domenica 20 gennaio 2008

Il messaggio del massaggio

Cresce l’offerta di centri di bellezza, Wellness Resort, e tutto ciò che è collegato alla cura del corpo. Perché è aumentata anche la domanda. Forse non esclusivamente per lenire lo stress o per rispondere al fascinoso peccato della vanità che ci pretende bellissimi e desiderabilissimi.
La comunicazione nei popoli primitivi e nei popoli del sud del mondo avviene in larga misura con il corpo, con il tatto e con il tocco. Più una società si sviluppa, più il contatto corporeo diretto viene evitato, più le persone comunicano fisicamente distanziate, più nascono e prosperano, con un meccanismo di controreazione, centri massaggi e istituti benessere. Forse la comunicazione corporea è innata, è primitiva ma insostituibile, è atavica quanto innegabile, e in una società ultracivilizzata dove la solitudine significa libertà conquistata e da conquistare, il modo più veloce e easy per tornare all’antico bisogno di pelle-su-pelle è l’acquisto. Tanto più che il contatto, autoindotto o ricevuto dall’esterno, ha un forte legame con l’accettazione di sé, l’autostima e la sicurezza del proprio io di fronte agli altri. Il messaggio di un massaggio va oltre la cura delle mere tensioni muscolari e psicologiche del mondo impiegatizio occidentalizzato e iper-busy. La carezza è ancestrale. Anche perché ho saputo pochi giorni fa che per fare i figli bisogna entrare in contatto fisico, in qualche modo e in qualche luogo e in qualche tempo che ancora non conosco. Indagherò. Anyway, estrapolando e portando alle estreme conseguenze lo sviluppo “civile” di una nazione, che sta in legame diretto con l’indipendenza nei rapporti e l’allontanarsi vicendevole dei corpi, non è possibile che il contatto pagato sia una risposta al primordiale e inconscio istinto dell’autoconservazione della specie? Il massaggio non potrebbe essere un lapsus freudiano sociale inteso a metterci in guardia dall’estinzione? PS: Anche se non sembra, non ho nessun parente estetista.

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