mercoledì 9 settembre 2009

Sentinelle a pendolo

Sono andato a rivedermi alcuni vecchi articoli qui sul blog, e ne ho trovato uno che mi ha fatto sobbalzare: non perchè avessi qualcosa da rimangiarmi, ma semplicemente perchè la cronaca italiana è talmente frenetica, nella sua catatonia, da farti scordare quello che è successo appena ieri. E, appena ieri, leggevo quanto segue.
Attacco alla libertà di stampa laica. Schifo e sdegno per il cattofascismo, risultato del patto d'acciaio tra il duce Berlusconi e le gerarchie ecclesiastiche, sempre ferme all'antisemitismo di papa Pacelli, di cui Ratzinger è il degno continuatore. Allarme per la libertà e la democrazia, per il pluralismo e un sacro laicismo stritolato nei diktat dell'Italia vaticana.
Che era successo? Semplicemente che uno sventato redattore del tg 3 aveva ironizzato, in modo alquanto sgangherato, sui “quattro gatti che ancora si ostinano a seguire il papa in vacanza”, e, a seguito delle polemiche politiche e delle proteste di alcuni telespettatori, era stato non rimosso, come si tentò di vittimizzare la faccenda, ma semplicemente assegnato dal direttore del tg 3 ad altro e più rilassante incarico. Sotto gli occhi dell'Usigrai, che vigila sull'integrità delle sue lance democratiche, e nell'indignazione delle sentinelle della libertà, che già strillavano alla normalizzazione clericale dell'Italia, stile Radio Maria.
Era la metà del mese di luglio. Appena ieri, appunto. E le preoccupate sentinelle democratiche, chi erano? Oh perbacco: ma le stesse che oggi si stracciano le vesti in favore della Chiesa violentata da Berlusconi nel suo ennesimo attacco alla libertà d'informazione. Che vergano e firmano appelli per il pluralismo laico e democratico. E che scendono in piazza – metaforicamente, perchè fa ancora caldo – al grido “Siamo tutti Boffo, chi non salta Silvio è”. Vedi come cambiano in fretta le cose in Italia, quando conviene.
Massimodelpapa

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