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Il vino e il bello
Ringrazio Paolo Massobrio perché col suo “I giorni del vino” (Einaudi) primo mi ha fatto tornare la voglia di bere il frutto della vite (il mio alcolismo è piuttosto influenzabile e Kingsley Amis stava portandomi sulla cattiva strada del whisky e del gin), secondo mi ha fatto conoscere un episodio cruciale legato a don Giussani. Una missionaria scrisse al grande educatore di sentirsi impotente di fronte alla sofferenza che la circondava, altri le avrebbero risposto con vaghe parole, lui le rispose innanzitutto con soldi. Ma non soldi per l’essenziale: soldi per il superfluo. “Ti mando questo denaro perché ti compri qualcosa che sia per te molto bello. Ricordati: perché tu possa continuare a dare agli uomini che incontri è essenziale che tu non perda il gusto del bello”. Anche il mio armadio adesso è felice, per la prima volta si sente capito.Langone
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