giovedì 10 dicembre 2009

Alla fine era er mejo

Ora rispunta come commentatore alla televisione cinese.Sembra un’altra parodia, invece è vero: Romano Prodi parlerà di politica internazionale alla tivù di stato in Cina, dove va spesso come gradito ospite e conferenziere, dove firma autografi ed è una specie di idolo europeo (anche se con troppi fratelli, in Cina non glieli avrebbero permessi). Piacciono, oltre all’autorevolezza e alla preparazione, la postura composta, lo sguardo, il sorriso a occhi socchiusi che cita quello cinese e l’impossibilità ormai mitologica di scandire le frasi, vezzo asiatico per eccellenza. Sarà un grande successo, senza dubbio: la presenza di Romano Prodi opinionista potrebbe anzi essere l’inizio di un nuovo modo di fare televisione anche in Cina (un po’ come l’avvento della tivù commerciale in Italia, un momento epico). Ma soprattutto è la dimostrazione del teorema Guzzanti: “Con la sua bella calma” Romano Prodi è avanti anni luce rispetto ai colleghi, mentre aspetta, dietro la sua bella linea gialla, la resa dei conti.

Nessun commento: