domenica 8 novembre 2009

Progresso: il fine e la fine

Sono arrivato ancora a meta' libro, serve tempo: coi suoi giudizi e pre-giudizi sta scardinando pure quei pochi su cui baso il mio debole argomentare. Spero diventi un libro di testo nelle scuole superiori.
Immaginate un tredicenne seduto nel soggiorno della sua casa a fare i compiti di matematica mentre tiene sulle orecchie gli auricolari del suo walkman o guarda mtv. Gode delle liberta' conquistate nei secoli a caro prezzo dall'alleanza tra il genio filosofico e l'eroismo politico, consacrate nel sangue dei martiri; gode delle comodita' e del tempo libero che gli offre l'economia piu' produttiva che il genere umano abbia mai conosciuto; la scienza ha penetrato i segreti della natura per offrirgli i migliori suoni e riproduzioni di immagini elettroniche di cui sta fruendo. E in che cosa culmina il progresso? In un ragazzino nella puberta', il cui corpo vibra con ritmi orgasmici; le cui sensazioni sono espresse in inni alla gioia dell'onanismo e dell'uccisione dei genitori; la cui ambizione e' conquistare fama e ricchezza, imitando il travestito che fa musica. La vita e' diventata una fantasia di masturbazione non stop commercialmente preconfezionata.
Allan Bloom, La chiusura della mente americana - I misfatti dell'istruzione contemporanea

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