venerdì 30 luglio 2010

Dica 33

33 mi ricorda via Rasella. Chissà se i nuovi membri di Futuro e Libertà organizzeranno la rappresaglia delle fosse verdine: "10 berlusconiani per ogni finiano". A me il futuro non piace, la libertà pochissimo. E pensare che Azione Nazionale mi faceva quasi tenerezza. Meglio ridere: la storia si ripete sempre, ma in forma di farsa. Forse ritorna AN (la sua parodia liberalchic), ritorna il maanchismo e che cosa è la destra, ritornano le promesse del '94 (rivoluzione liberale, giù le tasse, più pelo per tutti) e gli spauracchi di sempre, gli schmittiani nemici oggettivi (toghe rosse, sinistre irresponsabili, comunisti) in una gattopardiana e impotente immobilità. Cheppalle, sognavo De Gaulle, non autogol.

giovedì 29 luglio 2010

Fantasmi di cose passate

Cose che si sanno, però fa sempre una certa impressione pensarci. Impossibile cogliere l'attimo, percepiamo solo il passato.

Ormai è tardi

martedì 27 luglio 2010

Un Bocchino al mattino

Nel Pdl è scoppiata una Granata
come Lupi, i berluscones azzannano i finiani
ma un Bocchino al mattino e comincia il Bongiorno
mentre gli altri stanno lì, con le facce un po' Verdini
a osservare i colleghi che fan gioco, tipo battaglia navale
"P3:colpito e affondato!",esclamano a gran (porta)voce
"Ma è un imbroglio o è un Briguglio?"
Non ci si racCapezzone più
"No, non è un imbroglio, sono solo giochi,
giochi eccelsi,giochi Fini".

lunedì 19 luglio 2010

I care. We can. They win.

Articolo eccezionale di Claudio Cerasa. Lungo, ma molto tragicomico.

Caldo, eh?

Per esempio, pare che una cosa da non fare, se si vuole arrivare vivi a ottobre, sia andare a fare la spesa al mercato rionale tra le 13 e le 14, perché da inoppugnabili statistiche risulta siano le ore più calde, e quindi trascinare sacchetti contenenti cocomeri da mezzo quintale non è consigliabile. Un’altra cosa da evitare, soprattutto se uno ha più di settant’anni, è dimenticarsi di bere, perché è accertato che la disidratazione conduce alla tomba. Oppure - e questo vale anche per i ventenni, specie per quelli di origine normanna parchi di melanina - addormentarsi sotto il sole della Gallura senza un’adeguata protezione anti-UV fa quasi sicuramente male.

Quanti anni sono che sentiamo lo stesso disco? Da quante estati vengono ripetuti questi servizi sempre uguali che, se non sono inutili, nel migliore dei casi sono “sprassolati e un poco scemi”? Io li ricordo fin dagli anni ’60, con un giovane Luciano Onder che importunava l’esperto del momento: bevete molto, non uscite nelle ore più calde ecc. Ai tempi della mia maturità pensavo che fosse quello l’Eterno Ritorno di cui parlava Nietzsche.

domenica 18 luglio 2010

sabato 17 luglio 2010

Racconto: 25 luglio

Quel Luglio si presentò particolarmente torrido e afoso. Una cappa grigia gravava sui cieli della penisola rendendo l'aria pesante e irrespirabile. Nella penombra del suo studio, Berlusconi, immerso fra fogli, appunti e carte processuali, tentava di risolvere i nodi politici, sociali ed economici del paese aggravatisi con la crisi economica mondiale. Ma le sue preoccupazioni erano rivolte in particolar modo alla "fronda" interna, che in quei giorni si era fatta particolarmente sentire con dichiarazioni e messaggi sibillini che promettevano poco di buono.
Rilesse con attenzione il lancio di agenzia portatogli dalla segretaria. Si riferiva a "Fare Futuro", l'organo ufficioso dell' opposizione interna, che parlava apertamente di:
" un necessario e inderogabile bisogno di discontinuità nella guida del Paese".
Un messaggio chiaro.
Inoltre il giorno seguente ci sarebbe stato il Gran Consiglio del PdL. Il massimo organo politico del Partito. Una riunione che molti dei suoi fedelissimi gli avevano sconsigliato di convocare. Temevano qualche trappola della "fronda".
Bondi lo supplicò per giorni, ma non ci fu niente da fare. Il Capo lo licenziò con un sorriso e una battuta :
" ghe pensi mi! Stai tranquillo..."
Il "Capo" voleva questo incontro. Era intenzionato a scoprire e leggere le carte degli oppositori interni e quindi agire di conseguenza.

