mercoledì 30 settembre 2009
martedì 29 settembre 2009
10 domande per "Gad the Sad"
Finalmente ieri su Repubblica il punto di vista di un uomo moderno, Gad Lerner, che le ha cantate al Cav. e a tutti i sessualmente fissati (“il retrogrado galateo di Silvio Berlusconi”). Quelli che considerano le donne “prede da conquistare”, “ornamento e oggetto del desiderio” (e non figure angelicate con cui discutere di Proust), e gli anzianotti che si illudono di riuscire nella conquista non per via di denaro, posizione e potere, ma per quel fondoschiena da urlo che a sessanta o a settant’anni fa ancora la sua figura (orrore). Verissimo: gli uomini sono tutt’altro, sognano tutt’altro, conquistano in tutt’altro modo e per provarlo rivolgeremo a Gad Lerner dieci semplici ma urgenti domande a sfondo non troppo erotico (non rispondere alle quali costituirebbe un ulteriore violento attacco alla libertà di stampa).
1. A che scopo Mao Tse Tung riceveva vergini a palazzo, per rinvigorire il morale delle Guardie Rosse?
2. Per quale motivo Fidel Castro ha invaso il pianeta con undici figli segreti, per dare impulso alla coltivazione della barbabietola da zucchero socialista?
3. John Fitzgerald Kennedy accettò, pur di allietare i figli con le canzoncine di buon compleanno, di intrecciare appassionate relazioni con Marylin Monroe e decine di altre, cominciando durante la luna di miele?
4. Ted Kennedy diventò una specie di maniaco sessuale con annesso incidente mortale (per l’amante) perché troppo sconvolto per la morte dei fratelli?
5. Paul Newman, amante focoso di uomini e donne di ogni età (“Paul scopa praticamente tutto quello che si muove”, dalla sua ultima biografia), sacrificò all’arte una vita altrimenti irreprensibile?
6. Roman Polanski (senza scendere nei particolari su Roman Polanski), stava cercando ispirazione per il seguito di “Rosemary’s Baby”?
7. Bill Clinton si occupava personalmente della formazione delle stagiste perché un vero capo non delega mai?
8. Valéry Giscard d’Estaing, che ha dichiarato di avere amato Lady D e di essere “diventato, col tempo, più libero nel sesso”, si è immolato per la grandeur della Francia?
9. François Mitterrand, numerose amanti e una figlia segreta, aveva grande appeal sulle donne per via di quei pazzeschi bicipiti e pettorali che tutta Europa ancora gli invidia?
10. Alla luce di quanto sopra riportato, signor Lerner, può in coscienza dichiarare di condurre trasmissioni televisive, ultima L’infedele, esclusivamente per aiutare la rinascita democratica di questo paese, nonostante l’incolmabile vuoto lasciato da Romano Prodi, e assolutamente non per, sbadatamente, incidentalmente, casualmente, platonicamente rimorchiare?
Polanski, pollastrelle e polli
"Caro Dio, quando ti ho chiesto di poter far arrestare un ultrasettantenne che andava con le minorenni, io non intendevo Roman Polanski!"
Serenita' di stampa
lunedì 28 settembre 2009
I meglio libri / 9
Che ore sono su Marte?
Disoccupati che sniffano
Provare eroina o coca? ''Poco pericoloso per 1 adolescente su 3''. I dati ''sbalorditivi'' del rapporto 2009 sulle dipendenze patologiche dell'Ausl di Ferrara, che ha coinvolto 1219 studenti fra 13 e 15 anni. Per uno su quattro è ''poco o per nulla rischioso'' sperimentare cannabis. Plebiscito per l'alcol: l'86,5% non lo ritiene pericoloso. Il rapporto registra in generale una domanda in crescita del 6,4% rispetto al 2007. Ai Sert nel 2008 si sono rivolti 1.027 tossicodipendenti, 390 alcolisti, 229 tabagisti e 31 giocatori d’azzardo.
---
Istat: persi 378 mila posti di lavoro in tre mesi. Nel secondo trimestre 2009 disoccupazione al 7,4%: mai così alta da 15 anni. Sono 3 milioni e 203 mila gli occupati (-1,6%); il numero di chi è in cerca di occupazione sale a 1 milione e 841 mila, l’81% in più rispetto al secondo trimestre 2008.
Veneto, “arriva il periodo più duro''. A breve licenziamenti e chiusure di aziende e già si contano “115 mila lavoratori in meno e - 25% di assunzioni nel 2009 rispetto al 2008”. Parla la segretaria generale Franca Porta. Piemonte, oltre 15 milioni di euro a chi ha perso il lavoro. L’assessore Migliasso: ‘’Supportiamo chi paga il prezzo più alto della crisi’’.
