Il viaggio bertinottiano al termine della storia della sinistra italiana è lungo, è storico. E va dall’ammissione della superiorità del modello europeo e occidentale del dopoguerra («Non ci piaceva, l’abbiamo combattuto in ogni modo, ma è quello che ha creato il miglior sistema di conquiste sociali di sempre») alle quattro grandi occasioni perse: la Primavera di Praga non capìta, il Sessantotto non colto, il periodo fra la fine della prima Repubblica e l’inizio della seconda non capitalizzato in termini di conquiste sociali, e i governi di centrosinistra, le due vittorie elettorali di Prodi: «Non siamo riusciti a fare una cosa, una sola, di quelle per cui ci hanno mandato al governo».
Una percentuale. «Il 65% degli operai del Nord vota Berlusconi o Lega. Di fronte a questo dato, di cosa vogliamo parlare? Quando vogliamo ricominciare la discussione?».
Domande più interessanti di quelle su Noemi.
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