Il Gran Consiglio del PdL si riunì alle 18 a Palazzo Grazioli. In discussione l'Ordine del Giorno Granata-Bocchino.
L'atmosfera era tesa. I pesanti tendaggi che impedivano agli infuocati raggi di sole di penetrare nel salone del Gran Consiglio, resero l'atmosfera, illuminata dai fari alogeni, livida e tetra.
Bocchino iniziò la lettura dell'OdG, con una premessa fumosa, come nel suo stile. Nessuno capì alcunchè. Fu invece molto chiaro quando disse che l'alleanza era ad un bivio: o Berlusconi si dimetteva e rimetteva il mandato nelle mani di Napolitano, o si sarebbe aperta una crisi al buio. Accusò inoltre Berlusconi di aver portato il paese allo sfascio morale, politico ed economico.
Ci furono le repliche dei membri del PdL e quella appassionata di Bondi che, rosso in faccia si scagliò contro quelli che definì "traditori prezzolati"
Dopo una lunghissima ed estenuante discussione, nella notte del 25 Luglio l'O.d.G
Bocchino-Granata fu messo ai voti e, grazie ad alcune assenze e astensioni inaspettate, fu approvato.
" E' crisi del governo" ! disse Berlusconi guardando in modo torvo Bocchino, Granata e Urso.
"Devi rassegnare le dimmissioni nelle mani del Presidente"! sibilò Bocchino con un sorriso sarcastico..
Bondi rosso in faccia si rivolse al lìder:
-"Silvio, facciamoli arrestare tutti dalla scorta"!
Berlusconi scosse il capo.
"No! Se questa è la decisione del Gran Consiglio del PdL, non mi opporrò. Andremo alle elezioni e li annienteremo, Sandro. Napolitano scioglierà le Camere..."
"Non scioglierà niente, Silvio, questo è un golpe"!
"Lo vedremo..."
Fuori, nel cortile del Palazzo del Gran Consiglio le macchine blindate della scorta presidenziale accesero i motori. Destinazione: il Quirinale.
Il Presidente Napolitano lo accolse freddamente.
"Ho saputo della votazione...La situazione del Paese è alle strette. La crisi economica è grave. Il popolo si lamenta"!
"Sono qui a rassegnare le mie dimissioni, Presidente..."
"Bene. Avete seguito la via della ragionevolezza"!
"Ora me torno ad Arcore, in attesa che lei, Presidente, sciolga le Camere..."
"Sciogliere le Camere? Prima dovremo verificare che non ci siano altre maggioranze..." rispose Napolitano con un sorrisetto che non piacque a Berlusconi.

"E poi, andare ad Arcore non è prudente... Mi dicono che la voce della crisi politica sia arrivata fra la gente. Le strade si stanno riempiendo di manifestanti. I vostri oppositori esultano. A Milano i giudici della Procura hanno improvvisato un comizio a Piazzale Loreto ci sono migliaia di persone eccitate... No, credetemi, non è prudente nè che attraversiate Roma nè che vi rechiate ad Arcore..."
"E cosa dovrei fare, allora"?
"Mettervi in sicurezza. Lasciar decantare la situazione e poi tornare tranquillo a casa vostra. Abbiamo pensato a tutto noi..."
Napolitano chiamò il suo segretario. Confabulò con lui. L'uomo uscì e subito dopo entrarono due ufficiali dei carabinieri.
" Uscirete dal Quirinale dentro un'ambulanza..." disse Napolitano.
"Ambulanza?! "
"Nessuno ferma le ambulanze. Lo facciamo per la vostra incolumità..."
Poi si avvicinò ad una finestra e mostrò all'ex-premier i primi drappelli di manifestanti con bandiere rosse e viola che stavano avvicinandosi, celebrando la Costituzione e la caduta del governo.
"Guardate quei cartelli, ci sono scritte che inneggiano alla vostra morte...Se foste fuori vi lincerebbero. Andate tranquillo con questi due ufficiali..."
Berlusconi, teso in volto, porse la mano al Presidente, ma Napolitano gli girò le spalle, allontanandosi.
I due carabinieri accompagnarono l'ex-capo del Governo sul mezzo parcheggiato nel cortile. Per prudenza gli bendarono il volto.
"Dove mi portate" ? Non ci furono risposte.

