venerdì 30 ottobre 2009

Viados del tramonto

Piero Marrazzo – per ora – risulta che non abbia commesso reati, e in teoria non aveva motivo di dimettersi. Figurarsi se ne avrebbe avuto motivo Silvio Berlusconi, che è andato con una prostituta o un milione che fossero. Anche il decreto di condanna dell’ex direttore di Avvenire Dino Boffo era davvero poca roba, a ben vedere. La faccenda della «ricattabilità» poi è una sciocchezza siderale, perché dove non c’è reato non dovrebbe esserci vergogna: ma siamo un Paese che resta cementato a un’ipocrisia profonda, storicamente e culturalmente radicata, inguaribile, ormai codificata. A regnare incontrastato resta non il diritto positivo, ma il diritto naturale, gli usi & consuetudini, il celeberrimo «si fa ma non si dice».

Puoi fare ciò che vuoi, basta che non ti faccia beccare: sesso, adulterio, aborto, eutanasia, abusi edilizi, lo scontrino che non ti hanno dato ma che tu non hai chiesto, l’auto in doppia fila, un’immensa zona grigia in cui il lecito può essere moralmente illecito, e l’illecito confina invece con una cultura tutta italiana nel definire leggi che probabilmente, già si sa, non verranno rispettate. Ogni regola varata contempla in partenza un venturo accomodamento, una mediazione a metà tra il suk latino e il rosso porporale. Imbracciare di volta in volta una questione morale, in questo scenario, significa solo: devi fare quello che dico io, perché sì.

...Elliot Spitzer, governatore di New York, viene intercettato mentre combina con una prostituta; si dimette.

Ikka Kanerva, ministro finlandese, spedisce sms piccanti a una spogliarellista che se li rivende; si dimette.

Max Mosley, presidente della Federazione internazionale di automobilismo, compare in un video che documenta un’orgia con cinque prostitute; non si è dimesso.

Che cosa accomuna questi tre casi? In teoria nulla. Il governatore di New York ha compiuto un reato, perché nel suo Stato la prostituzione lo è: a casa. Il ministro finlandese, coi suoi sms, non ha compiuto un reato: a casa lo stesso per ragioni «morali». Neppure Max Mosley ha commesso un reato (la prostituzione in Germania non lo è) e semmai lo ha subito, perché è stato spiato: e molti lo volevano a casa lo stesso.

Ergo: se in una condotta la discriminante non è più la legalità ma la sua pubblicizzazione, addio. Se la morale mediatica supera in importanza il rispetto delle leggi, addio. Per i personaggi pubblici sarà sempre più difficile sfuggire a una totale trasparenza: ma sarà sempre più difficile che la concedano. Per questo Paese già culturalmente portato alla doppia morale, in altre parole, gli scandali politico-sessuali sono terreno ideale: toghe e massmedia si scateneranno ancora di più. Non è la moda del momento: ci frastorneranno le palle per anni.

F.Facci

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo "J'accuse". Morale: al pari del "Resto del Mondo", anche l'Italia - QUESTA Italia -, secondo me, non ha futuro.
Perchè non lo merita.