mercoledì 30 dicembre 2009

La scuola oggi / storia

Parte dalle guerre puniche, che nessuno ricorda cosa e quando siano (si citano per indicare tempi lontanissimi, neppure fossero il Paleozoico), e si ferma alle guerre mondiali. Per il resto nessuno sa bene chi abbia davvero vinto la seconda e neppure come sia iniziata, perfino il patto Molotov-Ribbentrop è tutt’oggi un’informazione da servizi segreti, per non parlare dell’Erp e della Nato, tutt’al più allegre gite ai campi di concentramento organizzate da professori di sinistra per mettere in guardia ieri contro i fascisti, oggi contro Berlusconi. Paradossalmente più ci si avvicina ai tempi nostri e meno si sa, per cui uno studente ha sentito nominare Carlo Magno, ma non sa che cosa abbia fatto esattamente Franklin Delano Roosevelt o chi fosse il conte Sforza. In mezzo, del secolo precedente, qualche reminiscenza patetica su Mazzini, Garibaldi, il Risorgimento, la spedizione dei Mille, il trasformismo, Goffredo Mameli, l’elmo di Scipio di cui l’Italia si è cinta talmente la testa che non si sa bene chi è né perché sia all’inizio dell’inno nazionale. Come la Costituzione, tutti a difenderla, ma nessuno la conosce, e d’altra parte a che serve? Mica siamo negli Stati Uniti, dove torna sempre utile per esempio appellarsi al Quinto Emendamento.

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