Nelle piazze, folle eccitate dai proclami incendiari dei giudici manifestarono, attaccando i giornali vicini al governo e le sedi del PdL. Molti politici di centro-destra furono aggrediti e arrestati.
Un comizio improvvisato fu tenuto in Piazza del Popolo con Di Pietro, Grillo, Santoro, Travaglio, Vauro, Ruotolo e Sabina Guzzanti. Poi un corteo si mosse e assaltò Palazzo Grazioli. Le telecamere di Anno Zero, messe già in pre-allarme da giorni, ripresero la scena e poi penetrarono del palazzo del "Despota" filmando gli arredi preziosi e i bagni che, a detta di Ruotolo, avevano rubinetti d'oro tempestati di pietre preziose. Furono assaltati anche gli studi televisivi di Mediaset.
La De Filippi e Costanzo, schieratisi con la folla, arringarono i manifestanti e li invitarono ad incendiare e distruggere tutti i simboli dell'odiato "ex-regime berlusconiano".
Anche a Milano si susseguirono assalti e aggressioni. I giudici spiccarono mandati di cattura a raffica contro esponenti politici del PdL.
Emilio Fede, a queste notizie, tentò il suicidio gettandosi dal pianterreno, ma si procurò solo leggere escoriazioni. Fu arrestato e tradotto a San Vittore.
La sera del 25, in un'atmosfera surreale e di attesa, ci fu un intervento di Napolitano a reti unificate. Il Presidente si appellò alle virtù civiche degli italiani e invitò tutti alla calma. Disse che, vista la gravissima situazione d'emergenza e sentito il parere delle forze politiche anti-berlusconiane, aveva incaricato il Presidente della Camera Finoglio di costituire un nuovo governo di unità e salvezza nazionale.
Trascorsero altri giorni di torbidi e violenze.
A Nord dopo un primo momento di incertezza e smarrimento, la Lega, che aveva assunto un atteggiamento fintamente attendista e possibilista nei confronti di Finoglio, si preparò alla riscossa. Bossi con una mossa fulminea e approfittando del caos che regnava, fece occupare le televisioni e le Procure dalle sue camicie verdi e l' 8 Agosto proclamò la secessione del Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli VG, dall'Italia.
Molti reparti delle forze dell'ordine e dell'esercitò aderirono alla repubblica secessionista.
Furono istituite formazioni para-militari in cui affluirono migliaia di volontari leghisti e fedelissimi di Berlusconi: nacquero le Ronde Padane, le Brigate Azzurre e le Brigate Verdi, le forze dell'ordine confluirono nella Guardia Nazionale Repubblicana del Nord.
Nei giorni successivi iniziarono numerosi rastrellamenti da parte delle Brigate Verdi e Azzurre, comandate rispettivamente da Borghezio e Bondi. Migliaia di elementi dei centri sociali, grillini, finoglini, piddini, furono arrestati e presero la strada del sud, dove furono adibiti al lavoro coatto e alla costruzione di fortificazioni sulla linea del Po. Altri riuscirono a raggiungere le montagne dove avrebbero dato vita alla resistenza.
La perdita delle regioni produttive del Nord, fu un colpo gravissimo per il governo Finoglio e per l'economia del paese.
Napolitano e il nuovo premier iniziarono una propaganda serrata contro la Repubblica secessionista accusandola di egoismo, razzismo e xenofobia. Non solo: il Primo Ministro chiese soccorso agli USA, GB e Francia e l'intervento della Nato. La questione italiana diventò una questione di primaria importanza per gli equilibri internazionali.
Obama assicurò, come del resto fecero Cameron, Sarkozy, Zapatero, ogni aiuto possibile per ristabilire l'ordine e l'unità del paese. Più freddi si dimostrarono i governi tedesco e quello russo.
A Roma, durante una manifestazione patriottica, fu lanciato da Ciampi e Scalfaro, l'appello a creare una grande armata, ma visto lo scarso entusiasmo guerresco che seguì all'appello, furono aperte le porte agli extra-comunitari che, con la promessa della cittadinanza, di un lavoro e di una casa, accorsero in massa nei centri di arruolamento. Nacque così, sotto il tricolore, il più grande esercito multirazziale mai visto.

