venerdì 14 agosto 2009

Dante anticostituzionale

Che il suggerimento di Bonaiuti, far diventare testo scolastico la lettura di Carmelo Bene della Divina Commedia, venga accolto con l’entusiasmo che merita da Mariastella Gelmini. “Dante è alla base” dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Sì, Dante è alla base. Dante è alla base della nostra battaglia contro la nuova, insulsa materia scolastica denominata “Cittadinanza e Costituzione”, che dovrebbe forgiare “cittadini affrancati da pregiudizi razziali o religiosi, strenui difensori della democrazia”. Dante ha ben più che pregiudizi, ha giudizi: Maometto è “seminator di scandalo e di scisma” e merita l’inferno, i pisani vanno affogati, i pistoiesi inceneriti. Altro che respingere i clandestini: Dante vuole espellere da Firenze anche gli abitanti di Galluzzo (distante cinque chilometri) e Trespiano (sette). Perché puzzano. Dante condanna, maledice, offende, discrimina, inveisce. Il Papa Celestino V (a cadavere ancora caldo) è un vigliacco, gli omosessuali sono “lerci”, le donne in abiti succinti “svergognate”: tutti all’inferno. Dante è il sommo poeta perché della Costituzione sommamente se ne frega.
Langone anticostituzionale

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