Il libro: Catching fire. How cooking made us human (un po’ liberamente: «“Giocando col fuoco”. Come cucinare ci ha fatto diventare umani») e l’autore è Richard Wrangham, professore ad Harvard.
«Ho scoperto che in ogni società umana è la donna a cucinare per l’uomo. Il che fa della cucina un discrimine molto più del sesso. Una donna che cucina per un uomo che non è il suo compie un tradimento ben più grave dell’atto sessuale». I dongiovanni prendano nota. La preparazione del cibo produce una tale intimità che poi, dopo cena, passare al dunque è un gioco da ragazzi.
Per chi dongiovanni non è si tratta non di una questione erotica bensì di potere, scusate se è poco. Per riprendere il sopravvento in casa e nella società, insomma per rimettersi i pantaloni, bisogna che la donna venga indotta a rimanere il più tempo possibile tra i fornelli. Con le lusinghe, ovvio. Bisogna smettere di criticarla quando guarda «La prova del cuoco» in televisione. Bisogna regalarle magnifici grembiuli e un nuovo set di padelle scintillanti. Bisogna dirle che è bravissima anche se il risotto è scotto e la torta si sbriciola appena la guardi.
Soprattutto bisogna smettere di affiancarla o, peggio, di sostituirla nello spignattamento. Vi piace cucinare? Fatevi passare questa voglia assurda dedicandovi a passatempi più virili, che so, la pipa, la falegnameria o la caccia che ha garantito ai nostri progenitori una inscalfibile immagine macho. Infine Wrangham ci mette in guardia dal pericolo del cosiddetto «foodism», come nel mondo anglofono viene chiamata l’abitudine di mangiare cibi crudi tipo sushi, sashimi, carpaccio. Pare sia qualcosa di orribilmente animalesco, essendo solo l’abitudine a cucinare, dice il professore, a fare di noi degli umani. Dal nostro punto di vista, il punto di vista maschile, la questione è un’altra: se si mangiano cibi crudi nessuno cucina e se nessuno cucina la donna ha tutto il tempo di complottare insieme a Umberto Veronesi contro l’uomo. Bisogna quindi rilanciare la moda delle lunghe cotture: ne usciranno piatti di laboriosa digestione ma almeno avremo tenuto a lungo occupata la nostra dolce, temibile metà.
Langone
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