Tutto molto ottimistico.
A volte i titoli dicono esattamente il contenuto di un libro. È il caso de La scossa. Sei proposte shock per la rinascita del Sud, scritto da Francesco Delzìo e pubblicato dal vulcanico editore Rubbettino (pagg. 90, euro 10). Al Sud è mancata la scossa. Il dizionario italiano ci dice che scuotere vuol dire: «Agitare con forza con moto alterno, da una parte all’altra o dall’alto in basso o viceversa». Proprio questo è mancato. Delzìo per prima cosa propone la «No Tax Area», consistente nel non dare più incentivi alle imprese ma nel non caricarle neanche di tasse. Al secondo posto propone un azzeramento della burocrazia per la grande chance del Meridione, che è il turismo. Al terzo posto pone la necessità di detassare le facoltà scientifiche in modo da favorire l’avvento di un numero maggiore di ingegneri e un numero minore di avvocati che, viceversa, caratterizza le università meridionali. Anche in questo caso la proposta di Delzìo è giustamente radicale. L’inventore della «Generazione Tuareg» propone poi un «Sud flessibile» dove si superino le gabbie salariali a favore di contratti innovativi. Delzìo propone anche una cura drastica - lui la chiama «guerra totale» - nei confronti della irresponsabilità degli amministratori locali. L’ultimo punto prende il via da un fallimento clamoroso: quello della assunzione di un ruolo-guida da parte delle Regioni nella promozione dello sviluppo. Secondo Delzìo occorre tornare a una Cassa per il Mezzogiorno gestita in modo centrale da un personale competente.
La pupa e il secchione
2 mesi fa
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