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Lo scrittore e' morto
Dov’è l’amato e odiato Céline? E il faustiano Thomas Mann? Dove il deprecato Mishima? Dove la geniale ingenuità di un Serpente piumato? E Caldwell con la sua testa da taglialegna? Dove gli allegri e tragici bevitori di Steinbeck? E Malcolm Lowry in meditazione alcolica ai piedi del Popocatepetl? Camus con la sigaretta all’angolo della bocca, l’occhio strabico di Sartre, il bevitore di Roth, e Vittorini che affascinava anche se non sapeva scrivere romanzi, Comisso tra entroterra e mare, Malraux eroico e menzognero, Bernanos atticciato d’ira contro gli imbecilli, il sottile Kawabata vigile tra fanciulle addormentate, Santiago e il grande marlin, la luce di Faulkner, i torbidi di Moravia, la Sicilia di Sciascia, le ipocondrie di Gadda, le bordate corsare di Pasolini, l’infido Capote, i santi vagabondi di Kerouac, lo sguardo obliquo di Malaparte, il labbro cadente di Montale, l’occhio rapace di Ungaretti...
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