Destino o fato? Liberta' o predestinazione?
La pupa e il secchione
2 mesi fa
Che significa "da qualche parte". Siamo sempre da qualche parte. Solo che la mente e il cuore ci arrivano prima. Sono dannatamente più rapidi dei nostri piedi.
9 commenti:
Qualche riflessione a proposito del Futuro...
"...Qualcuno ha detto - credo un certo Einstein... - che il Futuro, ancorchè irraggiungibile, può essere visto, in qualche modo. Io credo che questa affermazione sia esatta solo in parte: infatti è vero che il Futuro - oggi irraggiungibile - può essere visto in qualche modo, ma...Non è esattamente 'Il Futuro': è solo 'Un Possibile Futuro'!..."
oppure
"...Tu pensi che conoscere il futuro sia un dono meraviglioso, capace di cambiare la tua Vita e di trasformarla in qualcosa di diverso: qualcosa di formidabile e di solo tuo.
E su qualcosa hai ragione: conoscere il futuro cambia la tua Vita e la trasforma in qualcosa di diverso.
Ma su qualcosa sbagli.
Conoscere il futuro ti rende prigioniero. Prigioniero di un Destino già scritto, ma che sei capace di accettare solo se ti piace.
Se ti piace, allora quel Destino lo agogni. Lo culli. Lo aspetti con ansietà e trepidazione.
Ma se non ti piace, allora la Vita - TUTTA la tua Vita! - diventa un incubo.
Un continuo guardare l'orologio ed un continuo domandarsi se ne valeva la pena. La pena.
La pena di fare cosa? ... Di fare le cose che sono state fatte? O forse di non farle? Di dire le cose dette o forse di non dirle?
Valeva forse la pena, di conoscere il futuro?
Valeva forse la pena, di camminare su questa Terra?
Valeva forse la pena, di vivere questa Vita?!?..."
oppure
"...Non si può conoscere un evento futuro ed incerto senza esserne, almeno in parte, la causa..."
oppure
"...Passato e Futuro non esistono in termini di durante lineari, ma esistono in termini di condizione simultanea dell'Universo...
ed infine:"...Certe ignoratio futurorum malorum utilior est, quam scientia..."
(Cicerone)
"...E' indubitabile che il fatto di ignorare un futuro (ed inevitabile) male è molto meglio che l'averne conoscenza in anticipo (laddove detta conoscenza non possa comunque essere di aiuto per evitarlo)..."
Sono curiosissimo a proposito di questo "Flash Forward"...
Non c’è niente che funzioni bene in tv come il destino, devono avere pensato alla Fox quando hanno approvato la messa in onda di “Flash forward”, la serie televisiva evento che debutterà lunedì 5 ottobre sul satellite italiano di Sky dopo avere già frantumato qualche record la scorsa settimana in America e in Inghilterra. Dopo “Lost”, (la storia di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo dipersi su un isola in mezzo all’oceano) che ha rivoluzionato il concetto di serie televisiva, passato da riempitivo a spettacolo quasi cinematografico, “Flash forward” ha tutte le premesse per ripetere lo stesso successo. Un blackout di due minuti e 17 secondi colpisce il mondo intero. Solo che, invece di far saltare computer e sistemi elettrici, “spegne” gli abitanti del pianeta. Tutti giù come pere mentre stanno guidando, operando, viaggiando o facendo l’amore. Poi, come niente fosse, tutti svegli. Ma con qualcosa di terribile in più: avere visto, durante lo “spegnimento”, il proprio futuro di qui a sei mesi.
C’è differenza tra destino e fato? Se uno potesse vedere il proprio futuro, come si comporterebbe d’ora in avanti? Proverebbe a cambiarlo o lo abbraccerebbe senza protestare? Insomma, l’uomo è libero? La domanda è antica, ecco perché è altamente probabile che funzioni anche in tv. In uno scenario da post Apocalissi (durante il blackout ci sono stati incidenti stradali, disastri aerei, persone morte in sala operatoria) tre agenti dell’Fbi indagano cominciando da quello che succederà. “Tu cosa hai visto?” è “la” domanda, il punto di partenza per ricostruire il grande mosaico delle visioni di sette miliardi di persone nel mondo. Guerre, carestie, gravidanze, tradimenti, gioie, dolori sono i pezzi del puzzle che l’agente Mark Benford (Joseph Fiennes di “Shakespeare in love”) prova a mettere insieme. “Solo perché abbiamo visto tutto questo non è detto che accada”, dice Benford alla moglie che gli confessa di essersi vista nel futuro con un altro uomo che lei non conosce.