Berlusconi ,nel frattempo, trascorsa una settimana dal golpe finogliano, dalla Maddalena, dove era stato portato in un primo momento, fu trasferito a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. Qui sotto la scorta di una ventina di carabinieri, visse isolato da mondo, senza avere notizie su quanto stava accadendo all'esterno.
A Roma la caduta del governo del Centro-Destra provocò l'insorgere di potenti forze laiciste e anti-clericali. Ogni giorno migliaia di gay, atei e radicali manifestarono davanti a San Pietro. La Chiesa e il Papa erano sotto assedio.
Nei giorni che seguirono le manifestazioni anti-cattoliche aumentarono in modo preoccupante. Il 14 Agosto il Papa fu arrestato con l'accusa di essere il mandante delle violenze pedofile, e con lui tutti i cardinali.
L'arresto scosse l'opinione pubblica cattolica e fu considerata un atto sacrilego.
Il ministro per gli Affari Religiosi del Governo Finoglio, Emma Bonino, disse, papale papale, che Benedetto XVI° sarebbe stato processato ed estradato negli USA per associazione a delinquere di stampo pedofilo.
Il soglio di San Pietro fu testimone in quei giorni di manifestazioni blasfeme organizzate dalla
potente lobby gay, che aveva piazzato nel governo romano due ministri: Luxuria
(Ministero della Famiglia), e la trans Natalie
(Ministero alle relazioni con le Regioni).
Le settimane che trascorsero furono dedicate al rafforzamento delle rispettive posizioni.
Tremonti, capo dell'economia e degli esteri della neonata Repubblica del Nord riusci ad allacciare importanti relazioni e alleanze strategiche con alcuni paesi europei.
Volò a Mosca dove, in un incontro segreto firmò un 'intesa segreta, passata alla storia come il "Patto Tremonti-Putin". In esso si contemplava un intervento militare russo in appoggio alla Repubblica del Nord ove si fossero determinate particolari condizioni di pericolo per gli interessi russi.
Negli stessi giorni, entrò nel Patto segreto anche la Germania, interessata a che il Nord Italia facesse parte di un'area economica integrata di cui avrebbero fatto parte Baviera, Austria, Ungheria, Cekia, Slovacchia ed altri paesi della zona mitteleuropea.
Putin, oltre alla promessa dell'appoggio politico-militare, fornì a Tremonti una notizia clamorosa: i servizi segreti di Mosca avevano localizzato il luogo di prigionia di Berlusconi.
Bossi e Tremonti, in concerto con il ministro della Guerra Borghezio decisero di intervenire: occorreva liberare Berlusconi. Bossi in persona si premurò di seguire personalmente il piano ideato dal ministro della Guerra.
Esso prevedeva l'intervento fulmineo di una compagnia di paracadutisti: i "Diavoli Verdi" , a Campo Imperatore. L'unita di elìte avrebbe liberato Berlusconi e poi,
a bordo di un elicottero, lo avrebbe portato oltre la linea del Po, dove, a Linate, ad attenderlo ci sarebbero stati Bossi, Tremonti e i ministri del governo provvisorio del Nord.
Il piano fu preparato nei minimi particolari e scattò il 10 Settembre. Una sessantina di parà atterrò a Campo Imperatore cogliendo di sorpresa i carabinieri di guardia. Berlusconi liberato si imbarcò in un grosso elicottero che, alzatosi in volo, virò verso Nord.
Atterrato a Linate, fu accolto da Bossi e dal figlio Piersilvio. Il 12 Settembre, nella sua residenza ad Arcore, il Capo formò il nuovo governo. Bossi, Tremonti ebbero i ministeri della Guerra, Esteri ed Economia. Gli altri ministeri furono affidati in parti eguali a "verdi" ed "azzurri". Il 13, dagli studi televisivi di Segrate si rivolse agli italiani, incitandoli alla riscossa e promettendo la giusta punizione dei traditori e dei golpisti.
Anche Finoglio a Sud lanciò un proclama dai forti accenti. Asserì che a Nord il Male Assoluto si era impadronito di quelle terre e che occorreva bloccare sul nascere l' "infezione verde-azzurra", prima che "il suo veleno" si propagasse nel resto dell'Europa.
Creò un nuovo governo che riscosse il plauso delle forze progressiste e dei governi amici: da Zapatero a Cameron, da Sarkozy-Bruni a Obama, da Mandela a Mugabe.

Primo ministro: Finoglio
Ministro degli Interni: Di Pietro
Ministro degli Esteri: Ronchi
Ministro della Famiglia: Luxuria
Ministro della Giustizia: Travaglio
Ministro delle Comunicazioni: Maurizio Costanzo
Ministro del Lavoro: Lapo Elkan
Ministro per l'immigrazione e integrazione: Azouz Marzouk
Ministro dell'Economia e Finanze: Visco
Ministro delle Poste: Maria de Filippi
Ministro della Salute: Rosy Bindi
Ministro dell'Ambiente : Pecoraro Scanio
Ministro degli Affari Religiosi : Emma Bonino
Ministro della Guerra : interim Finoglio

