giovedì 28 febbraio 2008

Priorità italiane

Non si parla d’altro. In questi giorni l’Italia ha una priorità. L’interesse collettivo è catapultato solo là, in un paese di circa cinquantamila abitanti. E’ una calamita, non se ne può fare a meno, ci sono intere famiglie che si chiedono come sia potuto accadere, e come si poteva evitare, e perché ci si è accorti solo ora. E’ tutto un giro di valzer di recriminazioni, rimpianti, rincorse al colpevole, accuse e falsi pentimenti, voci e supposizioni in un turbinio dantesco, e sullo sfondo radio e telegiornali convulsamente in cerca delle cause e dei fini, dell’eziologia e dell’escatologia. Si imbastiscono dibattiti, e i crassi opinionisti in prima fila certo che ci provano, a spiegare l’inspiegabile, a sondare l’insondabile, a strecciare l’intreccio. C’è di mezzo la legalità, la dignità degli accusati, la sensibilità delle parti lese. L’argomento scotta, non possiamo non parlarne, è eticamente impensabile non discuterne.
La tragedia dei fratellini di Gravina di Puglia? Ma che avete capito? E’ la Bertè, che a Sanremo canta una canzone dell’ ’88.

domenica 24 febbraio 2008

Strani amori

Articolo troppo troppo lungo. Peccato, ci sarebbero citazioni simpatiche sul principio di autorità e forza e dominio in amore, e sull'amore come inganno evolutivo e frode selettiva per mascherare il fine egoistico della natura alla mera perpetuazione della specie. La sintesi estrema la affido al disinvolto e disincantato Schopenhauer: "Ogni innamoramento, per quanto etereo possa o voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell'istinto sessuale. Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito". Chissà.

BDSM SSC

"Martha" (Fassbinder, 1973), film di claustrofobie, ghigni e terrori, atmosfere immobili e spietate, crudeltà straordinarie e banali insieme, giochi compulsivi e guerre ossessive, disturbi di vittima e carnefice, quotidianità malate sotto il cielo di un Fato beffardo, ebbene "Martha" ha un pregio grande: ho capito la differenza tra il sadomasochismo clinico e il BDSM, che sta per Bondage e Disciplina, Dominazione e Sottomissione, Sadismo e Masochismo. Il BDSM è SSC (Safe, Sane, Consensual), dunque non-distruttivo, e consente l'uso di tecniche e suppellettili erotiche. Che casino con tutti questi acronimi. Ed io che ero ancora fermo al genere MILF.

sabato 23 febbraio 2008

I puntini sulle G

Non si può più dire “che cazzo vuoi?”, è ingiuria, a meno che non stiate facendo un’inchiesta sulle caratteristiche fisico-fisiologiche dei membri che la vostra interlocutrice o il vostro interlocutore preferisce.
Non si può più dire “io corro da solo”, se poi arrivano dipietrini e radicali, secondi piloti e muletti di colori diversi.
Non si può più dire “Chissà se esiste il punto G? Dove starà?”, perché è stato fotografato, come un UFO (Unidentified Female Orgasm), sebbene non ce l’abbiano tutte. E’ privilegio congenito, oligarchia ginecologica, piacere predestinato.

mercoledì 20 febbraio 2008

Dimostrazioni di mostri e di azioni

Replica semiseria alla mail serissima di un mio amico per nulla serio che mi ama seriamente. Ama la mia mente con tutto il suo corpo, il mio corpo con tutta la sua mente, e il mio cuore con tutto il suo cuore. Ricambiato. Prima la mail (moderata dal replicante), poi la replica.

