere, furono abbattuti dall'eccessivo benessere e dagli smodati piaceri; e il danno fu tanto maggiore, quanto più essi che non vi erano abituati vi si immersero. Infatti il poltrire a letto, il vino, i banchetti, le prostitute, i bagni, l'ozio - sempre più piacevole mano a mano che ci si abituava un giorno dopo l'altro - a tal punto debilitarono i corpi e gli animi che in seguito erano più protetti dalle vittorie ottenute nel passato che dalle forze che loro rimanevano.
Tito Livio

This century

A prima vista sembra interessante, lo leggeremo.
http://www.thiscenturyreview.com/home.html

Alle origini del cristianesimo

Diligenza e contegno

Mariastella Gelmini, che sei di speranza fontana vivace, sarebbe bello che dopo l'abolizione delle SSIS, i famigerati posteggi a pagamento per laureati disoccupati, facessi un'altra buona azione riportando nella scuola alcune parole indispensabili. In fondo a un cassetto ho scoperto delle vecchissime pagelle di famiglia. Una risale al 1905, Imperial-Regia Scuola Industriale di Trieste. Spicca, prima delle materie vere e proprie, la valutazione del Contegno. Un'altra pagella è del 1920, Scuola Popolare di Matteria (provincia di Fiume): di uno scolaro decenne si analizzano, in un crescendo poetico, la Diligenza, l'Educazione Morale, la Calligrafia, il Canto. Magari su Calligrafia e Canto per il momento possiamo soprassedere, sull'Educazione Morale bisogna mettersi d'accordo, ma di Diligenza e Contegno c'è un bisogno urgente, e non hanno controindicazioni. Diligenza. Contegno. Quasi bastano le parole. Diligenza. Contegno. Litania dolcissima.

mercoledì 30 luglio 2008

Per tutti gli antiamericanismi

"People all over the world who have no power in their own politics feel like they can participate in yours. That is something that should make you Americans very proud."
Steve Bevan

Mi ricorda qualcuno in Italia.

L'antirelativismo è una vaccata?

Questo scrive Lucia di Faenza, senza il punto interrogativo. Mia risposta a seguire.
L'antirelativismo e gli antirelativisti non esistono! Ci sono persone che pretendono di obbligare gli altri a scegliere secondo il proprio metro, quelle sì. E ce ne sono pure troppe. Concludo con una voce molto più autorevole della mia, quella di Gandhi: "Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa reppresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno".
Penso non si possa aggiungere nulla ad un pensiero di questa compiutezza.

Lucia di Faenza

Dice Gandhi che la regola della nostra condotta dovrebbe essere la tolleranza reciproca. Infatti, l'imposizione di una condotta individuale a tutti sarebbe una grave interferenza nella libertà di coscienza. Lucia di Faenza ne deduce che l'antirelativismo non esiste. Io ne deduco che esiste eccome. Certo, forzare negli altri l'osservanza di una etica individuale o minoritaria o maggioritaria è lesivo della coscienza, ma chi mi spiega cosa significa tolleranza reciproca? Nel mondo ideale il discorso fila, ma nel mondo reale come si implementa la tolleranza reciproca nel momento in cui singoli individui o gruppi umani manifestano un'etica sensibilmente diversa da quella cosiddetta "occidentale" pregiudicando quelli che sono ritenuti i diritti fondamentali dell'individuo? Il diritto e l'osservanza della legge, e ancor prima la definizione della stessa, come si pongono rispetto al relativismo? Troppo teorica la frase di Gandhi, molto umanitaria e poco politica.

