sabato 16 maggio 2009

House

Nel senso di Music. Un po' di storia, almeno sappiamo come nasce quello che balliamo il venerdi' e sabato sera.

L'house music nasce come sviluppo della disco music, che era in fase di stallo creativo dopo il periodo della "febbre del sabato sera". La direzione è quella di mescolare elementi di modernità (elettronici) a quelli della tradizione musicale americana fatta di jazz, funk e soul e successivamente contaminata dalle sonorità delle nuove etnie immigrate negli USA. In questo campo, dj/producers come il newyorchese, di origini portoricane, Louis (detto Little) Vega sono stati importanti innovatori, fondendo all'house ritmi latini e caraibici come la salsa. Anche l'hip-hop ha vissuto un periodo di scambio culturale con la House music, come testimoniano i dj di scuola newyorkese Todd Terry, Kenneth Gonzalez (aka Kenny Dope) e Roger Sanchez , che dalla scena hip hop afroamericana sono passati alla house music.

"House" è l'abbreviativo di "Warehouse" (ovvero magazzino), la discoteca di Chicago dove il dj resident Frankie Knuckles, allora giovanissimo, si cimentava nei primi esperimenti di tale genere. Spesso (e questo accade anche in Italia) si identifica il genere musicale con il locale che l'ha originata (vedi musica Cosmic dalla nota discoteca Cosmic dove il genere che andava in auge era quello Afro/Sperimentale/elettronico ma che per comodità tutti chiamavano musica 'cosmic')



La Storia
La storia inizia più o meno nel 1969 quando un gruppo di giovanissimi amici ottiene la tessera di soci del club Loft, l'attico di proprietà del dj David Mancuso dove egli stesso organizzava dei party rimasti nella storia e nell'immaginario dei clubbers di tutti i tempi. Il carisma di David, la sua musica, quel senso di gioia sul dancefloor che a detta di chi l'ha vissuto è stato qualcosa di unico, quelle feste che si trascinvano anche per 24 ore mentre sulla stessa pista ballavano gay, etero, bianchi, neri, ricchi, poveri, aveva affascinato quel gruppo di amici che aveva deciso di dedicare la loro esistenza alla musica e al continuamento dell'opera di Dave Mancuso diventando dj. Questi 3 amici si chiamavano Frankie Knuckles, Larry Levan e Nicky Siano. I loro nomi hanno segnato la storia del djing, perché sono stati i primi a sperimentare nuove strade in questo mondo. per prima quella del "beat mixing" che consiste nel sovrapporre il suono dei due dischi che prima vengono portati allo stesso "tempo", ma anche (insieme ad un altro genio del djing come Francis Grasso) del remixing, tagliando letteralmente pezzi di nastro delle bobine di registrazione delle canzoni e incollandole insieme, più l'aggiunta di altri suoni provenienti da drum machines, utilizzate anche nei live, e insieme ai primi synt stavano cambiando il modo di comporre o creare musica.

Intanto Nicky Siano prende la consolle del "The Gallery" mentre Frankie Knuckles si sposta da NYC a Chicago, per diventare resident del "Warehouse"...nel '76 Nicky Siano cerca di convincere Frankie Knuckles a trovare lavoro per Larry Levan (al momento disoccupato) all'interno di qualche locale di Chicago, ma Larry intanto ha già deciso: comprerà un garage all' 84 di King Street (negli anni che seguirono, alcuni tra gli artisti più in gamba per onorare questo storico locale fonderanno l'etichetta discografica 'King Street) e all'interno di questi organizzerà i suoi primi parties, il garage si chiamerà "paradise garage" e come avremo modo di vedere diventerà uno dei templi del nascente movimento house.

Nell'aria c'è odore di cambiamento e il dj, ormai diventato un'antenna ricevente ed elaboratore delle mode e dei gusti, inizia ad adeguarsi proponendo qualcosa che tutti volevano e tutti invocavano, ma pochi eletti avevano la possibiltà di capire cosa fosse ed estrapolarla da quello che già esisteva, e che stava raggiungendo livelli sempre piu insoddisfacenti per il pubblico...ed è qui che nasce la house; un po' per gioco, un po' per caso, di sicuro non all'improvviso, e di sicuro il popolo non ha dovuto abituarcisi prima di amarla...la house è un non-genere, la house è fusione di culture, di idee, di generi diversi,la house non è un invenzione ma una scoperta perché nasce da cose già trite e ritrite all'epoca pur risultando fresca e piacevole alle orecchie del pubblico.

