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Lussi anticostituzionali
Lo so, e' uno scandalo che una ragazzetta che posa nuda per uno stupido calendario diventi ministro. E' inaccettabile che una pornostar sia a capo di un circolo politico. E' fuori da ogni ragionevole circostanza costituzionale che un imprenditore a capo di tre reti televisive e di decine di case editrici diventi presidente del consiglio. Ma Luxuria senza trucco e' brutta piu' della fame.
4 commenti:
“Ogni Paese ha le rivoluzioni che si merita. In America un nero è stato eletto alla Casa Bianca. Da noi un trans ha vinto un reality col televoto”.
Il Riformista, 26 novembre
Luxuria ha vinto L’isola dei Famosi perchè la domanda del televoto era la seguente: preferiresti che Luxuria vincesse l’Isola dei Famosi o che diventasse la Maestra delle elementari di tuo figlio?
Ho molti dubbi sul significato che Luxuria attribuisce a questa vittoria di “sapore” esclusivamente televisivo (vincere un reality non è paragonabile, di certo, a una “dolce rivoluzione culturale”). Luxuria ci marcia, e lo fa consapevolmente. La società italiana negli ultimi anni si è trasformata moltissimo, dimostrandosi, a tratti, più moderna della politica e di Vladimir. Credo, infatti, che il “Gay Militante” abbia perso oggi gran parte del suo significato e della sua utilità: l’esibizionismo della sessualità è stata una grande occasione che ha segnato un pezzo fondamentale della storia del movimento omosessuale in tutta Europa. Ora i gay hanno un nuovo diritto da conquistare: il diritto alla privacy. Ovvero, il diritto (anche degli omosessuali) alla sobrietà, alla riservatezza, al pudore, alla normalità. Il diritto (anche per gli omosessuali) di vivere liberi e sereni, sottraendosi al “dovere” di dichiararsi e “sputtanarsi” in pubblico e in televisione. La sessualità non è una patente da esibire, ma una caratteristica squisitamente “swing” della propria personalità.
Pierluigi Diaco
Se la vittoria di Luxuria all’Isola dei Famosi - e trascuro il consueto contorno cialtrone di tutto l’ambaradàn - mi è sembrata svenevole e ipocrita è per la pretesa che rappresentasse un momento di impegno sociale o di progresso verso una maggior tolleranza. La parte degli italiani che non è ancora familiare - diciamo - con la normalità dell’omosessualità ha bisogno di imparare che i gay sono appunto persone normali, come tutti. Non di consolidare la sua opinione che siano persone diverse - macchiette tutte doppi sensi e travestitismo, e per questo simpatici - e però tollerabili, a modo loro. L’omosessualità è un sacco di cose, come l’eterosessualità. Ma agli italiani sarebbe meglio insegnare che i gay sono persone: dopo magari saranno capaci di capire che in quanto persone hanno il diritto di comportarsi come vogliono.
Luca Sofri
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