lunedì 27 luglio 2009

Rossi & Neri

I Carc (acronimo dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, nome mutuato dall’analogo movimento francese dei Comité d’Appui à la Résistance pour le Communisme) sono un movimento politico extraparlamentare che si rifà all’idealogia marxista-leninista-maoista. I Carc nascono con un congresso costitutivo tenutosi a Viareggio nel novembre 1992. I comitati sono presenti soprattutto nel Centro-Nord e nel corso degli anni sono stati al centro di forti polemiche riguardo ai presunti legami con i movimenti sovversivi attivi in Italia. Tanto che in una inchiesta dell’ottobre del 1999 decine di militanti dei Carc vennero denunciati con l’accusa di essere dei «fiancheggiatori» delle Brigate Rosse. Ma il processo a loro carico si è concluso con il «non luogo a procedere». I Carc, come spiegano sul loro sito www.carc.it, «hanno l’obiettivo di ricostruire il Partito comunista, prima grande tappa sulla via della rivoluzione socialista nel nostro Paese». Pubblicano un foglio mensile chiamato «Resistenza». Affiliata ai Carc è l’Asp (Associazione solidarietà proletaria), nata 28 anni fa a Milano e che ha come obiettivo di promuove la solidarietà con i comunisti e i rivoluzionari prigionieri e, in secondo luogo, con tutti i prigionieri proletari.

Le tre «S», stampate sulle pettorine gialle delle ronde di Massa, sono un acronimo che sta per Soccorso Sicurezza Sociale. Queste ronde sono state costituite all’interno del gruppo politico de «La Destra», il partito nato da una costola dissidente di Alleanza nazionale, il cui segretario politico è Francesco Storace. In particolare a Massa il loro ideatore è stato il consigliere comunale de «La Destra», Stefano Benedetti. Sono composte attualmente da trentuno volontari. Da quanto si è saputo in questura, le ronde «Sss» sembra che siano costituite da uomini delle forze dell’ordine in pensione, ex guardie giurate e persino da alcuni militari ancora in servizio. Il loro debutto per le strade di Massa è avvenuto la sera dello scorso 10 marzo, quando dalle 22 alle 24, due gruppi formati ciascuno da quattro volontari - armati di telefonino, torcia e fischietto - hanno pattugliato le zone ritenute più sensibili della città: la stazione, la zona del cimitero e le colonie sul lungomare spesso occupate abusivamente da extracomunitari. A questo proposito c’è da notare che, nelle ultime settimane, nel mirino delle ronde «Sss» sono finiti i romeni, verso i quali - si apprende sempre in questura - avrebbero in più occasioni espresso disprezzo.

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