Ma adesso il tuo blog fa cagare! Ma dai, passi dagli articoli di ostracismo cerebrale alla filosofia spicciola???? Ma dai cazzo una via di mezzo no????
Ti ricordi qualcuno ha detto:"Stefano ma guarda che mica c'è solo il bianco e il nero". E poi non erano i latini che dissero
in modo virtus est o in modus stat virtus che è lo stesso? Quindi, se i latini dicevano così e i latini c'avevano ragione, te ftè non sei virtuoso. E' corretto il sillogismo Michelelico? Oppure l'implicazione non vale perchè parto falsificando le ipotesi? Se non ricordo male
p -> q <=> not(q) -> not(p) che è il principio della dimostrazione per assurdo.
Falsifico la tesi e giungo al contraddittorio...bello. Affascinante.
modo -> virtus
not virtus -> not modo
Ste -> not virtus -> not modo
Quindi non sei un virtuoso. Ma ti atteggi da virtuoso il che fa di te un falso virtuoso e malandrino! Malandrino perche lo dico io. Tuo Migu


Ho letto da qualche parte "non ho mai visto uscire nulla di buono dai buoni sentimenti". E neanche dalle vie di mezzo. Sarò massimamente oltranzista, superbamente mediocre, estremamente massimalista, a destra della destra, a sinistra della sinistra, al centro del centro, più malvagio dei cattivi e più buono dei puri di cuore, ma le vie di mezzo no. Ti stupirò, o con gli ostracismi di tutti gli ismi o con le banalità più disarmanti, ma ti meraviglierò, aizzerò i tuoi sensi innamorati, "e chi non sa stupir vada alla striglia". Il sillogismo sulle virtù è un po' complicato, credo ci convenga ripassare Aristotele insieme. Parti da uno più semplice per capire come funziona, tipo:
Tutte le persone di Senigallia sono fighette,
Miguelon è di Senigallia,
Miguelon è fighetto.
Sillogismo logicamente vero ma realmente falso . Che sia un paradosso? (Parà doxa è una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile). Ti ho fatto un sillogismo paradossale, provaci tu, mica semplice.
Le dimostrazioni. Poi però mi paghi le ripetizioni di logica. Se si vuole essere puristi (e io oltre che puro e purificato sono purista), dato p->q, allora not(q)->not(p) è la dimostrazione per negazione. La vera dimostrazione per assurdo è p vel not(q) -> not(p) . Esempio. p=Migu ha il culo rosso e mangia le banane, q=Migu è una scimmia bertuccia. Se Migu ha il culo rosso e mangia le banane, allora è una scimmia bertuccia. Secondo la dimostrazione per negazione diremo: Se Migu non fosse una scimmia bertuccia, non avrebbe il culo rosso e non mangerebbe le banane. Invece, seguendo la dimostrazione per assurdo potremo dire: Migu ha il culo rosso e mangia le banane, e non è una scimmia bertuccia. Ciò dovrebbe portare ad una palese contraddizione. Che invece non noto, perchè tu hai il culo rosso, mangi le banane (le mangi tutte? Altrimenti capisco anche il culo rosso) però non sei allo stadio evolutivo della bertuccia, ti fermi qualche millennio prima. Ti ho trovato anche una dimostrazione per assurdo paradossale, provaci tu, mica facile. Abbiamo dimostrato solo che sei antilogico, anzi alogico. E che io ho sonno. Per fortuna recuperi sulla creatività. Ciao adorabile disastro, tuo stè


Scrivevo spesso romanzi di sei parole

Già il titolo è un romanzo in sei parole. Questo periodo va di moda, ci sono diversi siti che li segnalano, ad esempio questo dove ne ho postato uno anch'io. Nascono da una presunta scommessa di Hemingway, che scrisse: "For sale: baby shoes, never worn". Ha tutta la tragicità, la suspense, la tenerezza e soprattutto l'intensità di molti romanzi di quattrocento pagine. E' un esperimento difficilissimo, a me ne sono venuti in mente una manciata, ma non riescono a raggiungere il pathos necessario. Ad esempio, "Era innamorato di una ragazza innamorata", o "Ebbe il coraggio di essere ridicolo". Ci penserò meglio, magari con la vecchiaia migliorano. Sì perchè spesso si tratta di autobiografie. Fuori concorso, in sette parole, c'è un elegante e non mio "Guardo una cameriera, non parla è straniera".

domenica 17 febbraio 2008

Uguaglianza di balle

Basta con l'antistorica uguaglianza! Ma che vol dire! Ma perchè un ingegnere deve essere uguale a un muratore madonna d'un dio! soltanto i 'oglioni sono uguali l'uno all'altro! (Un Tognazzi pisano, "Vogliamo i colonnelli", 1973). Parafrasi: l'uguaglianza è contraria al merito, è livellamento indistinto di ognuno con tutti.

