domenica 1 novembre 2009

Condoglianze

Amore, vola da me con l'aeroplano di carta della mia fantasia, con l'ingegno del tuo sentimento. Vedrai fiorire terre piene di magia e io sarò la chioma d'albero più alta per darti frescura e riparo. Fa' delle due braccia due ali d'angelo e porta anche a me un po' di pace e il giocattolo del sogno. Ma prima di dirmi qualcosa guarda il genio in fiore del mio cuore.  Alda Merini, da "Alla tua salute, amore mio"
Pensiero,io non ho più parole. Ma cosa sei tu in sostanza? qualcosa che lacrima a volte, e a volte dà luce. Pensiero,dove hai le radici? Nella mia anima folle o nel mio grembo distrutto? Sei così ardito vorace, consumi ogni distanza; dimmi che io mi ritorca come ha già fatto Orfeo guardando la sua Euridice, e così possa perderti nell'antro della follia.   Alda Merini, da "La terra santa"
Corpo, ludibrio grigio con le tue scarlatte voglie, fino a quando mi imprigionerai? anima circonflessa, circonfusa e incapace, anima circoncisa, che fai distesa nel corpo?  Alda Merini, da "La Terra Santa"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto qualcosa della Poetessa de qua e, sinceramente, non sono mai riuscito a cogliere la sua Arte.
Non so, mi pare troppo di élite, troppo raffinata (la apparente non raffinatezza è la forma più sublime di raffinatezza), troppo...troppo.
Ma è un mio limite, come ovvio.

Condoglianze, comunque.

Stefano ha detto...

Il mistero della sua poesia – che superava i limiti della malattia dello stereotipo della malattia, della povertà e dello stereotipo della povertà, dell’arte e dello stereotipo dell’arte; della mistica e dello stereotipo della mistica – sta tutto nel fatto che la sua persona e la sua parola miracolosamente coincidevano. In un aspetto di non volontarietà, di pura grazia.

Una disponibilità incondizionata (“il libro prima di nascere Dio lo deposita in te come una manciata di fango che diventa luce”), che rende misteriosamente giustizia anche alla cultura e alla poesia: “Domandano tutti come si fa a scrivere un libro. Si va vicino a Dio e gli si dice: feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi. Così nascono i libri, così nascono i poeti”. (“Corpo d’Amore”, Alda Merini).

Anonimo ha detto...

Molto bello.

Stefano ha detto...

Figo.

http://eiochemipensavo.diludovico.it/2009/11/04/letteratura-comparata/