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Ma vaffanculo
Quando il bimbetto, che adesso ha cinque anni, sarà cresciuto. Quando verrà a sapere che in un afoso giorno d’agosto del 2008, mentre si trovava al centro estivo “Pierina Boranga” di Padova, gli venne l’idea di chiudersi a chiave in una stanza con degli altri bimbetti come lui, e la maestra allora si preoccupò, e disse loro di aprire la porta, e loro non aprivano, e rimanevano chiusi dentro, e la maestra fuori a ripetere: “Aprite!”, e loro niente, e quella a supplicare, e loro niente, e aprirono dopo un bel po’, e la maestra, a quel punto, mollò uno sculaccione al primo che capitava. Che era lui. Quando il bimbetto, ormai cresciuto, verrà a sapere che la mamma ha radunato immediatamente le altre mamme, e nonne, e parentele, le quali tutte insieme andarono a denunciare la maestra ai carabinieri per violenza privata, facendola licenziare, ebbene, noi che siamo inguaribili ottimisti, siamo certi che il giovanotto convocherà la mamma e le sussurrerà, affettuoso: “Ma vaffanculo!”.
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