Forse il momento in cui nasce la house, come racconta Frankie Knuckels, è proprio quando camminando per le strade di Chicago nota un bar con un cartello "qui si suona musica house". Frankie entra incuriosito dalla scoperta di questo nuovo genere e chiede a un barista cosa fosse questa musica "house" e il barista gli dice "ma come Frankie, è proprio quello che suoni tu nel tuo locale!" e da lì per la house music la strada sembra essere in discesa. Il Warehouse trova un avversario a Chicago nel Music Box la cui selezione è diretta dal dj Ron Hardy, un'altra grande figura carismatica che si spegne per problemi di droga nell'88. Sarà lui a dare una spinta a dj Pierre un ragazzo che giocando in maniera ingenua sul suo tb303 crea un suono così nuovo e difficile da capire, che subito viene definito "acid" Ron Hardy inizia a passare dischi acid nel Music Box, e riesce a passare uno stesso disco anche 5 volte nella stessa serata, finché la reazione del pubblico diventa da sbigottita e estasiata; questo da' i natali alla acid house e prova a sbarcare in europa grazie a Farley "jackmaster" Funk e Paul Oakenfold oltre che allo stesso Pierre. tutto questo mentre Frankie diventava un idolo grazie alla sua prima house, miscela di funk ed elettronica...e siamo nell'86, cioè quando Larry Heard lancia "can you feel it" (pubblicata poi nel 1988), altra pietra miliare della storia della house, in quanto apre il filone "deep house" della quale Chicago (insieme a Frankie) si stava facendo portavoce, ma proprio in quegli anni, un comportamento altamente speculativo delle case discografiche sancisce la distruzione del mercato house a Chicago, con conseguente fuga dei maggiori dj. Frankie Knuckles quindi approda di nuovo nella sua New York, dove gli viene offerta la consolle del Sound Factory Bar uno dei locali-mito di NYC chiuso solo nel 2005 quando viene acquisito da Erick Morillo che lo trasfoma in filiale della mega-catena Pacha.

Proprio in quegli anni Larry Levan diventa una leggenda di New York, grazie alla sua house piena di soul, che in onore del suo locale viene riconosciuta come "garage". La gente impazzisce per Larry come impazzi' per la sua musa ispiratrice Dave Mancuso. Levan porta avanti set lunghi anche un giorno dove incanta il dancefloor. La gente era diposta a fare carte false pur di ottenere la tessera d'ingresso al Paradise Garage, mentre un negozio di dischi mandava degli incaricati alle serate di Larry per sapere che dischi mettesse e il giorno successivo alla festa tale negozio veniva preso d'assalto dagli avventori del locale per avere i dischi.

Per anni il paradise garage e lo "studio" furono le due essenze contrapposte del clubbing: da un lato la sostanza, la musica, la passione, il dj con la sua forza e le sue emozioni... dall'altro l'apparire, la lussuria, la voglia di diveritrsi e basta, magari ballando... ma poi a cavallo degli anni '80 e '90 qualcosa si ruppe: i proprietari dello studio 54 furono indagati per droga mentre Larry Levan chiude il paradise garage per partire alla volta di un tour mondiale che sarebbe finito con l'arrivo a Londra, per diventare il resident di un nuovo locale: il Ministry Of Sound... ma la vita di Larry stava per giungere al confine... tanti i suoi problemi: la droga soprattutto, e ci fu un giovane dj che poté testimoniare un cambiamento in lui, anche nella sua musica, dopo averlo sentito in una gig in giappone: questo ragazzo si chiamava Francois Kevorkian.

E tutto questo accade mentre Tony Humpries era ormai consacrato, grazie al suo programma radiofonico sulla mitica Kiss FM: lui ha portato nelle case, a ora di pranzo, la house music, i genitori ascoltavano la musica dei loro figli e questo fu una grande conquista per il genere... intanto nuovi dj emergenti bussavano alla porta della notorietà: Todd Terry, David Morales, Louie Vega, Roger Sanchez...di cui molti provenienti dall'hip hop.

In Europa allora c'era già l'acid, arrivata dall'Inghilterra, ma i party acid furono mal visti dal governo Thatcher in quanto considerati pretesto per l'assunzione di LSD (infatti il termine acid fu equivocato per lungo tempo con l'uso di "acidi"Smiley e quindi la acid house passo' lentamente dal mainstream, dalla radio della BBC a rave illegali che usavano lo "smile" come simbolo di riconoscimento...tutto questo mentre in altri club inglesi si mescolava garage reggae e la nascente techno, per ottenere lo speed garage prima e lo UK garage poi. Un'altra importante contaminazione europea arriva ancora nei primi anni '90: è il periodo della trance, la dream progressive di importazione italiana, con "Children" di Robert Miles (Roberto Concina all'anagrafe) fa conoscere il genere trance. Da qui nasce la progressive house dove il termine "progressive" non allude a legami col progressive rock, bensì all'immagine di progresso che questa musica porta e che in europa trova la sua roccaforte.

Anche l'italia non è mai stata immune all'house: negli anni '70 Daniele Baldelli, TBC, Mozart & co. stavano facendo qualcosa di simile: mescolavano funk, reggae, dub, rock, elettronica e world music insieme a nuove sperimentazioni sul piano tecnico come un raffinamemento della scuola del "beat mixing" nasceva la musica "afro". Questa musica ancora oggi rappresenta un esempio di avanguardia nella musica elettronica, ma la musica afro era anche cultura, e la fine di questa cultura sancì la fine di questa musica. Ma l'Italia non resta zitta neanche a metà degli anni '80, quando nasce il famosissimo 'Vae Victis', al cui mixerrisiedevano Richi Montanari e Flavio Vecchi ed alla voce Maurizio Monti. Ma la vera esplosione house in Italia arriva nei primissimi anni '90 con le produzioni dei celebri 49ers e Black Box.

