domenica 17 maggio 2009

L'Italia degli stupori

Spero di riuscire a dormire stanotte. Ero nella pagina di Barbara Palombelli Rutelli, vedo una nota dal titolo "Passavo di qui per caso...", non la leggo e passo direttamente ai commenti, grazie, molto bello, evviva la democrazia e i diritti. Allora dico cazzo, leggiamola 'sta nota di politica, non sapendo ancora chi l'avesse scritta. La leggo tutta. Esterrefatto guardo il genio che l'ha scritta. Paolo Latella, Italia dei Controvalori. Una cazzata pazzesca. Signore perdonali.
Sono un viaggiatore del mondo, sono arrivato in questo paese che assomiglia ad uno stivale lungo 1600 km… e ho guardato, ho osservato, ho subito notato una tristezza nell’aria, sguardi bassi, malinconie interiori, grida nelle case, porte sbattute, bambini che piangono, corse con le macchine, locali notturni pieni di persone che non vogliono pensare, solo dimenticare il giorno passato e quello che verrà, tra birra, cocktail, liquori e amicizie da una notte via, condividere un letto e sfiorare i sentimenti. Non c’è più voglia di resistere, di accettare la diversità, di amare il prossimo, di fermarsi un attimo, commuoversi al sorriso di un bambino.
Mancano le panchine con gli amici e parlare di tutto, le feste di paese, non si organizzano più i giochi, le corse in bici, le domeniche passate in giro con la propria ragazza su un plaid su un prato… su una spiaggia… in un parco. 
Ma dov’è la “Nazione”che conoscevo? Dove ho vissuto? I sogni e le speranze? Sembra passato un secolo ma non è così, non è possibile che questo Paese abbia perso la propria identità, il desiderio di essere primi in tutto. 
Ricordo che la speranza dei giovani, era quella di lavorare, il desiderio di dimostrare a se stessi che si poteva raggiungere il proprio obbiettivo, progettare il futuro, vivere con il proprio amore e sposarlo. I genitori che li aiutavano con lo stipendio e i nonni con la pensione, i giovani si sentivano tutelati, sicuri e felici. 
Tutto questo non c’è più, molti dei giovani nei prossimi anni non avranno la fortuna di trovare un posto di lavoro, non potranno programmare nulla, l’incertezza e la instabilità sarà il live motive della loro vita, lavori e impieghi precari, licenziamenti, la libertà non esisterà più,saranno persone alle quali sarà tolta la dignità…
Io continuo a camminare, scorgo in un vicolo un signore che mi chiama, mi fa sedere accanto a lui e mi racconta una strana storia, le vicende di un uomo che seppe cambiare il volto di una nazione, scelse di aumentare gli stipendi di tutti i lavoratori di 1000 euro al mese, portò le pensioni sociali a 1500 euro al mese, dovette immettere sul mercato interno maggiore denaro, stampando molta di più carta moneta, l’inflazione salì ma si fermò perché le industrie iniziarono a produrre, i consumi aumentarono, le persone incominciarono a spendere, il mercato incominciò a muoversi, il governo di quel paese pagò diverse multe alla Comunità europea ma data l’importanza delle scelte di risanamento, molte nazioni fecero le stesse scelte.
Furono statalizzate le grandi aziende, si fissarono i tassi di interesse dei mutui di tutti gli istituti di credito all’1%, fu garantita la vigilanza in tutte le banche con funzionari dello Stato.
Non si licenziarono più i dipendenti delle aziende private, si spostarono in altre aziende, tramite le agenzie governative. Le agenzie interinali furono trasformate in uffici di reclutamento, di assunzione per la ricerca, lo sviluppo, le nuove tecnologie.

I giovani, terminati gli studi, furono assunti direttamente dallo Stato, occuparono posti di assoluta necessità in aziende, enti, strutture governative. Gli fu insegnato anche un lavoro alternativo per essere camaleontici, conoscere diversi mestieri per essere utilizzati in diversi settori.
Il primo stipendio non fu mai inferiore a 2000 euro.
Le risorse economiche dello Stato nacquero da accordi con i paesi che avevano le materie prime e grazie alla reciproca collaborazione si crearono i presupposti per offrire la tecnologia necessaria agli Stati che ne erano sprovvisti. Uno dei compiti fondamentali del nuovo stato fu quello di tutelare i cittadini, debellare la povertà, l’analfabetismo e la solitudine.
Gli anziani e i bambini erano un bene prezioso della nazione e per questo venivano tutelati e aiutati in tutto, rapporto con i propri cari (i genitori avevano il dovere di garantire la crescita dei propri figli), sanità, istruzione e infrastrutture gratis per tutti coloro che avevano un reddito inferiore a 40.000 euro. 
Gli immigrati erano accolti ed aiutati ad integrarsi, chi non lo faceva aveva due possibilità: essere impiegato nella costruzione di grosse infrastrutture e alla sistemazione di strade e territori mal messi, gli veniva garantito il vitto e l’alloggio per i primi tre anni oppure venivano espulsi senza poter più ritornare. 
Il Parlamento era composto da persone che lavoravano, si occupavano di politica tramite un grande social community tipo Facebook. Le grandi decisioni si prendevano in tempo reale, in base alla necessità e alla gravità del problema, tramite graduatorie online. La legislatura durava dieci anni
Non esisteva un capo del governo ma un gruppo di persone con il potere decisionale.
Il sistema dell’istruzione venne radicalmente trasformato. Furono creati grandi città studi dove i ragazzi socializzavano e partecipavano attivamente, vivendo insieme, studiando all’interno di grandi biblioteche, i sevizi sportivi aperti fino a tardi, piscina, palestre, campi da tennis, calcetto, sale musica, laboratori di chimica, fisica, informatica, video conferenza con le altre scuole e aziende 
La valutazione avveniva mensilmente, i docenti potevano risiedere nei college ed erano impegnati tutto il giorno. Due mesi all’anno dovevano andare in un’altra nazione e tenere corsi della propria materia ad alunni stranieri, conoscere almeno tre lingue.
In ogni struttura scolastica sia college che università veniva creata una sede del Centro Nazionale Ricerche Italiano, almeno dieci ricercatori per ogni scuola, una scuola trasversale che andava da un’istruzione elementare, normale e avanzata fino all’università.
In dieci anni questo Paese divenne una delle migliori nazioni.
Il signore smise di parlare, mi salutò e mi diede una pergamena e mi disse di leggerla attentamente.
Tornai in albergo, cenai velocemente, ero curioso di leggere questo documento, sciolsi il nodo, aprì la pergamena e rimasi stupito, ecco cosa c’era scritto:
PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. 
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10.
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Paolo Latella

1 commento:

Stefano ha detto...

Abbastanza, in effetti.
http://www.wittgenstein.it/2009/05/17/quando-si-dice-restituire-credibilita-alla-politica/