Dammi del tu

Ho un'avversione per il tu; in origine, deve essere espressione di una fiduciosa vicinanza, ma se le persone che si danno del tu sono estranee l'una all'altra, questo darsi del tu acquista immediatamente il significato opposto, diventa espressione di rozzezza, per cui un mondo nel quale la gente si dà normalmente del tu non è il mondo della fratellanza comune, ma il mondo della comune mancanza di rispetto.
Milan Kundera, Lo scherzo

Stronzo traditore

Dear Mariella, l'ho fatto laureare, gli ho cresciuto i figli, ho invitato i suoi capi a cena a casa, grazie a me ha fatto carriera, grazie a me ha fatto i soldi, con me si è sfogato di ogni frustrazione. E ora che è un uomo di successo mi getta via come una scarpa vecchia: mi ha lasciato per una di trent'anni più giovane. Lo ammazzo? (Katie, lettera all'Observer Magazine) Sì, uccidilo. Non c'è altro rimedio contro la giovinezza oltraggiosa delle altre. Anche Sarah Jessica Parker, 43 anni da Sex and the City quindi gagliardi, ha pagato pegno alla venticinquenne con cui il marito le ha messo le corna (mentre lei portava a casa la mesata agitandosi, sempre più magra, sui trampoli di Manolo Blahnik). Non c'è scampo: prima o poi tu sei quella vecchia, e lui invece è solo "più maturo" (tranne il marito fedifrago di SJP, Matthew Broderick, che ha sempre la faccia da bambolotto dei film dell'orrore). Scambio settimanale fra due trentenni conviventi (lui più verso i quaranta ma non c'entra, sarà solo lei a scivolare nel baratro dell'invecchiamento): Guarda che se tra dieci anni mi tradisci con una più giovane io ti giuro che ti ammazzo. Lui: ok, però aspetta almeno di avere le prove. Lei: no, mi basta il sospetto vago. Lui: ma sei pazza. Lei: e tu sei uno stronzo traditore, ti ammazzo adesso. Bisognerebbe in effetti sterminarli preventivamente, prima dell'invasione delle ventenni. Ma le ventenni sono dappertutto e sempre, anche quando eri certa di essere tu la ventenne. Non c'è scampo. Si inciampa tutte, e a livelli meno risarcibili con alimenti milionari, in Rosetta Millington, moglie e madre dei quattro figli di Balthazar Getty jr, l'attore petroliere con cui Sienna Miller si rotola nuda a Positano da settimane. Tanto vale non andare in prigione per omicidio e impiegare il tempo saggiamente sottratto al processo (dove toccherebbe incontrare la ventenne chiamata a testimoniarci contro) in vendette alternative. Lasciarlo in vita, ma tramortito di ventennali corna eque e solidali.
Annalena

Il coniglio escatologico

"...E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
infinito seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa ? ed io che sono?"
Quando un coniglio o un camoscio inizieranno a porsi questi interrogativi, prometto che non finiranno più nel mio piatto, accompagnati da polenta e patate al forno.

martedì 29 luglio 2008

Opinione sul Relativismo

Molti credono che Relativismo identifichi quel sano atteggiamento mentale per il quale crediamo che nessuno possa essere sicuro di possedere la Verità, e tutti dobbiamo essere certi di non possederla comunque per intero. Questo è l'atteggiamento che conduce alla tolleranza ed al dialogo, e nulla ha a che fare con il Relativismo: è l'atteggiamento del grande Aristotele, che sicuramente non era un relativista. Relativismo non è la convinzione che la Verità non è un possedimento facile, che non si raggiunge mai pienamente e che si conquista pezzo per pezzo con il contributo di tutti, ma quella che la Verità semplicemente non esiste: inutile è sforzarsi di raggiungere una meta che semplicemente non c'è. Al posto della Verità c'è l'Opinione, mutevole e diversa da individuo ad individuo, e all'interno dello stesso individuo variante nel tempo. La Verità è quindi relativa per definizione, vera per l'uno, falsa per l'altro.
Da dove deriva questa convinzione, sulla quale non si fonderebbe non dico una società, ma neppure una gabbia di matti? E' la naturale conseguenza del materialismo ateo e scientista, per la quale il nostro io ed i nostri pensieri sono frutto dell'attività elettro-chimica del nostro cervello. Un pensiero non sarebbe che il corrispettivo di una particolare situazione fisica delle nostre cellule neurali, situazione che non potrà mai ripetersi né dentro di noi, né, tanto meno, nel cervello di un altro.
Ecco allora che Verità, Onestà, Bene e Male e con questi ogni altro Valore, Idea o Concetto, non essendo che mutevoli situazioni fisiche di un singolo cervello, nessun effettivo valore possono avere nei confronti di tutti e nel trascorrere del tempo.
Con questo i relativisti pensano, almeno, di essere tolleranti e democratici: non affrontano il problema di come lo potranno essere quando troveranno sulla loro strada gli intolleranti ed i fanatici, molto più sicuri di loro delle loro convinzioni, ed ai quali essi non potranno obiettare nulla, perché Nulla è quanto reputano vero e valido. Questa idea, riassunta da Vattimo con lo slogan del "pensiero debole", cioè del pensiero incapace di darci risposte certe, nasce dalla follia materialista, che reputa falso ciò della cui esistenza siamo più certi, anzi sommamente certi, cioè il Pensiero, e reputa vero una ipotesi del Pensiero, mai verificata e che porta a conclusioni contraddittorie con i dati di partenza, cioè la Materia. La Materia, ipotesi del Pensiero, toglie valore al Pensiero stesso, che ci ingannerebbe, facendoci credere liberi ed autonomamente pensanti: cosicché nega pure la sua stessa realtà.