Cade il QI del cadetto, chi l'ha detto?

I primogeniti sono inconsapevolmente più seguiti dai genitori e sono mediamente più intelligenti dei fratelli minori? Cosa è adesso questa giustificazione scientifico-statistico-darwiniana del diritto di maggiorasco? E il QI, poi. Il mio professore di algebra lineare diceva che non fa senso, perchè è uno scalare, cioè un solo numero, mentre l'intelligenza umana, se proprio la volete algebrizzare, è al minimo un campo vettoriale, ossia sta in uno spazio multidimensionale. E poi io, povero cadetto, sono la prova vivente che i fratelli minori possono risultare molto più intelligenti della primogenitura. Scherzo Cri.

Alleluia alleluia

Sta tornando on line. E segnalo un soliloquio in "solo qui" del direttore. Svuotatelo della personalità ingombrante di chi l'ha scritto, dimenticate le sue amicizie e le sue convinzioni, e la colta superbia. Lasciate stare anche la tesi. Leggetelo così, in superficie. E ditemi se non è cento volte più lirico di qualsiasi editoriale di corriere o repubblica. Neocon chic.

Locus communis

In fondo i luoghi comuni non sono un'approssimazione di ordine uno della realtà? Non bisogna mai generalizzare, ma neanche cercare l'eccezione a tutti i costi. Il caffè espresso è italiano, ed è linfa vitale solo per noi. La mafia è made in Italy. Ci distinguono, che male c'è? In fondo anche il tedesco lo riconosci dalle patate al forno con la buccia spaccate a metà e con la salsa in mezzo, la birra leggera ma buona, i capelli corti davanti e lunghi dietro.

sabato 16 febbraio 2008

Dire fare baciare

E' che poi uno si stanca dei party opulenti con modelle desnude e disponibili all'apertura non sulla fascia ma della coscia, va all'attacco e può capitare finisca per fare (il) fallo.

venerdì 15 febbraio 2008

Motto per l'Italia

A me Severgnini non piace, non so perchè. L'iniziativa sembra sia la sua però, e alcuni motti da metter sotto la bandiera tricolore sono degni di nota. I quindici finalisti.
1. Abbiamo un problema.
2. Aspetta e spera.
3. Bolliti Misti.
4. Chista casta costa.
5. Dipende.
6. Innocenti Evasori.
7. La bella addormentata nel losco.
8. L'Italia è fatta...Ma chi è il pusher?
9. L'Italia s'è mesta.
10. Mad in Italy.
11. Motto che parla.
12. Poi vediamo.
13. Potrei ma non voglio.
14. Tanto poi mi pento.
15. Usi a disobbedir tacendo.
Aggiungo: sono andati forte anche alcuni classici. Dante Alighieri ("Non donna di provincie, ma bordello"), Orietta Berti ("Finché la barca va"), Leo Longanesi ("Tengo famiglia"), Ennio Flaiano ("La situazione è grave, ma non è seria"), Marcello D'Orta ("Io speriamo che me la cavo"). Ma erano fuori concorso.

giovedì 14 febbraio 2008

Cronache marziane?

Esternazioni odierne. Esternazione è una parola obbrobriosa (anche obbrobriosa è una parola obbrobriosa), mi fa venire in mente la costernazione, e insieme un'operazione chirurgica per asportare lo sterno. Ma questa era una divagazione.
Sarko, Guyana francese: "Andremo su Marte". Cazzate da cuore innamorato in luna di miele. In effetti una moglie così ti fa dimenticare i limiti umani, ti fa dire se sono arrivato a Carla arrivo dappertutto.
Un uomo col taglierino, Reggio Calabria, scuola materna: "Voglio 500 mila euro".
W, Spello: "Alzeremo i salari e ridurremo le tasse". Previa correzione del primo principio della termodinamica economica.
Cav, Porta a Porta: "O con noi o contro di noi". Il concetto è questo. Chi altri lo diceva che mi pare famosa?
Un fornaio, alla radio: "Lavorando 12 ore al giorno ed i festivi, se evado arrivo a 1700 euro al mese, se faccio tutto in regola neanche a 1100. Quindi evado". Altrimenti non può comprarsi neanche il pane che fa lui.
Plutarco, Cheronea, ieri: "La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità". Ah, i classici.

martedì 12 febbraio 2008

Un DNA è per sempre

Se è per fare una visita al museo di storia naturale va bene, ma la goccia di saliva al collo per San Valentino non è il massimo del gusto, salvo infarcire il presente con storie Romantiche sentite al tg del tipo "lì dentro c'è tutto me stesso". La compagnia delle amiche adenina timina citosina guanina è per sempre.

