Curioso verificare come la morte, il concetto di morte, sia sempre più estraneo a questo nostro sistema di mondo.Tempo fa la morte veniva accolta in modo più naturale: morire faceva parte del vivere. Ne era la conclusione, ma anche in un certo senso, la giusta appendice. Ogni cosa al mondo muore: animale, pianta, batterio. E in senso cosmico, stelle, materie, perfino gli atomi. Dunque: perché non mettere al centro della nostra esistenza il desiderio di una morte teatrale, avventurosa e felice? Perché la politica non comincia a parlare seriamente, e senza patetici laicismi, del meraviglioso diritto alla morte? E’ questa insopportabile tristezza di morte che ha portato anche una tristezza di vita. Ma se sappiamo guardare così poco alla nostra morte (e a quello che c’è dopo la morte), cosa resta della nostra vita? Mirare al Cielo è la sfida più moderna e più dolce. Il resto sono vite piccole piccole.
P.Diaco
La pupa e il secchione
2 mesi fa
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