venerdì 25 luglio 2008

Manco Sandro Bondi

E' proprio un tesoro, Piero Fassino, ed è inutile dire che da queste parti gli si è stati vicini fin dal primo momento. L'applauso bipartisan di ieri è andato a un uomo dal percorso emblematico, dal tragitto compiuto e convincente. Pensate un po'. Un militante come lui, temprato al ferro e al fuoco della battaglia più dura, un comunista cresciuto alla scuola di ferro della lotta di classe e della disciplina più rigorosa, nella venerazione della durezza, quasi, e comunque della distanza più assoluta dalle sdolcinature e dai sentimentalismi, uno abituato fin da ragazzo alle parole di inflessibili maestri capaci di spiegargli come i comunisti fossero come il cuoio, che più lo batti e più diventa duro, uno così, dopo una vita così, asciutta, severa, coperta di mille cicatrici, il quale, accusato da un giornalista malizioso di avere un conto a Londra, riesce a reagire dicendo: "Chissà come c'è rimasta la mia mamma". Che manco Sandro Bondi.
Andrea Marcenaro

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