Contro il muro

Traduzione di Gegen die Wand, film del 2004 tradotto in italiano con La sposa turca. Presente Il mio grosso grasso matrimonio greco? Non c'entra nulla.
Duro, violento, passionale. Redenzione, riscatto, sconfitta. Depeche Mode a palla e silenzi disillusi. Grigiore e colori accesi. Vita che nasce e rinasce. Vita che vuol vivere. L'amore che strattona dentro, danneggia e ripara, ti taglia le vene e te le ricuce, nonostante l'amore sia "come un giro sui cavalli delle giostre, cavalchi cavalchi credendo di stare andando chissà dove, e invece ti accorgi che sono di legno e tu sei sempre nello stesso punto".

Dal Vangelo secondo Zenone

Penso spesso che nulla al mondo spiega perchè io mi sforzi un giorno di pensare un po' più chiaramente del giorno prima. So che non so quel che non so; invidio coloro che sapranno di più, ma so che anch'essi, come me, avranno da pesare, dedurre e diffidare delle deduzioni ottenute, stabilire nell'errore qual è la parte del vero e tener conto nel vero dell'eterna presenza di falso. Non mi sono mai ostinato su un'idea per timore dello smarrimento in cui cadrei senza di essa. Nè ho mai condito di menzogne un fatto vero per rendermene la digestione più facile. Non ho mai deformato le opinioni dell'avversario per confutarle più facilmente. Mi sono guardato bene dal fare della verità un idolo; ho preferito lasciarle il nome più utile di esattezza. Son quasi riuscito a diffidare delle parole. Morirò un po' meno sciocco di come sono nato.

domenica 10 febbraio 2008

Voi scopa’? Se po’ ffa

“Yes, we can!”, lo slogan elettorale di Gianni Obama Morandi, centra l’obiettivo non solo per semplicità e immediatezza, ma anche per il contenuto e soprattutto per l’immaginario e l’immaginifico che dischiude in chi lo ascolta e lo legge. E’ positivo per ciò che desta. E’ una risposta affermativa, richiama l’apertura e l’ascolto, la disponibilità. E poi il verbo can. Can vuol dire to be able to, potere nel senso di essere capace. Si può leggere in almeno due modi: “Sì che possiamo!”, ad una ipotetica richiesta dell’elettore, e “Certo, noi siamo capaci, abbiamo le capacità per governare”. La frase è compiuta. Ha il pregio della forma e della sostanza.
Come te lo va a tradurre il politicante italiota? “Si può fare”. E’ ancora uno slogan, perché è semplice e immediato. Ma finisce lì. Non ha più significati possibili, e l’unico che possiede ha tre caratteristiche: generico, non compiuto, perdente.
Generico: fare non vuol dire nulla in quanto può voler dire tutto, da cucinare (“Che ce famo due spaghetti?”), a scopare (“Voi scopa’? Se po’ ffa” non mi ricordo in quale film l’ho sentita ma mi riecheggia in testa).
Non compiuto: si può fare…cosa? Un governo, casino, un mondo migliore. Manca l’oggetto, che può essere costruttivo o distruttivo.
Perdente: l’ habitus mentis è negativo, parte in svantaggio e cerca il recupero, vuol dire dai-che-magari-ci-riusciamo-non-abbiamo-ancora-perso.
Il motto socialdemocratico italiano è “non disperiamo di riuscirci”, quello americano è “abbiamo tutte le capacità per vincere”. Insidie della lingua. Una curiosità, andate a vedere: “si può fare” è sia una cooperativa sociale per handicappati, sia un’associazione “culturale” che vuol far diventare brutti e noiosi i miei sogni rispetto alla realtà.

sabato 9 febbraio 2008

Non ci siamo

Cav contro W. Accertato che è tutta un'azione di marketing, fateli bene almeno il sito di PD e il sito del PDL. Sono brutti. E quello di Silvio è ancora più brutto. Dico, avrà migliaia di dipendenti al marketing, facciamoli lavorare ad un sito web decente dai.

