Sperma e' parola sgradevole e zozza. Guarda come e' fatta: si carica con la esse: come se qualcuno accumulasse energia sss-: si accumula perche' deve superare un ostacolo, l'ostacolo della pi: la pi e' una barriera che fa resistenza dentro la parola sperma: ma poi la barriera cede e l'energia si scarica nella sillaba con l'accento: ssss-p-érm! E lo schizzo atterra e slitta nella erre e frena e si ferma nella emme: sperma!
Tiziano Scarpa, Le cose fondamentali (citazione da sito internet, fonte non autenticata).
4 commenti:
Proprio così. Sono parole che rappresentano un accumulo di energia (con la esse prima di un'altra consonante) e il rilascio di energia nella sillaba accentata successiva: per esempio spàcca, stàcca, scòppia, eccetera. Anche in inglese: smàck, snàp, stòp, ecc. Si tratta di ideofoni, cioè parole che traducono in suoni espressivi un concetto. Sono "seghe mentali" che condivido con Platone, che nel "Cratilo" esamina le parole nello stesso modo.
Tiziano Scarpa
Tutte le parole con la esse impura e la sillaba successiva accentata sono zozze? Sperma deriva da spargere, disperdere, e non so se sia parola onomatopeica o se l'ideofono associato sia una forzatura (non ho mai sentito il mio sperma fare ssssp, magari l'eiaculazione e' ultrasonica). Nel Cratilo, d'altra parte, l'intento di Platone e' proprio quello di dimostrare che esiste una realta' al di la' e al di fuori del nome, ponendo l'accento piu' sull'ontologia che sul linguaggio. Ad ogni modo io amo la lingua, e non sono di quelli che pensano che le seghe fanno male alla vista, dunque complimenti.
Mai detto che "TUTTE le parole con la esse impura e la sillaba successiva accentata sono zozze". Me lo fai dire tu. Il mio brano, a pagina 137, dice altre cose. E' un capitolo in cui le parole stesse prendono la parola, in un punto molto drammatico del libro in cui si scopre che il figlio del protagonista è figlio di qualcun altro. Da cui derivano ANCHE alcune riflessioni sullo sperma. Altro che "seghe mentali", è un passaggio intensamente radicato nella storia raccontata e nel trauma vissuto dal protagonista.
Poi, nel mio primo commento non ti avevo fatto notare (lo faccio ora) che nel tuo post non solo hai estrapolato un brano dal contesto, ma l'hai pure citato male, ravvicinando delle righe che sono distanti fra di loro (stravolgendo così il senso di quella pagina), e trascrivendole male, commettendo errori. Sei stato sleale e scorretto.
Per "ideofono" io intendo non un'onomatopea, ma la traduzione in suoni di un concetto (l'avevo messo chiaramente in evidenza nel mio commento precedente: "parole che traducono in suoni espressivi UN CONCETTO"). In questo caso il concetto di "accumulo e rilascio di energia". E' un'accezione specialistica di ideofonia più interessante - secondo me - di quella riduttiva diffusa nei dizionari, e assolutamente in linea con quel che dici su Platone. Ma capisco che quest'uso del termine "ideofonia", sebbene sia il più adeguato etimologicamente, non è quello comunemente contemplato dai dizionari, e me ne prendo la responsabilità.
Tiziano Scarpa
Non sono stato leale ne' scorretto: sono stato sbadato, perche' non ho citato la fonte da cui ho preso la frase, fonte che non era il libro ma un sito internet. E' chiaro che ogni citazione, poi, e' per definizione estrapolata. L'errore e' stato avvicinare frasi distanti, e non citare la fonte. Mea culpa. Grazie delle spiegazioni.
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