E siamo quindi arrivati agli anni '90: Larry Levan muore nel '92; "attacco cardiaco" dicono le diagnosi ufficiali, ma tutti sapevano già che si trattava di AIDS. Frankie Knuckles assieme a David Morales fonda la Def Mix: una label, la prima, che nasce con l'obbiettivo di prendere commissioni di artisti pop che vogliono remixare i loro brani: molti si rivolgeranno alla def mix... gli U2, Madonna, Mariah Carey, Cher e molti altri ancora, tanto che Morales ottiene 2 Grammy come miglior remixer. La house è un dato di fatto: la house vende e molti dischi degli artisti appena citati avranno un boom di vendite grazie ai loro "house rmx". Nel '95 Todd Terry ha l'intuizione di remixare un brano degli Everything But The Girl, band britannica legata al pop. All'inizio il disco circola sottobanco perché è una produzione Bootleg, ma il successo è talmente tanto che viene stampato ufficialmente in tutto il mondo. Il brano in questione si intitola Missing ed è sicuramente uno dei maggiori successi dell'anno, e apre a Todd Terry le porte della notorietà. Ma gli anni 90 sono anche gli anni dei MAW, ovvero Kenny Dope Gonzales e Little Louie Vega, che tra remix e produzioni proprie (insieme al progetto Nuyorican Soul lasciano una grande impronta nel genere,mescolando un mood latino,il jazz e rimiche tribal su strutture talvolta innovative.... sono i tempi di To Be in love (feat. India), nota vocalist nell'ambito della musica latinoamericana e compagna di uno dei due, Runaway....ma anche i tempi in cui la house è realtà...i club di tutto il mondo la suonano, e la gente di tutto il mondo balla gli stessi dischi, così come li suonano le radio. la Strictly Rhythm, la Defected, Nervous, Azuli, queste sono le maggiori label e i loro artisti stanno per entrare nelle hit parade.......o almeno questa sarà la sorte di molti dischi alla fine degli anni '90: Homework dei francesi Daft Punk diventa un must e frutta al duo Thomas Bangalter/Guy De-Homem-Christo fama mondiale e un contratto milionario (di dollari) con la Virgin....seguirà per loro nel 2000 il nuovo atteso album Discovery che sarà la colonna sonora di "Interstella 5555", film di animazione curato da Leiji Matsumoto, creatore di famosi personaggi dei cartoons giapponesi quali Capitan Harlock e sono proprio i Daft Punk (Bangalter in primis) a mescolare funk ed elettronica nell'house e creare la "french house".....genere che sarà conosciuto dalle masse come "funky house" e che da fine anni 90 in poi vedrà una grande esplosione.

A cavallo del nuovo millenio un altro dj che farà successo sulla scia della funky house è Roger Sanchez già consacratosi grazie al progetto Release Yourself (e alle sue compilation omonime) nel 2000 entra nella "top of the pops" grazie ad Another Chance, costruito sul campionamento di una strofa del brano I won't hold you back dei Toto mentre alla prima posizione campeggiava da settimane Little L dello "space cowboy" Jay Kay (Jamiroquai), un altro che non ha mai disdegnato la house. E sempre nel 2000 la Francia dimostra di muoversi con forza: il già famoso chrisftophe le friant aka Bob Sinclar si consacra grazie a "The beat goes on" e "Kiss my eyes" mentre porta avanti insieme a DJ Gregory e Martin Solveig il progetto Africanism. Nello stesso periodo in Italia nasce il progetto DB Boulevard, formazione che spopola nelle classifiche dance di tutto il mondo con il brano Point Of View. La vocalist di quel brano, Moony, poco tempo dopo riscuoterà grande successo con il singolo Dove, lanciando una serie di produzioni legate alla label Airplane creata nel 1996 da Mauro Ferrucci e Frankie Tamburo, che sotto la sigla T&F firmeranno altri successi mondiali.

Nei primi anni 2000 l'house assurge a vera e propria musica da tormentone prendendo il ruolo avuto fino ad allora dall'eurodance che iniziava a perdere colpi. Si comincia con "Crying at the discoteque" degli Alcazar, e seguono pezzi come "Gimme fantasy" di Gianni Coletti, "The weekend" di Michael Gray, fino alla recente "Sound Of Freedom" di Bob Sinclar.

Oggi l'house prosegue la sua storia con artisti come Joey Negro (uno dei più grandi dj europei), Ian Carey, Robbie Rivera, gli Shapeshifters e i Freemasons, ma anche la Swedish House Mafia, gruppetto di DJ Svedesi (quasi tutti di Stoccolma) di cui fanno parte Eric Prydz, Steve Angello, Sebastian Ingrosso e Axwell.

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