Efficienza precaria

Un emendamento presentato da alcuni parlamentari del centrodestra e approvato dalla Camera stabilisce che un lavoratore precario che si rivolge a un giudice per chiedere di essere assunto, al fine di sanare un'irregolarità effettuata a suo carico dalla controparte, può ottenere un indennizzo non superiore a sei mensilità, ma non l'assunzione. Ventisettemila precari sono in causa con Poste Italiane per essere assunti. Alcuni hanno effettuato solo alcuni giorni di lavoro, ma, con cavilli, chiedono di "essere regolarizzati". Altri sono già stati assunti, ma fanno causa per avere l'assunzione retroattiva, con recuperi di stipendi, scatti di anzianità e diritti di pensione. Le Poste hanno già assorbito 20 mila precari per ridurre questo contenzioso. Se tutti gli ex precari assunti avessero fatto una causa, ci sarebbero state, probabilmente, altre 100 mila cause. Ammettere che un'impresa, in particolare una di servizio pubblico e finanziata con tasse a carico dei cittadini, come le Poste non possa scegliere il personale da assumere ma debba dipendere, per questo, da una sentenza, di questo o quel giudice, sulla base di questo o quel ricorso, vuole dire misconoscere l'efficienza economica e la responsabilità dei manager e aderire a un modello cubano. E ciò non vale solo per le Poste.

Five minds for the future - book

We live in a time of vast changes. And those changes call for entirely new ways of learning and thinking. Howard Gardner defines the cognitive abilities that will command a premium in the years ahead:
- the disciplinary mind: mastery of major schools of thought (including science, mathematics, and history) and of at least one professional craft
- the synthesizing mind: ability to integrate ideas from different disciplines or spheres into a coherent whole and to communicate that integration to others
- the creating mind: capacity to uncover and clarify new problems, questions, and phenomena
- the respectful mind: awareness of and appreciation for differences among human beings and human groups
- the ethical mind: fulfillment of one's responsibilities as a worker and citizen

lunedì 28 luglio 2008

sabato 26 luglio 2008

Enemies

A person who is determined to do something constructive with his life needs to come to terms with the fact that not everyone is going to love him.
Barenboim

venerdì 25 luglio 2008

In Italia non c'è la destra al governo

Sinistra globale

"La sinistra italiana ed europea è in crisi perchè si è identificata troppo con la globalizzazione". Critiche da sinistra dell'ottimo Tremonti.