Baaria
domenica 27 settembre 2009
Auguri, e buon lavoro
Ritira le citazioni civili ai giornali, smette di occuparsi della inesauribile letteratura sulla sua vita privata, lascia che la tv si faccia da sola e da sola si involtoli nel proprio nulla, rimette all’onore del mondo il meglio del suo carattere, sorridente, dialogante, autoironico, si dà una disciplina e un’agenda politica, e la propone al paese.
Magari dà anche una intervista a Repubblica.
Berlusconi ha un senso, come uomo di stato, perché il suo concetto di libertà politica ed economica riguarda direttamente la vita delle imprese e delle famiglie, la vita degli individui; niente di enfatico o di eccentrico, semplicemente gli si chiede di riprendere in mano le sue idee sulla crescita, esposte nel discorso di apertura della legislatura e in mille altre occasioni, e di rilanciarle nella forma di decisioni e atti di riforma che incidano sul fisco, sulla concorrenza e sulla competitività.
Altrimenti l’Italia si muoverà come un pachiderma nella fase imminente della ripresa.
Gli si chiede di varare una seria e profonda riforma della giustizia, nel senso dell’efficienza e del garantismo (e tra le due cose c’è una relazione stretta); di provvedere con lungimiranza al deficit energetico, realizzando il progetto del nucleare civile; di integrare le giuste misure di contrasto dell’immigrazione clandestina selvaggia con procedure di integrazione visibili e di tutela del diritto d’asilo in cooperazione con l’Onu, nel segno di una cultura dell’accoglienza che ha un significato profondo, una volta eliminate le maggiori paure sociali e svuotato il più pericoloso dei canali di traffico degli umani, la rotta marittima.
Gli si chiede di occuparsi della cultura, dell’istruzione, della salute, sempre nel segno di un metodo liberale e di contenuti attenti al significato profondo delle cose in un governo civile senza paraocchi confessionali e senza cedimenti alle logiche conformiste del secolarismo fanatizzato.
Gli si chiede di andare in Parlamento spesso, di dare il senso di una qualche considerazione istituzionale alla classe dirigente eletta, e di cambiare completamente registro con la stampa, che va considerata un’industria di libertà, per di più in crisi, e trattata senza disprezzo e senza subalternità, provocando i fatti (questo è poi il governo di un paese) ai quali presto o tardi la stampa dovrà fare eco, mantenenedo autonomia critica o spirito di pregiudizio (chissenefrega).
In televisione meglio andarci di rado, trattando il mezzo con efficace correttezza.
La campagna elettorale per le regionali va consegnata interamente nelle mani del partito unitario della maggioranza, trattando senza fretta né ansia i sempre risolvibili problemi che pone la Lega o che pone Fini, sapendo che si discute con alleati indipendenti, gente che fa politica, e non amici sempre sotto esame di fedeltà.
Poi abbiamo bisogno di essere divertiti, incuriositi, sollecitati dalle mille attenzioni che quel grande uomo di spettacolo è capace di prodigarci, come cittadini e come spettatori.
Non lo vogliamo con la compassata e dignitosa mestizia di un Forlani, il Cav., lo preferiamo autentico e qualche volta sbarazzino, magari irritante per gli snob ma salace e puntuale al rendez vous con l’ipnosi di massa.
Soprattutto, ci piacerebbe essere sorpresi, di tanto in tanto.
Non sempre nomine di fedelissimi, qualche volta aperture a competenze diverse, sia pure a sinistra o in ambienti lontani dai soliti circuiti, e uno spirito di governo proiettato sulla legislatura, senza chiusure di partito.
Continui tranquillo a promuovere anche le belle ragazze, non glie ne verrà alcun danno.
Il lodo Alfano? Andrà benone, il giudizio della Corte costituzionale.
Andasse male si provvederà, con tutta calma, ad impedire, con i modi più soavi, aggressioni giudiziarie politicamente orientate.
La maggioranza c’è, non bisogna vivere con la sindrome del 24 luglio permanente.
Auguri, e buon lavoro.
Giuliano Ferrara
sabato 26 settembre 2009
venerdì 25 settembre 2009
Farabutti
Pubblicato il 26 settembre sul Foglio, lettere al direttore.
Bavagli o travagli?
L'uomo più im-potente del mondo
Come le palle del cane
Ci vogliamo finalmente dire che non possiamo porre confini alla scienza? Che la natura (o Dio, chi preferisce) non ha messo limiti alle scoperte dell’essere umano, in quanto l’hanno dotato di un’intelligenza superiore? Vogliamo prendere atto, finalmente, che se non cominciamo sul serio a fare ricerca, l’Italia è destinata a rimanere ai margini del mondo?