Intervista intravista

Sai quei giochini stupidi, l'intervista ad un amico su di te. Questa l'ha scritta un mio amico, su di me. E' falso tutto ciò che non vi piace. E' vero tutto ciò a cui vorreste credere.
1. il mio nome: Stex
2. dove e come ci siamo conosciuti?: all'asilo!!!!!!!...tu eri nella ruota blu!
3. qual'è il mio soprannome?: il fio de fidelmo
4. da quanto tempo mi conosci?: 12anni?! (
mia risposta ndr)...ma sei rincoglionito,saranno 22 o 23!
5. mi conosci,molto,poco, così...così?: molto, molto.
6. fumo?: purtroppo no!
7. qual'è il mio colore preferito??: nero
8. la prima cosa che hai pensato di me? ...ma tu guarda sto borghesuccio!
9. quanti anni ho?: quasi 30
(??? ndr)
10. mio compleanno?: troppo facile...donne!
11. colore dei miei capelli?: negri
12. colore dei miei occhi?: chiusi!!!!!!!!
13. ho fratelli?: una, che ho visto una volta sola credo.
14. sei mai stato geloso di me?: no, per nulla...certo se uno ti crocchiasse di botte mi dispiacerebbe assai.
15. qual 'è la cosa che mi piace fare di più?: studiare.
16. ti ricordi la prima cosa che ti ho detto ? ...io sono il re, se vuoi ti lascio un posto a corte...
17. quale tipo di musica mi piace?: stunz, stunz
18. un momento passato insieme?: copenhagen, maggio 1998
19. sono timido e introversa o tutto il contrario?: sei un cretino!
20. mia bevanda preferita?: succo di maiale....ACE?!
21. seguo le regole alla lettera o sono ribelle?: TU SEI LE REGOLE
22. Mi consideri un buon amico?: certo.
23. mia auto preferita?: quelle grosse
24. mi hai mai vista piangere? no però ti ho visto messo male forte.
25. tre parole che mi descrivono? metodico, assennato, solitario.
26. cosa sei per me(amica/o,miglior amica/o o fidanzato...): l'amico immaginario
27. le volte che mi sono innamorata e di chi?: ti innamori dieci volte al giorno, cento se esci.
28. cose che odi o che ti danno fastidio di me?: non sai stare in mezzo alla gente, invece la gente avrebbe bisogno di te.
29. sono una persona buona? madonna...tolta la corazza si.
30. un difetto (però solo uno): tutto sommato sei un fascista del cazzo.
31. una virtù: hai dei valori conservatori autentici
34. cosa ti piace fare con me?: discorrere.
35. mi hai invidiato qualche volta? si, perchè lavoravi alla pesa.
36. qualcosa che mi rappresenti?: testa vuota!
37. qualcosa che volevi dirmi?: sabato scappamo assieme?

venerdì 8 febbraio 2008

In medio stat virtus

Dagli assalti impuniti alle stazioni di polizia alle condanne a morte e all'ergastolo per atti vandalici. Non esistono più le mezze stagioni secondo me.

giovedì 7 febbraio 2008

Evasione da campione

Non è poi una gran notizia che Supervale debba pagare una ventina di milioni di euri al fisco. Paragonate le entrate, è come se io dovessi pagare una decina di migliaia di euri. E' una bella cifra, ma ci si riesce. Il mutuo per la casa è più gravoso. E, a parità di casa, è più gravoso per me e per la maggioranza dei trentenni dello Stivale. Non riuscireste ad evadere cento milioni di euro, neanche a volerlo, mentre una casa a Parma da 60 metri quadrati ha un valore assoluto: la centocinquantesima parte dello stipendio annuo di Vale, quindici volte lo stipendio annuo dell'impiegato italiano. Questi sono numeri più interessanti no? E lo stipendio del Dottore è all right, non sto lamentando che lui guadagni troppo.