Manco Sandro Bondi

E' proprio un tesoro, Piero Fassino, ed è inutile dire che da queste parti gli si è stati vicini fin dal primo momento. L'applauso bipartisan di ieri è andato a un uomo dal percorso emblematico, dal tragitto compiuto e convincente. Pensate un po'. Un militante come lui, temprato al ferro e al fuoco della battaglia più dura, un comunista cresciuto alla scuola di ferro della lotta di classe e della disciplina più rigorosa, nella venerazione della durezza, quasi, e comunque della distanza più assoluta dalle sdolcinature e dai sentimentalismi, uno abituato fin da ragazzo alle parole di inflessibili maestri capaci di spiegargli come i comunisti fossero come il cuoio, che più lo batti e più diventa duro, uno così, dopo una vita così, asciutta, severa, coperta di mille cicatrici, il quale, accusato da un giornalista malizioso di avere un conto a Londra, riesce a reagire dicendo: "Chissà come c'è rimasta la mia mamma". Che manco Sandro Bondi.
Andrea Marcenaro

Educazione

L'educazione consiste nell'aiutare le persone a trovare piacere nelle cose che devono studiare.

Maldicenze diaboliche

"Se ti cade un sasso in testa, questo sì che fa male. Ma vergogna, infamia, insulti, maldicenze danneggiano solo in proporzione alla percezione che se ne ha, se manca la percezione, non c'è neanche il danno. Come può danneggiarti la gente che ti fischia se tu applaudi te stesso?" Da Erasmo.

Persino la parola diavolo significa "gettare di traverso le parole". Il Maligno è nel nome stesso associato ai peccati con la lingua, è colui che accusa e calunnia, è il grande tentatore e maldicente. San Gerolamo si chiese: "Come cadde il Demonio? Cadde forse perché rubava ammazzava o praticava adulterio? No, il diavolo cadde in perdizione perché non seppe tenere a freno la lingua."

giovedì 24 luglio 2008

Il sentimento della imperfezione

Per Nicola Vendola segretario di Rifondazione comunista anziché Paolo Ferrero. Si può essere cattolici comunisti omosessuali (si può essere cattolici e contemporaneamente qualsiasi altra cosa politico-erotica) ma col sentimento della propria imperfezione, che in Vendola è evidentissimo, glielo si legge sulla faccia triste. Invece essere protestanti comunisti etero, il caso di Ferrero, porta fatalmente a considerarsi il non plus ultra. Non per nulla sia gli albigesi che i valdesi si definivano "perfetti". L'ex ministro per la Solidarietà sociale ha detto: "L'uomo e la donna siano padroni della loro vita e delle loro scelte". Ecco, penso che questo superomismo, che sempre si risolve nel prevalere del più forte sul più debole (di volta in volta coniuge abbandonato, malato impossibilitato, feto abortito…) il presidente della regione Puglia ce lo risparmierà. Dirà e farà anche lui un milione di sciocchezze, ma sempre con l'aria di chi ci sta male. Il che mi farà stare bene.
Camillo Langone

Consulenze egiziane

Confina a nordest con Israele, a sud con il Sudan, a ovest con la Libia, è bagnato dal Mare Mediterraneo a nord e dal Mar Rosso a est. La sua popolazione è di 72 milioni circa di abitanti, soprattutto egiziani, otto per cento sudanesi, pochi beduini. Capitale, Il Cairo, altre città importanti, Imbaba, Mallawi e Shubra el Kema. Fiume principale, il Limo. Cioè, il Nilo. E' il più lungo del mondo. Allevamenti di: bovini, ovini, caprini, bufali e cammelli. Principali colture: frumento, mais, riso, pomodori, barbabietola. Giacimenti di: idrocarburi, fosfato, manganese, ferro e carbone. Saline ad Alessandria e Porto Said. Importante la produzione di energia idroelettrica soprattutto dalle centrali della diga di Assuan. Industrie: acciaio, ghisa, motocicli, filati di lana e tessuti. Esportazioni: petrolio, derivati, gas, ferro, abbigliamento, cemento, cotone, alluminio, ortaggi, materie plastiche, agrumi, vetro e ceramiche. Importantissimo, per i suoi traffici, il canale di Suez. E questa sarebbe una consulenza d'Egitto. Il telefono di D'Alema è 06/5498031. Centomila, grazie.
Andrea Marcenaro

