martedì 17 novembre 2009

De artibus

In libreria il nuovo libro di Vittorio Sgarbi L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (Bompiani, pagg. 358, euro 20). Il volume traccia una serie di itinerari italiani fuori dalle rotte più battute, alle scoperte delle meraviglie artistiche del nostro Paese. Da Trieste alla Sicilia, senza dimenticare centri minori della pianura padana, luoghi nascosti di Milano, Roma e Venezia. Il tutto raccontato col piglio autorevole dello storico dell’arte e la passione civile di chi vede nella conservazione della bellezza una delle missioni principali affidate alla politica. Ne esce il ritratto di un Paese bellissimo, capace di resistere anche alle aggressioni di privati e amministratori che si sono accaniti negli ultimi decenni per «distruggere, rovinare, aggredire, sfregiare, torturare l’Italia». Persino restaurando malamente capolavori che avevano solo bisogno di essere recuperati senza interventi invasivi. Collaboratore del Giornale, ha scritto fra le altre cose Il bene e il bello, Dell’Anima, Ragione e passione. Contro l’indifferenza,Vedere le parole e Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho conosciuto Sgarbi e non faccio fatica a qualificarlo come un bastardo, un arrogante, uno stronzo nonchè opportunista figlio di puttana.
Mi fa vomitare. Il solo vederlo ed il solo sentirlo mi fa vomitare.
Ma ha talento, cultura, knowledge, sa scrivere e sa vendersi.
Ma tutto questo basta a renderlo una persona decorosa?
Secondo me no. Anzi: un uomo con tutti questi talenti non avrebbe dovuto aver bisogno di fare l'idiota ed il puttaniere per 20 e più anni per raggiungere la fama, il successo ed il denaro.
Io lo disprezzo, dal più profondo del mio cuore. Lui e tutti quelli come lui.
Bastardo.

(censurami pure, it's all right)

Stefano ha detto...

E che c'e' da censurare?

Stefano ha detto...

“Mettetevi in cammino, non siate pigri, perché dalla vostra meraviglia deriva la vita dell’arte, dei luoghi, del nostro paese: l’Italia delle meraviglie”. Nella prefazione del suo ultimo libro, appunto “L’Italia delle meraviglie” (Bompiani), Vittorio Sgarbi sostiene che l’Italia è unita dalle sue bellezze artistiche. Quindi i pericoli per l’unità non vengono dalla Lega bensì dalle agenzie di viaggio, che strappano milioni di italiani dai tesori degli avi caricandoli su aerei bestiame con destinazione New York e Mari del Sud. Oggi che nessuno fa più il militare a Cuneo, nessuno va più a Cuneo, mentre tutti conoscono Barcellona perché al posto della leva hanno messo l’Erasmus. Serpeggia un patriottismo biforcuto che di un’Italia plurale non teme gli eventuali ostacoli alla libera circolazione verso il Sacro Monte di Cerveno (pagina 31 del libro sgarbiano) o il castello di Corigliano Calabro (pagina 221) ma l’eventuale freno alle elargizioni del governo centrale (pensioni, stipendi pubblici…). Che il San Giorgio di Cosmè Tura (pagina 79) lo trafigga con la sua lancia bellissima.
Langone