lunedì 8 febbraio 2010

Il viagra della canzone

E’ il festival numero sessanta, tenuto in vita con accanimento non terapeutico, le vallette brune e bionde, i forfait dell’ultim’ora, le contrattazioni transoceaniche sul numero di bauli consentiti, gli alberghi a Montecarlo per chi se la tira di più, il tappeto rosso da dieci centimetri davanti all’Ariston, il televoto truccato e i fiori liguri che sennò il sindaco si offende. Sanremo ha la sua età, serviva il Viagra della canzone, la morale della favola, la droga no ma tutto il resto sì, eutanasia compresa, basta tirare all’anno sessantuno.
Diana Zuncheddu

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