martedì 22 luglio 2008

In lode del Lambrusco

Lambrusco, mio Lambrusco, i comunisti prima ti hanno profanato e schiacciato, livellandoti verso il basso con le cantine cooperative, e poi si sono permessi di giudicarti: "Fa schifo" secondo Oliviero Diliberto. Farà schifo il Lambrusco con Stalin in etichetta (esiste), farà schifo il Lambrusco delle aziende aderenti alla Lega già diretta da Giovanni Consorte, un signore che non è diventato famoso per l'impegno profuso intorno alla qualità del vino. Fanno schifo anche i giornalisti che, sempre in ritardo di qualche decennio, a margine della polemica ti hanno descritto "pastoso, scuro, popolare, servito nelle osterie in ciotole di porcellana". Lambrusco, mio Lambrusco, loro non sanno che quando sei prodotto da aziende private, meglio ancora se condotte da cattolici praticanti piuttosto di destra (ne conosco almeno un paio), e quando vieni servito in calici di cristallo, ridiventi ciò che eri: rosa e leggero come il capezzolo di una dea.

Il pendolo di Fugol

Da un tema di un ragazzo di Napoli delle scuole superiori sul sistema solare. La chiarezza nella sintesi.
Si è scoperto che la terra girasse in senso antiorario con il pendolo di Fugol cioè che è stato preso un pendolo lunghissimo a appeso in una cattedrale di Parigi e visto che sulla sabbia si è visto che il pendolo tracciava un asterisco si capì che visto che il pendolo pendolasse sempre nella stessa direzione allora era la terra che si girava sotto e da qui fu fatta la scoperta.

Lezioni di teologia pratica

Lo scontro tra due teologi atipici, Mancuso (qui) e l'Elefantino (qua).

Pensatore a vita

Leggendo domenica scorsa, come ogni domenica, Eugenio Scalfari. E leggendo quindi che Berlusconi è quello che è, vale a dire un venditore al quale il successo ha dato alla testa, un egocentrico, un populista e un demagogo. E dunque, che dare consigli a uno come lui è tempo perso, dal momento che si sente una via di mezzo tra De Gaulle e Churchill, e in fin dei conti è un megalomane di dimensioni patologiche, uno che straparla, che immobilizza il paese pur di fare i suoi personali giochetti, uno che sragiona, propone riunioni da pazzi ai leader mondiali, uno che ci ha trascinato nel più esilarante e tragico farnetico, ecco leggendo tutti questi spunti originali, tutte le sollecitazioni inedite di cui Scalfari si mostra ogni domenica capace, ci si chiedeva cosa aspetti ancora Napolitano per nominarlo Pensatore a vita.

sabato 19 luglio 2008

In Global we trust

Riflessione molto acuta. Infatti non è la mia ma del mio amico. Ci vorrei tornare presto per trovare argomenti a favore, o possibilmente contro la sua tesi. Chapeau!
E se la Riforma Protestante fosse stato un movimento anti-globalizzazione?In fondo la chiesa (cattolica, ovviamente, non occorre precisarlo, prima del 1521) parlava una lingua, riduceva ad unum, impartiva la stessa formazione dalla diocesi di Trondheim a quella di Palermo (non considereremo i transoceani, per ragioni di sostanziale contemporaneita' nella loro conquista).Gestiva un grande monopolio di materia prima: la fede, che faceva muovere la gente fino a Santiago o a Gerusalemme (come la benzina), sollevava il marmo fin sulle guglie delle cattedrali (come il gasolio delle gru che costruiscono le nostre citta'), illuminava le notti con la scusa di veglie ed orazioni e forniva infotainment, persino a colori, nei muri delle sue chiese (come l'elettricita' che accende le nostre lampadine e TV).E tento' di forzare la gia' serrata speculazione che vi compiva, alzando a dismisura il prezzo del barile di remissione dei peccati.Al che si sollevarono le proteste dei paesi importatori che, per carenza di santi, tradizione, reliquie, sedi episcopali, porpore cardinalizie (le materie prime, insomma) denunciarono la speculazione e condussero l'Europa al localismo.Ora a me sembra che un ministro ignorantello di Sondrio possa interpretare il ruolo di un rozzo monaco di Wittemberg: cimbri e sassoni sono cugini in fondo.

venerdì 18 luglio 2008

Approfondimenti estivi

Devo pur rispettare delle priorità nell'approfondimento dell'attualità, urge stilare una classifica tra giustizialismo e obbligatorietà dell'azione penale, caro petrolio e pressione fiscale, l'etica dettata dal papa e la coscienza individuale. Questi argomenti li voglio studiare, anche on line. Prima però devo vedere cosa combinano in spiaggia quei mattacchioni di Briatore, Gregoraci, Melita e Michelle.

