«Conquista Moro spedendo la prima confezione di quei dolcetti ormai noti come “mastellini”, arriva vergine a 28 anni ma al referendum sul divorzio tradisce le consegne della Chiesa e si astiene, battezza di persona con la saliva il figlio Pellegrino che pare in punto di morte per la febbre altissima, riceve i clientes di Ceppaloni anche all’alba, si tormenta consultando i blog “dementemastella”, “mastellatiodio”, “mastellacadente” e “mastellainpastella”, respinge “una giornalista famosa che tentò di sedurmi e poi andò a dire in giro che ero gay”, porta per la prima volta Baudo, Elisabetta Gardini ed Enrica Bonaccorti ai congressi Dc, rivendica di aver avuto un ruolo nell’elezione di Cossiga al Quirinale (“nel voto preliminare dei parlamentari Dc ebbe il 60% dei voti, ma io diedi la notizia che aveva avuto l’80”) e nell’assunzione di David Sassoli in Rai, di essersi occupato di Cocciolone abbattuto in Iraq, di aver fatto votare per una volta Dc la Carrà “comunista da sempre”» (Aldo Cazzullo, parlando del libro di Clemente Mastella, Non sarò Clemente Rizzoli 2009, Corriere della Sera 16/06).
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