martedì 22 settembre 2009

Scritto e orale

Parlando dei Paesi di lingua araba, il professore non ha dubbi sul fatto che la mancanza di libertà derivi da una censura intellettuale connaturata alla storia del Medio Oriente. «La storia politica europea si è costituita sul modello greco, la sovranità, il potere deriva dal consenso dalla gente... In Medio Oriente il modello è rimasto un altro. È quello degli antichi egizi, dei sumeri, la sovranità viene da Dio... Con il tempo il divino ha smesso di essere il monarca, è diventato il libro del Corano». E quindi la parola scritta è diventata una delle ossessioni dei governanti o dei gruppi politici musulmani: «Controllando la scrittura, dividendo con forza l’arabo classico, dei colti, dalla lingua parlata si è riusciti a impedire qualsiasi contagio delle idee». E questa non è una realtà ancestrale, ma qualcosa che accade anche ai giorni nostri: «La lingua parlata è nei Paesi arabi diversissima da quella scritta dai giornalisti e dagli scrittori. Moltissima gente resta esclusa. Semplicemente non è in grado di leggere i libri che vengono tradotti a uso e consumo delle sole élite. Da pochissimo la diffusione dei media come la televisione ha iniziato a cambiare questo stato di cose. Ma la maggior parte della popolazione è ancora “muta” e “sorda”, senza possibilità di imparare».
Perché il mondo arabo non è libero. Politica e terrorismo religioso (Spirali, pagg. 200, euro 30). Moustapha Safouan

2 commenti:

Stefano ha detto...

Dottoressa Colombo, secondo i dati dell’Onu sono pochissimi i libri occidentali tradotti in lingua araba. Come mai?
«Diciamo che in passato, dai primi dell’Ottocento sino a circa gli anni Sessanta del Novecento le traduzioni di libri occidentali in lingua araba erano numerose, ora invece è cambiato tutto».
Perché?
«L’avanzata dell’estremismo ha fatto in modo che si traducesse sempre di meno. In pratica gli unici Paesi di lingua islamica a tradurre testi sono l’Egitto e il Libano. Ma anche lì in pratica si è fermato tutto. È noto il caso del Codice da Vinci di Dan Brown, la cui traduzione è stata bloccata».
Quali sono i libri europei che vengono ancora tradotti?
«Se lei parla con qualunque intellettuale di un Paese islamico le dirà che negli anni Cinquanta lui poteva leggere Dante in arabo. Adesso Dante non si trova più. Però se lei gira per Il Cairo trova Mein Kampf di Adolf Hitler esposto nelle edicole vicino ai giornali e con copertine fatte apposta per attirare l’attenzione dei lettori».

Anonimo ha detto...

Io lo dico "scherzando" ed in maniera volutamente irriverente, disumana e blasfema.

Ma lo dico.

Chiudiamo le frontiere, rimandiamo a casa quelli che sono già qui (che sono tantissimi, direi troppi) e lasciamoli finalmente soli a sguazzare nel loro guano illuminato da Allah, prima che ci si ritrovi noialtri a lapidare le donne fedifraghe - ovviamente dopo averle infibulate da piccole -, a mutilare i ladri di polli, a fustigare, torturare e trucidare gli eretici e poi, dulcis in fundo, a pregare con il culo all'aria, cinque volte al giorno, una Divinità che non comprendiamo e che sembra essere stata creata ad hoc per sfasciare quel poco di Illuminismo che è rimasto.

Ed ora chiamatemi pure razzista e xenofobo: a me non frega nulla.

Soprattutto perchè non è vero.