Invidie da pauperismo

Domenico De Masi intervistato dal Corriere si mostra soddisfatto dell’impoverimento occidentale perché gli invidiosi non avranno più nulla da invidiarci. “Se il mondo arabo non fosse stato così disperatamente povero, l’11 settembre probabilmente non ci sarebbe mai stato”. A parte la solita confusione tra arabi e musulmani (non c’erano maroniti né caldei né copti né melchiti su quegli aerei), a parte che gli attentatori erano quasi tutti laureati di buona famiglia, molti dei quali sauditi e quindi sfruttatori dei poveri immigrati cristiani in quella infelice penisola, a parte tutto, se il male si può ammansire così facilmente perché il suo festival invece che nell’elitaria Ravello non l’ha organizzato nella plebea Baia Domizia? Il lusso del Ravello Festival, con le camere d’albergo a mille euri per notte, merita una severa punizione: io non sono stato invitato e roso dall’invidia sto prendendo lezioni di volo per andarmi a schiantare contro Villa Rufolo.
Camillo Langone, che spettacolo.

Turismi e giustizialismi

Ma perché, benedetto uomo? Giratela come vi pare, ma da qualsiasi verso la prendiate non è umanamente possibile spiegarsi come mai Walter Veltroni resti così incollato alla magistratura di potere e corporativa. Non si spiega. Non si capisce come possa Veltroni non capire che chi accusa è una cosa, chi giudica tutt’altra, e sono due questioni separate, e separata dev’essere, per conseguenza elementare, la carriera di chi le incarna. Non si comprende che possa non comprendere, Veltroni, come l’obbligatorietà dell’azione penale abbia condotto giocoforza al massimo dell’arbitrio e della signorìa sulla legge. La paura di Di Pietro non può spiegare tutto. Eppure. Eppure, ancora ieri, Veltroni se n’è uscito con una tremebonda puttanata che suonava così: “La giustizia ha sicuramente bisogno di riforme, ma incontrando i magistrati, non contro di loro”. E’ la piattezza, che non si spiega. Cioè, un momento. Non si spiega, sempre che a Veltroni non sia tornata in mente l’Intourist. Ve la ricordate l’Intourist? L’agenzia statale del glorioso turismo sovietico? Con quel suo fantastico slogan: “Venite voi a visitare l’Urss, prima che venga l’Urss a visitare voi”?
Andrea Marcenaro

Brividi caldi o allarmismi agghiaccianti?

La copertina del Corriere Magazine di oggi titola "Brividi caldi" un lungo servizio sulla temperatura che sale, i ghiacci che si sciolgono, i pinguini che scompaiono e i "grandi della terra" che se ne fregano altamente. Tra gli "esperti" intervistati ci sono Leo Di Caprio e Alessandro Cecchi Paone che lanciano un grido disperato "prima che sia troppo tardi". Tra foto di pinguini intrappolati su blocchi di ghiaccio alla deriva in un mare che ormai ribolle, scopriamo che, dato che i ghiacci si stanno sciogliendo, il mare si alzerà dai 7 ai 72 metri. Andando a vedere il rapporto 2007 dell'Ipcc (la bibbia di ogni ambientalista catastrofista che si rispetti), leggiamo però che la previsione è quella di un innalzamento di 29 centimetri entro la fine del secolo. Nel 2050 (anno entro cui i "grandi" hanno promesso di dimezzare le emissioni di CO2) il mare probabilmente sarà aumentato di 12 centimetri. Esattamente gli stessi che gli oceani hanno eroso alla terraferma dal 1940 ad oggi (compreso quindi il periodo in cui si pensava che saremmo morti di freddo entro pochi decenni, gli anni Settanta). L'unico modo che gli "esperti" dicono possibile per impedire la catastrofe è quello di ridurre drasticamente le emissioni di anidride arbonica. E' stato però calcolato (ma in pochi lo dicono) che la spesa per ridurle sarebbe altissima e comunque con un'incidenza molto parziale sull'aumento della temperatura globale (la ritarderebbe al massimo di pochi anni), mentre il mettere in salvo quei pochi posti in riva al mare toccati da questo aumento del livello dell'acqua costerebbe decisamente molto di meno. Sul fatto poi che i discorsi sullo scioglimento dell'Antartide siano fatti considerando solo una penisola dove in effetti il ghiaccio diminuisce, senza però citare mai le zone dello stesso continente in cui il ghiaccio sta aumentando, ci sarebbe molto da dire.

