lunedì 1 marzo 2010

Carduccite

«Il mì Giosuè, poverino, ha consumato la gioventù curvo, giorno e notte, sui libri, senza conoscere l’amore. Così, ora, quando gli capita a tiro un po’ di ciccia disposta al letto si rifà con tutti gli arretrati». Il «Giosuè» è Carducci, il poeta Vate del Risorgimento italiano mentre la fabulatrice delle sue tarde scoperte sessuali è la moglie, Elvira Menicucci, madonna popolana e fiorentina. Una signora materna, bonaria e cornificata più volte dal poeta con la «ciccia carnosa», come si dice in Toscana delle donne floride. A leggere il ritratto che Gian Carlo Fusco verga su Carducci, nel suo viaggio - I mille e una notte - al di là dell’osceno risorgimentale, c’è di che sdilinquirsi. «In fatto di sesso - nota - a quel che risulta Carducci fu un tardivo. Nella sua prima gioventù le uniche donne con le quali se la fece (e per le quali, forse, se le fece) furono impalpabili o meglio ancora, non palpabili: Venere, Diana, Circe, Nausicaa, le ninfe boscherecce...».
M.Lenzi

Nessun commento: