giovedì 31 luglio 2008

L'ozio è il padre

Tempo di vacanze.
A Capua tenne al coperto per la maggior parte dell'inverno quell'esercito, più volte e a lungo provato da tutti i malanni umani, ma inesperto e non abituato ai piaceri. Insomma, quegli uomini che nessuna avversità e nessuna forza erano riuscite a sconfiggere, furono abbattuti dall'eccessivo benessere e dagli smodati piaceri; e il danno fu tanto maggiore, quanto più essi che non vi erano abituati vi si immersero. Infatti il poltrire a letto, il vino, i banchetti, le prostitute, i bagni, l'ozio - sempre più piacevole mano a mano che ci si abituava un giorno dopo l'altro - a tal punto debilitarono i corpi e gli animi che in seguito erano più protetti dalle vittorie ottenute nel passato che dalle forze che loro rimanevano.
Tito Livio

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