mercoledì 16 luglio 2008

martedì 15 luglio 2008

Frate Vento

Preghiera del finestrino. Ai treni in orario ho rinunciato, è chiaro che riuscirebbe a imporli solo un dittatore che poi muoverebbe guerra all'America e alla Russia, e allora mi tengo i ritardi. Come pure ai vagoni puliti: gli italiani sono luridi, bisogna rassegnarsi, ci vorrebbe una bonifica completa al giorno e il prezzo del biglietto raddoppierebbe. Ma al finestrino no. Al finestrino apribile ci tengo. Gli habitué della rotaia sanno bene che l'aria condizionata, su dieci viaggi, una volta non funziona, tre volte funziona pochissimo e altre tre funziona troppo. Sulle vecchie littorine, su molti regionali e interregionali e anche su alcuni cosiddetti intercity si può ovviare aprendo il finestrino. Gli eurostar invece hanno i vagoni sigillati, sono talmente a tenuta stagna che potrebbero usarli come sommergibili. C'è qualcosa di profondamente idiota nell'idea che l'aria condizionata non si debba rompere mai, quando invece è esperienza comune che si rompe quasi sempre. Ehi voi, di Trenitalia, dateci almeno il finestrino di scorta: un finestrino apribile per ogni vagone, dove recarsi a boccheggiare e a lodare frate Vento.
Camillo Langone

venerdì 11 luglio 2008

mercoledì 9 luglio 2008

Magnolia

Peccato e perdono, fatalità, stranezze che accadono, rimorso e rimpianto, la malattia come hora veritatis, il passato che non chiude con noi anche se noi chiudiamo con lui.
“Ti giuro che ho davvero amore da offrire, è solo che non so dove metterlo.”
La disfatta dell’Occidente. Fino alle rane redentrici.