domenica 3 febbraio 2008

Castigat ridendo mores

Chiedo scusa al mio amico che mi ha passato questo articolo di Geminello Alvi, ma lo trovo così scritto bene e così incomune nella tesi che lo posto. Forse le conclusioni sono estremizzate, ma è vero che i media e i film e i libri in particolare, che bazzicano parecchio per l'emisfero destro, contribuiscono alla costituzione dell'autoconsapevolezza di una nazione, all'autovisione di sè come popolo in mezzo ad altri popoli, anche all'autostima nazionale perché no. Quando pensate agli italiani che vanno a votare non pensate a Bianco Rosso e Verdone? Che poi questi contributi abbiano il ruolo primario nell'uomo della strada, e vengano presi per quello che sono dall'uomo pensante, limitati e circoscritti nell'ambito di una riflessione "cum riso" sui vizi socio-antropologici di una comunità, non è un'attenuante. L'uomo della strada si riproduce di più e meglio, altrimenti il giovedì sera non vedremmo il GrandeFratello ma le opere teatrali e sinfoniche, i documentari geografici e storici e i dibattiti sulla trasmigrazione delle anime.

Come non dare ragione a Mario Monicelli, che in un'intervista ieri sul Corriere della Sera lascia intendere di non vedersi intorno molti eredi della commedia all'italiana? A Muccino caustico egli concede al più di fare dei film simpatici, ma se ne distingue con ogni cura. Né va meglio poi alle presunzioni filmiche di Moretti o degli altri. Troppo celebrali, essi sono del resto incapaci di quella grazia complice che ha reso possibili commedie perfette come i Soliti Ignoti. E Monicelli ha certo ancora ragione nel dire che, seppure qualche bravo regista giovane ancora ci sia, ormai l'Italia è troppo diversa, «diventata così informe... C'è una tale involuzione morale, etica che un autore non sa cosa raccontare». Verissimo.Eppure quest'Italia così diminuita è anche un esito della commedia all'italiana. Essa infatti s'estese ben oltre gli ambienti picareschi dei ladri di periferia. Fu anche critica, derisione sistematica di ogni dignità residua o memoria delle sue classi dirigenti. Filtrate ad arte sempre e comunque nei peggiori archetipi di Sordi e Tognazzi con sistematicità di anni. Insomma l'involuzione morale che Monicelli lamenta è, io direi, in qualche misura figlia anche della corrosione della commedia all'italiana.Si pensi solo a come fu insegnato a ridere agli italiani in quel film La Grande Guerra che rese a Monicelli un Leone d'Oro. La retorica non sarà stata una bella cosa. Ma in quella guerra tantissimi italiani e soprattutto giovani, colti o poveri, avevano creduto. E s'erano comportati con onore, convinti fino alla morte. Certo che essa era stata anche una tragedia. Ma c'era negli umili l'orgoglio epico d'averla vissuta e vinta per la patria. Ma di essi si tenne poco conto nel film di Monicelli del 1959, che quella tragedia riscrisse e diminuì. Riducendola al filtro di due guitti, eroi del sotterfugio e della morte per sbaglio. Ed infatti Emilio Gadda, che la Grande Guerra l'aveva fatta e patita ben altrimenti, molto se ne sdegnò: «Nessun pubblico francese o tedesco riderebbe a quel modo se i sacrificati, se i nomi in gioco, fossero di Francia o Germania».Ma è solo un esempio tra i molteplici di come la commedia all'italiana servì a far ridere l'Italia di quanto non si doveva ridere. Aristotele nel genere comico riconosce il fine di una diminuzione. Il cinema la applicò alla patria, alla famiglia, alla impresa, alla scuola, e ovunque servì a corrodere ogni morale più alta. A filtrare sempre tutto coi peggiori. Fu un cinismo di cui un'Italia già fragile non aveva certo bisogno. Nei cinema si ritualizzò la derisione dei sacrifici di chi invece alla famiglia, alla patria, all'impresa ci credeva. S'aiutò a rendere più cinica, immemore del suo meglio, tutta una nazione, e soprattutto i giovani. Ma la comica compiacque ovviamente le sinistre: esse avevano il loro fine nella distruzione di ogni altra élite che non fosse la loro. Col risultato però evidente oggi pure a Monicelli: questa cultura di senza talento, ma spocchiosi, in una società sempre più informe, esausta, senza più forze spirituali. Eccoli sono i figli di sinistra politicamente corretti, e creati pure dagli archetipi mostruosi con cui la commedia evolvette a critica sociale. Ed educò ad un plebeo materialismo, utile per il Pci. Ma disutile all'Italia, regredita alla nazione di guitti e infidi che era prima del Risorgimento e che infine è tornata a essere oggi.

