lunedì 26 ottobre 2009

Giustizia superba

Ho ripetuto tante volte che le parole (lavorandoci da artigiano, devo averne cura) si consumano, come gli utensili. E se io dico che odio i cetrioli, consumo la parola “odio”, e se dico “amore passami l’acqua” consumo la parola amore. E se dico “regime” o se dico “libertà di stampa in pericolo” consumo entrambe le espressioni, le svuoto: come debbo definire la situazione iraniana che vede giornalisti in fuga, processati, condannati ?
T. Capuozzo

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