martedì 22 luglio 2008

In lode del Lambrusco

Lambrusco, mio Lambrusco, i comunisti prima ti hanno profanato e schiacciato, livellandoti verso il basso con le cantine cooperative, e poi si sono permessi di giudicarti: "Fa schifo" secondo Oliviero Diliberto. Farà schifo il Lambrusco con Stalin in etichetta (esiste), farà schifo il Lambrusco delle aziende aderenti alla Lega già diretta da Giovanni Consorte, un signore che non è diventato famoso per l'impegno profuso intorno alla qualità del vino. Fanno schifo anche i giornalisti che, sempre in ritardo di qualche decennio, a margine della polemica ti hanno descritto "pastoso, scuro, popolare, servito nelle osterie in ciotole di porcellana". Lambrusco, mio Lambrusco, loro non sanno che quando sei prodotto da aziende private, meglio ancora se condotte da cattolici praticanti piuttosto di destra (ne conosco almeno un paio), e quando vieni servito in calici di cristallo, ridiventi ciò che eri: rosa e leggero come il capezzolo di una dea.

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