Lo storico tedesco Ernst Nolte da tempo ha intrapreso un percorso che da storico dei fatti lo ha portato a indagare la storia delle idee. In questa prospettiva appare chiara la finalità dell’ultimo libro pubblicato in Italia La Rivoluzione Conservatrice nella Germania della Repubblica di Weimar (Edizioni Rubbettino, pagg.76, euro 10; a cura di Luigi Iannone), che partendo dalla «corrente di pensiero e di azione politica che si delineò in Germania», alla vigilia della Prima guerra mondiale e più compiutamente dopo ha finito per forgiare una vera e propria categoria storica ancora attuale. Nolte individua il nocciolo della Rivoluzione conservatrice nel «rifiuto del concetto di tempo lineare e l’accettazione della natura ciclica» della storia, in altre parole il progresso etico e morale di una comunità non è nell’andare avanti verso un cambiamento a tutti i costi ma spesso il progresso di un popolo è nel ritorno costante alla propria tradizione.
La pupa e il secchione
2 mesi fa
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