Beauty
«Il degrado dell’arte non è mai stato più evidente» che oggi, scrive Scruton. Ma «la bellezza è un valore reale e universale, radicato nella nostra natura umana». Insomma attingibile, conoscibile e quindi comunicabile, insegnabile, persino plasmabile. Il filosofo inglese lo scrive all’inizio del suo libro e lo ripete fino alla fine. Cita persino l’idea del pulchrum oggettivo, antica quanto Platone e le Enneadi di Plotino, ne espone la «versione cristiana» elaborata da san Tommaso d’Aquino, che della bellezza fa un concetto trascendentale, tutt’uno, e «convertibile», con la giustizia, la bontà, la verità della perfezione dell’essere divino. Per forza Scruton ha spaccato, ancora una volta, la bolgia dei commentatori, degli opinionisti e dei critici in due metà contrapposte, chi volentieri lo lapiderebbe sulla pubblica piazza e chi invece lo osanna per il suo ritorno a concetti chiari e distinti ancorché démodé. Un vero reazionario, insomma, ma Scruton non se ne vergogna affatto. Anzi. Sono anni che attacca frontalmente il culto del brutto tipico di chi progetta le città in cui siamo per forza di cose costretti tutti a vivere, il cupio dissolvi palpabile nella stragrande maggioranza degli «artisti» contemporanei, la vanagloria nichilista delle cosiddette «archistar».
Vulnerabili e divini
Massimodelpapa
Lavare i piatti sul Tamigi
Altro che sciacquare i panni in Arno.
mercoledì 23 settembre 2009
martedì 22 settembre 2009
Scritto e orale
Perché il mondo arabo non è libero. Politica e terrorismo religioso (Spirali, pagg. 200, euro 30). Moustapha Safouan
247 meno 1
lunedì 21 settembre 2009
Sanaa
giovedì 17 settembre 2009
Kabul, 17/09
Regimetta di bellezza
Massimodelpapa
Non inneggio all’ignoranza, ma alla diversità, al diritto di essere orgogliosi perché belli e perché la bellezza può essere strumento di successo, senza doversene vergognare. E invece sembra doveroso e moralmente corretto dire: «È bella ma anche...», come se quel ma anche che si aggiunge consenta un riscatto da quella cosa immorale e antiegualitaria che è la bellezza. Questo prudente atteggiamento moralistico lo si è visto anche al concorso di Miss Italia. Le ragazze da premiare non devono essere soltanto belle, per carità! E allora ecco le giovinette in fiore declamare le loro virtù e le loro conoscenze per mostrarsi belle e colte, belle e grondanti moralità.
Miss Italia diventa un’offesa ideologica alla bellezza. Un paio di gambe, un sedere, un seno due occhi intensi e una bocca sensuale non possono essere semplicemente belli e la proprietaria di questo ben di dio non può essere premiata solo per questa sua fortuna. No, deve essere anche bella dentro, essere belle fuori non basta. Si faccia allora un concorso per le belle dentro e si rispetti il millenario significato culturale della bellezza che appare e si manifesta gloriosa ai nostri sguardi. E gli ipocriti non vadano a fare i giurati dei concorsi di bellezza.
Le ultime settimane, in sintesi
mercoledì 16 settembre 2009
In morte di B.
martedì 15 settembre 2009
lunedì 14 settembre 2009
Duello duetto
La congiura degli snob
domenica 13 settembre 2009
Caimano
venerdì 11 settembre 2009
14 giugno o 11 settembre?
“I wahabiti professano uno stile di vita di estrema austerità, e quello che praticano lo impongono rigorosamente agli altri. Ritengono che sia una questione di dovere, come di fede, uccidere tutti quelli che non condividono le loro opinioni e fare schiavi le proprie mogli e i propri figli. Alcune donne sono state messe a morte nei villaggi wahabiti per il semplice fatto di apparire nelle strade. E’ un crimine penale indossare abiti in
seta. Alcuni uomini sono stati uccisi per aver fumato una sigaretta, e per quanto riguarda il crimine dell’alcol, il più energico
sostenitore della moderazione in questo paese si fa superare di molto da loro. Austeri, intolleranti, ben armati, assetati di
sangue, nella loro regione i wahabiti sono un fattore distinto che va preso in considerazione, sono stati, e sono ancora, molto pericolosi per le città sante Mecca e Medina e per l’intera istituzione del pellegrinaggio, nel quale i nostri consudditi indiani sono così profondamente coinvolti”.
