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Vampiri liberal
Adesso anche il vampiro ci viene proposto in tutte le salse, moltiplicato, pluralizzato, serializzato. Ci manca solo la Barbie vampira nel suo castello di Moplen con tanto di gothic-Jacuzzi e poi abbiamo visto tutto. Così il vampiro si inflaziona e perde il suo charme; diventa il vicino di casa un po’ scemo che invece di fare la spesa al supermercato ogni tanto si succhia qualche ragioniera di passaggio. Praticamente uno sfigato con dei disturbi alimentari. Per non parlare poi di quando smette anche di essere cattivo. Che dire di quei poveretti di Twilight che, siccome sono vampiri sì, ma con il senso di colpa, succhiano solo lepri, caprioli, cervi e altri mammiferi della fauna nordamericana? Ma siamo matti? Cos’è, una versione ematica del metadone? Il vampiro dev’essere cattivo, santo cielo! Va bene che siamo in tempi di relativismo e che abbiamo capito che l’unica certezza è che non ci sono certezze, ma se cominciamo anche a sindacare i miti è veramente la fine. Adesso che perfino l’Inter si è messa a vincere non ci sono proprio più certezze. Poi dice che i ragazzini crescono sbandati in mancanza di parametri di riferimento…
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