L'intellettualita' che amministra tutta la cultura inclina alla vergogna preventiva, piu' che mai insicura. E infatti tanto poco stima se stessa che basta arrivi un inglese a dire ovvieta' sulla storia d'Italia e tutti gli badano. Ma che ne sanno costoro? Gli acquirenti al meglio di case in collina, in cui beatamente fingersi italianati. Che ne sanno loro dei nostri padri? Che ne sanno del vino nel brodo, e di quanto ci piace d'essere generosi, e per pura insesatezza litigiosi? Che ne sanno di Roma, dei morti nostri e del perche' le madri ci vizino tanto, e quali fichi siano quelli buoni a settembre o dell'ebbrezza di polenta e formaggio, e di che ingenuita' ridicola generi ogni nostra astuzia? Di che commozione si senta, negli inevitabili esili, per la lingua di quell'Italia che s'è maledetta. Per il nostro felliniano particolare di patacche.
Geminello Alvi, Ai padri perdóno
Un anno bellissimo [Parte I]
4 anni fa
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