di Winston Churchill, 14 giugno 1921, Camera dei Comuni
giovedì 10 settembre 2009
Le catene del peccato
grossa della città (sono andato fino a Milano per comprarla, cinquanta
euri di pesantissimo acciaio cementato con maglie elettrozincate a
sezione quadrangolare e lucchetto blindato, dovreste vederla, è
tremenda ed eccitante). Quando a barriera Garibaldi incateno la
bicicletta al lampione (i pali della segnaletica stradale non bastano
più, una volta i ladri non riuscendo a tagliarmi la catena hanno
sradicato il palo) i negozianti escono dal negozio per commentare e i
passanti si fermano a guardare. Pensano che tenga molto alla due
ruote, che invece all’interno del mio biciparco rappresenta
l’esemplare più dozzinale, valore affettivo zero e valore materiale
non superiore a quello della catena. In realtà tengo molto alla
catena: non conosco confutazioni migliori al teologo che nega il
peccato originale, l’animista Vito Mancuso.
mercoledì 9 settembre 2009
Piu' sani con Bersani
Sentinelle a pendolo
Attacco alla libertà di stampa laica. Schifo e sdegno per il cattofascismo, risultato del patto d'acciaio tra il duce Berlusconi e le gerarchie ecclesiastiche, sempre ferme all'antisemitismo di papa Pacelli, di cui Ratzinger è il degno continuatore. Allarme per la libertà e la democrazia, per il pluralismo e un sacro laicismo stritolato nei diktat dell'Italia vaticana.
Che era successo? Semplicemente che uno sventato redattore del tg 3 aveva ironizzato, in modo alquanto sgangherato, sui “quattro gatti che ancora si ostinano a seguire il papa in vacanza”, e, a seguito delle polemiche politiche e delle proteste di alcuni telespettatori, era stato non rimosso, come si tentò di vittimizzare la faccenda, ma semplicemente assegnato dal direttore del tg 3 ad altro e più rilassante incarico. Sotto gli occhi dell'Usigrai, che vigila sull'integrità delle sue lance democratiche, e nell'indignazione delle sentinelle della libertà, che già strillavano alla normalizzazione clericale dell'Italia, stile Radio Maria.
Era la metà del mese di luglio. Appena ieri, appunto. E le preoccupate sentinelle democratiche, chi erano? Oh perbacco: ma le stesse che oggi si stracciano le vesti in favore della Chiesa violentata da Berlusconi nel suo ennesimo attacco alla libertà d'informazione. Che vergano e firmano appelli per il pluralismo laico e democratico. E che scendono in piazza – metaforicamente, perchè fa ancora caldo – al grido “Siamo tutti Boffo, chi non salta Silvio è”. Vedi come cambiano in fretta le cose in Italia, quando conviene.
Massimodelpapa
martedì 8 settembre 2009
Busoni e culani
lunedì 7 settembre 2009
Un'avventura per se'
domenica 6 settembre 2009
sabato 5 settembre 2009
Risus abundat
venerdì 4 settembre 2009
Baarìlla
Fare le scarpe
giovedì 3 settembre 2009
Cuccioli di vespa
Ecco, se hai una Vespa Sprint Veloce 150, verde, del 1973, in ottimo stato, fa lo stesso effetto. Ma con i maschi.
S'i fossi de sinistra
Domande più interessanti di quelle su Noemi.
Guerre creative
Nel linguaggio e nel sentire comune prevale la connotazione negativa delle crociate.
«Sarà qualche anticorpo illuminista che abbiamo ancora in circolo? Battuta a parte, allo storico spetta capire e non giudicare perché nel Medioevo si diffuse questa forma sui generis, anche violentissima, di pellegrinaggio in Terra Santa fatto da gente che ci credeva davvero. Erano uomini pronti a rischiare la vita, a stare lontani da casa per anni, con concrete probabilità di non tornarci, per rivivere la Passione di Cristo, per penitenza, perché pensavano che l’esistenza avesse un senso che andava al di là degli interessi materiali quotidiani».
Le crociate furono guerre creative?
«La guerra non è mai creativa in sé. È un fenomeno complesso, doloroso e devastante. Sovente, va detto, stimola la creatività degli uomini che la fanno».
Per questo la affascina?
«La storia è interessante perché rappresenta un’enorme casistica di comportamenti umani: ci dice molto di noi. Restando alla guerra, i documenti dimostrano che si è sempre fatta, che è stata sempre considerata importante nella società e che si sono tributati sempre onori ai combattenti. Se nemmeno il primo Cristianesimo ha potuto estirparla, dovremmo convincerci che si tratta di un aspetto del genere umano con cui faremo i conti in eterno».
Alessandro Barbero: ha appena pubblicato Benedette guerre. Crociate e jihad (edito da Laterza nella collana dei Libri del Festival della Mente, pagg. 95, euro 10), brillante riflessione storica sulle guerre di religione.
Da aggiungere a "i meglio libri".