domenica 16 dicembre 2007

Il netto rifiuto della morsa del gelo

Non è colpa mia se la lingua mi appassiona.
D'altra parte il centro-destra non si è ancora riorganizzato, Prodi non è ancora rinsavito, la Lega non è ancora così incazzata come potrebbe, l'orgia interracial di Perugia con l'inglesina finita male non è ancora chiara, il Natale è vicino ma nonostante la neve il clima magico delle feste ancora non si sente. Quindi riporto tutt'altro: il brano seguente è tratto dal libro di Gian Luigi Beccaria “Italiano antico e nuovo”.
...sulle indagini si mantiene il più assoluto riserbo, sulla vicenda grava il buio più fitto, si attende una esemplare sentenza… Tonfo sordo, torbida vicenda, pesante bilancio, corpo contundente, improvviso malore, netto rifiuto, profondo cordoglio, rigoroso riserbo, squallida vicenda, viva soddisfazione; morsa del gelo, autorità competenti, rudimentale ordigno, interrogatori stringenti. Sono espressioni, per carità, tutte in corretto italiano, e chiarissime, ma che ricadono nello stesso errore degli automatismi del «comporre» scolastico quando privilegiava gli stilemi letterati da bozzetto: al tema «Primavera» scattavano viole che occhieggiano timidamente tra il soffice letto dei prati, uccelli lieti che cinguettano tra i verdi rami fronzuti, e via così. E’ vero che chi legge si aspetta che la brillante operazione sia stata condotta su vasta scala, a largo respiro, da ingenti forze di polizia, che tempestivo sia stato l'intervento delle forze dell'ordine. Ma gli abbinamenti usuratissimi, ripetuti senza variazioni sino alla stucchevolezza, informano poco. Il lettore si sdraia pigramente su di essi. Le parole gli scivolano addosso, leggere, senza lasciare un segno, anche se il tasso di burocratese sempre assai alto nell'informazione televisiva, nella cronaca giornalistica, ha tutta l'intenzione di farsi notare, di dare l'impressione di rigore e di obiettività al racconto.

Una obiettività pallosissima. Formulario per cervelli spenti. Non posso che proporre una brillante operazione su vasta scala per esprimere con viva soddisfazione il netto rifiuto di espressioni come "morsa del gelo".

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