giovedì 16 aprile 2009

Castigat ridendo mortuos

Vauro e la definizione di satira: "castigat ridendo mores" o "castigat ridendo mortuos"? La satira va sempre esentata dal senso della misura e del rispetto?

4 commenti:

Unknown ha detto...

SI

Stefano ha detto...

Ok, ci sto. Quindi facciamo i bravi e ridiamo di tutti, ebrei papa maometto maomettani turchi fascisti e partigiani. Non e' che una volta tiriamo in ballo la liberta' d'espressione e un'altra la xenofobia.

Stefano ha detto...

Aneddoto di satira.
LA Guzzanti, imitando la Fallaci:
"Voi non conoscete la fatica di vivere a Manhattan al 38esimo piano, mentre, voi smidollati non avete avuto neppure il coraggio di sfasciare un bancomat. Amo la pace e l'amo tanto che sarei disposta a radere al suolo una città e a non fare prigionieri. Amo la guerra perché mi fa sentire viva".
Dal pubblico arrivò la frase: «Ti venisse un cancro». E la Guzzanti rispose: «Ce l'ho già e ti venisse anche a te e alla tu' mamma».
Risposta della Fallaci:
"Giovanotta, essendo una persona civile io le auguro che il cancro non le venga mai. Così non ha bisogno di quell'esperienza per capire che sul cancro non si può scherzare. Quanto alla guerra che lei ha visto soltanto al cinematografo, per odiarla non ho certo bisogno del suo presunto pacifismo. Infatti la conosco fin da ragazzina quando insieme ai miei genitori combattevo per dare a lei e ai suoi compari la libertà di cui vi approfittate".

Stefano ha detto...

Un piatto che e' apprezzato solo se e' servito dalla parte giusta del tavolo, il satura lanx.

http://www.tocqueville.it/LinkEsterno.aspx?id=1198552