Verso la fine di Agosto l'Armata Verde-Azzurra scatenò l'offensiva, dilagando nella pianura emiliana. In pochi giorni le difese approntate dal governo di Roma furono annientate: le tanto strombazzate "legioni africane", vanto e gloria della "integrazione" finogliana, si liquefecero come neve al sole. Anche la brigata d'elité "Balotelli" non resse l'urto e si dissolse. Le formazioni politiche di sinistra che avrebbe dovuto rallentare la marcia furono spazzate via. Una radicale e brutale pulizia politica ed etnica fu intrapresa nelle terre liberate.
Terribile fu la mattanza nel cosiddetto famigerato "Triangolo Verde" emiliano.
Il 28 Agosto Bologna accolse fra due ali di folla in festa le truppe berlusconian-bossiane..
Pochi giorni dopo, le formazioni del Generale Borghezio, oltrepassati i passi appenninici, dilagarono in Toscana e nelle Marche. Solo la città di Livorno, difesa da black bloc, extracomunitari e comunisti tentò una disperata difesa. Ma fu conquistata in poche ore: rasa al suolo, il suo nome cancellato e sulle sue rovine, sparso il sale.
L' 8 Settembre le avanguardie dell'esercito del Nord arrivarono alle porte di Roma.
Nottetempo, Finoglio, il presidente Napolitano e tutto loro seguito fuggirono dalla città, e attraverso l'autostrada Roma-L'Aquila, a bordo di una infinita colonna di auto blù, giunsero sull'Adriatico. Qui furono raccolti da una nave militare che li condusse al sicuro a Brindisi, dove furono furono accolti dal Governatore Vendola a chiappe aperte.

La difesa della capitale, abbandonata dal governo e dal Presidente, fu affidata alla Brigata "Luxuria" formata da gay, lesbiche e trans. Formazione ammirata soprattutto per l'eleganza delle sue divise mimetiche dai toni rosa fuxia e rosa salmone.
In realtà, dopo le prime fucilate, i difensori si calarono le braghe e si arresero.
Altre formazioni costituite dai "ragazzi" dei Centri Sociali , radicali, annozerini e farefuturologhi furono piazzati negli snodi strategici della città, con il compito di controllarne gli accessi.
Il generale Borghezio, vista la situazione, ordinò di attaccare Porta Pia, tenuta dai radicali della Brigata Pannella. La resistenza fu breve e inutile. Purtroppo per loro, si trovarono di fronte una unità di cattolici lefevriani papalini con il dente particolarmente avvelenato nei loro confronti.
La sera, nella Città Eterna, fu celebrato in San Pietro dal Papa, liberato dalla prigionia, un solenne Te Deum di ringraziamento.
(Continua nei commenti; via A.Krancic)

Il cavaliere, la morte, il diavolo

Un'eccellente metafora della politica. Il politico come il guerriero, il politico come il condottiero romano. Il trionfo e' la naturale premessa della sconfitta, della caduta e della morte. (Fotti il potere, F.Cossiga)

Destra invisibile

Marcello Veneziani a Senigallia spiega la Destra invisibile e dipinge un quadro visibile dei movimenti politici e storici dell'ultimo secolo. Mezz'ora di audio, musica per conservatori rivoluzionari.

Tempiduri

venerdì 16 luglio 2010

Magic Italy

Macht & Amore

Mini-naja

 Tre settimane di ordine, rigore e disciplina.
Ignazio La Russa, non credo proprio che la tua proposta di mini-naja volontaria meriti le parole con cui è stata accolta dall'opposizione. Credo però che sia davvero troppo mini. Non mi riferisco alla breve durata: tre settimane di addestramento militare sono poche ma potrebbero pure bastare (in Svizzera fanno sparare le reclute già al terzo giorno, con il fucile mitragliatore). Mi riferisco alla volontarietà. La patria, comunità di senso, non può essere un'opzione. Scrive Orwell che al patriottismo e alle virtù militari "per quanta poca simpatia i conigli lessi della Sinistra nutrano nei loro riguardi, non si è ancora trovato un sostituto". Se non esistono alternative morali, non possono esistere nemmeno alternative materiali: mini-naja per tutti!
C.Langone
 
 

lunedì 12 luglio 2010

Inculateci tutti

Gustosissimo. Freud, il culo, la privacy.

venerdì 2 luglio 2010

Spiaggiati, poco amareggiati, non più amati

Brava, Giovanna

Questo spot è geniale. E questo post di Leonardo (che scrive sull'Unità) ha ragione da vendere, come si dice. E qui si scriveva di pubblicità figa, anni fa.

Forza Argentina

Italian debt

Shining or blowing?