Cervi su Montanelli.
Nel profondo della sua sensibilità c’era l’amarezza per un’Italia irrecuperabile, c’era il timore, o piuttosto la certezza, che il Paese non si sarebbe mai davvero riscattato. Glielo impediva un deficit di senso civico ereditato dalla storia e aggravato dal carattere di molti milioni d’italiani. «Noi italiani - sentenziò implacabile - non crediamo in nulla e tanto meno nelle virtù che qualcuno ci attribuisce. Ma tra di esse ce n’è una nella quale riponiamo una fede incorruttibile: quella della nostra capacità di corrompere tutto».
La pupa e il secchione
2 mesi fa
1 commento:
Mio papà conobbe Montanelli a proposito di una storia di querele (roba vecchia e stravecchia).
Di lui ricorda la grande Cultura e la Signorilità.
Ma anche una grossa e grassa dose di arroganza intellettuale.
Ma lui (Indro intendo), se non altro, se la poteva permettere.
I Berlusconi, i Fini ed i Di Pietro...no. DECISAMENTE no.
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