martedì 15 luglio 2008

Frate Vento

Preghiera del finestrino. Ai treni in orario ho rinunciato, è chiaro che riuscirebbe a imporli solo un dittatore che poi muoverebbe guerra all'America e alla Russia, e allora mi tengo i ritardi. Come pure ai vagoni puliti: gli italiani sono luridi, bisogna rassegnarsi, ci vorrebbe una bonifica completa al giorno e il prezzo del biglietto raddoppierebbe. Ma al finestrino no. Al finestrino apribile ci tengo. Gli habitué della rotaia sanno bene che l'aria condizionata, su dieci viaggi, una volta non funziona, tre volte funziona pochissimo e altre tre funziona troppo. Sulle vecchie littorine, su molti regionali e interregionali e anche su alcuni cosiddetti intercity si può ovviare aprendo il finestrino. Gli eurostar invece hanno i vagoni sigillati, sono talmente a tenuta stagna che potrebbero usarli come sommergibili. C'è qualcosa di profondamente idiota nell'idea che l'aria condizionata non si debba rompere mai, quando invece è esperienza comune che si rompe quasi sempre. Ehi voi, di Trenitalia, dateci almeno il finestrino di scorta: un finestrino apribile per ogni vagone, dove recarsi a boccheggiare e a lodare frate Vento.
Camillo Langone

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