Cortigiane.Sedici donne fatali dell'Ottocento

Il libro di Scaraffia è un’eloquente antologia di mattatrici ottocentesche, composta con gusto, accurata documentazione e giusta miscela di curiosità e ironia. Le cortigiane qui raccontate sono colte nell’arco effimero e sfolgorante che tracciarono nei salotti, nell’atmosfera fumosa dei caffè, lungo i viali del Bois de Boulogne e nei teatri della Parigi del secondo Impero.Erano figlie di lavandaie, di sartine, di contadini, uscivano da un’infanzia di miseria e approdavano a Parigi dopo tracolli, miserie e abbandoni familiari. Alcune, ancora ragazzine venivano avviate alla prostituzione o vendute a un circo o a qualche lubrico impresario. Furono donne che usarono non solo una bellezza straordinaria, ma spirito e sagacia, per incantare potenti e intellettuali dell’epoca. Parliamo della grande aristocrazia e di letterati che andavano da Victor Hugo a Flaubert, da Mallarmé ai Dumas e a Baudelaire, da musicisti come Liszt e Rossini, da pittori come Courbet e Manet e poi da banchieri, uomini di stato e facoltosi mercanti, dandy, ambasciatori e sultani. Una popolazione maschile titolata e variegata fu sottomessa senza eccezioni dalle Grandi Orizzontali, come erano chiamate per alludere al modo in cui avevano accumulato enormi fortune, le quali usarono il lusso, gli scandali, l’audacia degli abiti, l’esibizione sfrontata di monili, la spregiudicatezza e, in una parola, lo spettacolo delle loro vite come strumenti dell’unico potere allora concesso alle donne. La fama e lo scandalo di cui erano circonfuse erano valsi a ognuna un titolo, la medaglia al valore in una campagna di cui erano le sfolgoranti e temerarie macchine da guerra: la Leonessa dei boulevard, la Contadina, la Presidentessa, la Signora delle Camelie, La Venere di Milo, L’Agente di borsa con il seno.“Per riuscire nella vita – aveva scritto Leonide Leblanc, una delle più famose e celebrate cortigiane raccontate da Scaraffia – devi dimenticare il cuore. Una volta raggiunta la meta investi il capitale, compra azioni, specula. Quando non saremo più delle donne facili, saremo oneste”. C’è anche un lato meno noto e spettacolare, nelle biografie di queste donne. Dissipatrici leggendarie, si rivelarono alla fine discrete benefattrici di ospedali e di orfanotrofi, più ancora che creatrici di nuovi stili e di mode.

Preghiera - 7/VII/2008

Madonna delle Grazie, sostieni il povero vescovo di Vallo della Lucania nella tenzone con Anna Tatangelo. Monsignor Favale ha dalla sua soltanto la croce che porta sul petto, ovvero niente agli occhi del mondo, mentre la cantante ha ben altri argomenti in quella zona. E tuona contro colui che non voleva far esibire, alla tua festa, una concubina pubblica e superba: “Trovo anacronistiche queste polemiche. L’amore? Quando ti fa stare bene non bisogna farsi scrupoli”. Madonna, sai quanto ti amo, e quanto mi disgusti che a cantare in tuo onore sia una femmina dichiaratamente senza scrupoli, però una cosa in questa triste faccenda mi ha fatto morire dal ridere: che Anna accusi di anacronismo gli altri, lei che si fa scrivere le canzoni da Gigi D’Alessio.
Camillo Langone

Mosca cieca

Ma quale antipolitica. Avere il privilegio di poter ascoltare dal palco di piazza Navona che la deriva è nata col porcellum e dalla legittimazione dei ragazzi di Salò, o che è in corso un’operazione attraverso la quale distruggere il giornalismo e il diritto di cronaca; o che la P2 sta governando e il torbidume viene creato apposta per manovrare nel losco, e che le elezioni sono state una truffa, o che, d’ora in avanti, le quattro più alte cariche dello stato potrebbero violentare la moglie, stuprare bambini e uccidere chiunque senza pagare pegno; e poter ascoltare che siamo tutti avviati verso un orizzonte di silenzio e di censura, un orizzonte dominato da fucilatori di partigiani, grassatori, estorsori, ladri, truffatori, rapinatori delle casse dello stato; aver avuto il privilegio di poter ascoltare dal palco di piazza Navona analisi così pacate, puntuali e lucide, lascia pensare che si sia passati dalla fase infantile dei girotondi a quella più matura della mosca cieca.
Andrea's version

venerdì 4 luglio 2008

Intercettare diabolicus

La Sinistra non vince le elezioni perchè non riesce ad intercettare i bisogni del Paese. La Destra non riesce a governare perchè la intercettano.

giovedì 3 luglio 2008

Preghiera - 3/VII/2008

Mariastella Gelmini, tu che ispirata dalla madre premurosa di cui porti il nome hai trovato il modo, proponendo la reintroduzione del grembiule, di aiutare le famiglie con figli in età scolare senza gravare sui contribuenti, educando nel contempo i piccini alla sobrietà e alla fratellanza, non ascoltare le proteste del coordinamento genitori roussoviani né quelle dell’associazione presidi corporativi: parlano di libertà del bambino perché anziché dal ministero vogliono farlo vestire da Dolce e Gabbana. Langone il Giusto