Il problema sta qui: è già tutto scritto o possiamo riscriverlo? Che effetto fa conoscere il futuro? Paura, se succede come all’agente Noh che durante il blackout non ha visto niente (“Vuol dire che tra sei mesi sarò morto?”), speranza, se capita come ad Aaron Stark, che si vede accanto alla figlia soldatessa che lui crede morta in Afghanistan da due anni. Gli attori sono bravi e la produzione strizza l’occhio al cinema: possibile che a breve ci sarà lo stesso numero di fanatici che ha “Lost” (palesemente citato due volte nell’episodio pilota della serie), anche grazie al fatto che ogni puntata lascia almeno un quesito non risolto, rilanciando di fatto a quella successiva. Per esempio, è sicuro che proprio tutte le persone nel mondo siano svenute durante quei due minuti? Sembra di no.
Tralsciando, fra noi, l'importanza mediatica e commerciale di un tema simile (non ho visto "Lost", ma non penso che importi...), mi soffermo su un punto.
Un punto di pensiero.
Una nota.
Tutte le Regole dell'Universo, apparentemente, soffrono almeno un'eccezione.
Anche la Regola che pone in evidenza l'Eccezione, subisce - apparentemente - almeno una eccezione.
E qui subentriamo noi. Noi che dobbiamo guardare la "Big Picture" e non solo il "frame".
Cosa possiamo dedurre?
Ci vorrebbero migliaia di pagine, lo so, altro che poche righe. Però...però voglio dire una cosa: se ogni Regola dell'Universo, come si dice, soffre almeno una eccezione, allora è ovvio che qualcuno, qualora un caso come quello del serial si verificasse, non andrebbe giù.
Non vedrebbe quello che deve accadere.
Sfuggirebbe alla Singolarità.
Perchè? Beh, non credo che abbia importanza "perchè".
Succederebbe.
E' inevitabile.
E' o non è una (Aurea) Regola dell'Universo quella che ammette l'esistenza di almeno una Eccezione a qualsiasi Regola?
Non serviva fare una serie per spiegarcelo, ma mi piace l'idea che l'abbiano fatta (anche s e solo per "cassetta"...).
Un saluto!
E' una regola ricorsiva, dunque. E puo' diventare paradossale. Se la Regola secondo la quale esiste almeno un'eccezione a qualsiasi regola nell'universo ammette essa stessa un'eccezione, puo' capitare che esistano regole dell'universo che NON ammettono (o che non presentano, semplicemente) eccezioni, essendo questa situazione l'eccezione alla Regola delle eccezioni. E quali sono queste regole?
...eheheheheheheh...
Sono contento che tu abbia "colto" lo Spirito della conversazione...
...Beh, ho scagliato un sasso, almeno mostro la mano e butto giù una "eccezione" ad una "Regola".
Alla Forza Attrattiva di un Buco Nero (ossìa una volta superato l'Orizzonte dell'Evento), nulla può sfuggire.
Regola.
Alla Forza Attrattiva di un Buco Nero, qualcosa (UNA cosa, UNA volta) può sfuggire.
Eccezione.
Molti Fisici si stanno accapigliando su questa eventualità che, se vuoi, in un futuro potremmo anche riprendere...
Interessantissimo. Sono curioso anche su quali potrebbero essere le conseguenze di una tale eccezione. Riprenderemo, si'.
Ho visto la "première": MOLTO, davvero MOLTO intrigante. Non sono un critico cinematografico ma, a parte il cast (eccellente) e gli FX (buoni, non straordinari, ma comunque sobri e godibili), mi sento di dire che, se non si sfocia nel banale (e cioè se non si allunga la minestra sino a renderla acqua...), questo show può essere suggestivo.
Attenzione: non ho detto "verosimile"! Ho detto (rectius: scritto) solo "suggestivo".
Mi piacerebbe che altri Amici intervenissero per suggerire ipotesi esplicative (esotiche e non) dell'Anomalìa.
Esempio: perchè 2' e 17"? Come mai sull'intero globo simultaneamente (provate a spiegare la globalità dell'effetto su una sfera se la sorgente è unidirezionale)? Perchè il "flash forward effect" è stato di 6 mesi (circa)? Perchè le persone sono cadute a terra? Che cosa può indurre una "visione" di massa del futuro se ragioniamo in termini canonici? Il futuro visto da circa 6 miliardi di persone è "IL" futuro o UN POSSIBILE futuro?...
Un abbraccio quantistico a tutti!
Grazie.
Direi che per alcune domande bisogna chiedere agli sceneggiatori, per altre a Dio, o magari al Galileo del 3000.
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