Mamma Rosa-Azzurra-Tricolore

Già i maligni sono lì a dire che la mamma del Cav (pace all'anima sua) ha deciso di morire oggi così domani il presidente incaricato Marini, mosso da pietà, non romperà più di tanto le palle a suo Figlio, restituirà il mandato nelle mani di Giorgietto Napolitano e si tornerà a votare e vincerà Lui col 55%. Le mamme son sempre le mamme. Per i figli questo e altro.
E' anche apparsa un'intercettazione sulla Repubblica. Silvio in teleconferenza con tutti i capigruppo della sua coalizione pare che stamattina abbia detto, con la voce appena udibile sommersa dagli alleluia del popolo, i ramoscelli d'ulivo sbandieranti e le campane a lutto, poi a festa:"Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno"(Vangelo secondo Luca, 12, 32).

Sigarette sprint

Sei inalazioni potenziate invece che una decina normali per limitare le pause sul lavoro dei fumatori? Premesso che odio il fumo da nicotina, ma è come se a pranzo vorrei farmi due bicchieri di vino e avendo poco tempo mi ingoio uno Jaegermeister a mo' di sciroppo, è come vedere un film francese in fast forward -che diventa un film normale-, è come prendere le pasticche di proteine e carboidrati e vitamine al posto dei pasti. Certe cose vogliono il loro tempo.

sabato 2 febbraio 2008

L'esperta risponde - oral sex

Richiesta urgente di un giovane alla sessuologa di style.it:
Gentilissima Dottoressa,
sono un ragazzo di 24 anni e sono fidanzato, va tutto bene, anche il sesso, siamo due creativi! L'unico problema è il sesso orale : io non provo piacere, o almeno lo provo solo inizialmente, perchè dopo prevale il dolore! Eh sì, lei mi fa male con i suoi denti...ho provato a dirglielo una volta, e lei si è molto dispiaciuta...che consigli mi date? quale è la tecnica giusta?

Risposta della dottoressa Stefania:
Hai mai provato con una fidanzata ultrasettantenne? Togli la dentiera e vai che è una meraviglia.

Dal Vernacoliere

Poi dite che non sono di sinistra. Guardate le spassose vignette: qui, qua, e quo.

Post-ermafroditi

Ecco il brevetto. Sperma femminile e ovuli maschili.
Finirà il mythos struggente e romantico delle due metà?
Allora c'erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso... Ne esisteva un terzo...Era l'ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. Oggi non ci sono più persone di questo genere...Questi ermafroditi erano molto compatti a vedersi, e il dorso e i fianchi formavano un insieme molto arrotondato. Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa...La ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i caratteri d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra...Per questo finivano con l'essere terribilmente forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso. Così...tentarono di dar la scalata al cielo, per combattere gli dèi...Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole...Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare...Se dunque vogliamo elogiare con un inno il dio che ci può far felici, è ad Eros che dobbiamo elevare il nostro canto: ad Eros, che nella nostra infelicità attuale ci viene in aiuto facendoci innamorare della persona che ci è più affine; ad Eros, che per l'avvenire può aprirci alle più grandi speranze. Sarà lui che, se seguiremo gli dèi, ci riporterà alla nostra natura d'un tempo: egli promette di guarire la nostra ferita, di darci gioia e felicità.

Infomaniaco croccante

Non sapevo di essere piuttosto “infomaniaco”. Credevo di essere conservatore. Invece sono un “conservatore croccante”. E sono un potenziale “regretful loner”.
Dieci neologismi per il secolo attuale dal libro “Big Ideas: The Essential Guide to the Latest Thinking” (James Harkin). Comunque non servono, la parola sfigati li racchiude più o meno tutti.

venerdì 1 febbraio 2008