venerdì 18 luglio 2008

Turismi e giustizialismi

Ma perché, benedetto uomo? Giratela come vi pare, ma da qualsiasi verso la prendiate non è umanamente possibile spiegarsi come mai Walter Veltroni resti così incollato alla magistratura di potere e corporativa. Non si spiega. Non si capisce come possa Veltroni non capire che chi accusa è una cosa, chi giudica tutt’altra, e sono due questioni separate, e separata dev’essere, per conseguenza elementare, la carriera di chi le incarna. Non si comprende che possa non comprendere, Veltroni, come l’obbligatorietà dell’azione penale abbia condotto giocoforza al massimo dell’arbitrio e della signorìa sulla legge. La paura di Di Pietro non può spiegare tutto. Eppure. Eppure, ancora ieri, Veltroni se n’è uscito con una tremebonda puttanata che suonava così: “La giustizia ha sicuramente bisogno di riforme, ma incontrando i magistrati, non contro di loro”. E’ la piattezza, che non si spiega. Cioè, un momento. Non si spiega, sempre che a Veltroni non sia tornata in mente l’Intourist. Ve la ricordate l’Intourist? L’agenzia statale del glorioso turismo sovietico? Con quel suo fantastico slogan: “Venite voi a visitare l’Urss, prima che venga l’Urss a visitare voi”?
Andrea Marcenaro

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