Che significa "da qualche parte".
Siamo sempre da qualche parte. Solo che la mente e il cuore ci arrivano prima. Sono dannatamente più rapidi dei nostri piedi.
giovedì 27 agosto 2009
Ramadan 2009
3 commenti:
Anonimo
ha detto...
Nel 1993, quando lavoravo per la SAIPEM SpA (Gruppo ENI), mi trovai a svolgere le mie mansioni (ero un "senior contract engineer") nella trattativa relativa al Progetto riguardante la realizzazione della Quarta e Quinta Linea del Gasdotto Transmediterraneo (TRANSMED), la cui Committenza era la Società Algerina SONATRACH (se ho sbagliato lo spelling, sorry: sono passati diversi anni...). La chiusura del contratto (un pro-forma, dato che - se non altro in accordo alla mia specifica esperienza - mai vi fu contratto petrolifero, in senso ampio, più "Pre-aggiudicato" di quello...) avvenne a Milano e vedeva il "confronto" tra una Commissione SAIPEM (formata dal Direttore Generale Att.tà Comm.li Off-Shore, un Dirigente della Divisione Off-Shore e me stesso) ed un Pezzo Grosso della SONATRACH (sembrava/assomigliava ad Omar Sharif...). Era periodo di Ramadan e questo fatto, ovviamente non graditissimo al "Pezzo Grosso", lo rendeva, dall'inizio delle negoziazioni (circa le 10/11 del mattino) e sino al tramonto, un autentico (e largamente insopportabile...) cafonazzo. Poi, tramontato il Sole, il "Pezzo Grosso" si ripresentava, con una bella sigaretta in bocca e l'alito profumato di alcool, e quello che non avevamo combinato in 7/8 ore, lo facevamo in 10 minuti.
Serenamente. Quasi gradevolmente.
Da allora, ho visitato altri Paesi Musulmani (per lavoro e per diletto), anche in Periodo di Ramadan, e la sensazione che questa "Celebrazione" costituisca, se non altro in determinate Classi Sociali (quelle "abbienti", tanto per essere chairi sino in fondo), un (inevitabile) "fastidio", mi è rimasta.
Così come mi è rimasta la sensazione che a Dio, qualunque sia il Nome che Gli si voglia dare, non frega nulla di quello che beviamo, fumiamo e mangiamo, a condizione che, tra una sigaretta, una birra ed un panino con il salame e l'altro, ci si comporti da UOMINI.
Vorrei che queste - stupide - riflessioni, fatte da un Occidentale Decadente (ergo più "Infedele" degli altri Infedeli), venissero fatte proprie da una marea di individui i quali, anche se si inginocchiano verso La Mecca 5 volte al giorno e, in tempo di Ramadan, non fumano e non bevono dall'alba al tramonto, si sentono comunque in diritto di fare gli stronzi per 365 giorni l'anno, con il placet del loro Muezzìn la benedizione del loro Hajatollah.
Credo che la "Spada di Allah", alla fine, si abbatterà, oltre che sulle nostre, anche sulle loro - ipocrite e dunque ancor più colpevoli - teste.
3 commenti:
Nel 1993, quando lavoravo per la SAIPEM SpA (Gruppo ENI), mi trovai a svolgere le mie mansioni (ero un "senior contract engineer") nella trattativa relativa al Progetto riguardante la realizzazione della Quarta e Quinta Linea del Gasdotto Transmediterraneo (TRANSMED), la cui Committenza era la Società Algerina SONATRACH (se ho sbagliato lo spelling, sorry: sono passati diversi anni...). La chiusura del contratto (un pro-forma, dato che - se non altro in accordo alla mia specifica esperienza - mai vi fu contratto petrolifero, in senso ampio, più "Pre-aggiudicato" di quello...) avvenne a Milano e vedeva il "confronto" tra una Commissione SAIPEM (formata dal Direttore Generale Att.tà Comm.li Off-Shore, un Dirigente della Divisione Off-Shore e me stesso) ed un Pezzo Grosso della SONATRACH (sembrava/assomigliava ad Omar Sharif...).
Era periodo di Ramadan e questo fatto, ovviamente non graditissimo al "Pezzo Grosso", lo rendeva, dall'inizio delle negoziazioni (circa le 10/11 del mattino) e sino al tramonto, un autentico (e largamente insopportabile...) cafonazzo.
Poi, tramontato il Sole, il "Pezzo Grosso" si ripresentava, con una bella sigaretta in bocca e l'alito profumato di alcool, e quello che non avevamo combinato in 7/8 ore, lo facevamo in 10 minuti.
Serenamente. Quasi gradevolmente.
Da allora, ho visitato altri Paesi Musulmani (per lavoro e per diletto), anche in Periodo di Ramadan, e la sensazione che questa "Celebrazione" costituisca, se non altro in determinate Classi Sociali (quelle "abbienti", tanto per essere chairi sino in fondo), un (inevitabile) "fastidio", mi è rimasta.
Così come mi è rimasta la sensazione che a Dio, qualunque sia il Nome che Gli si voglia dare, non frega nulla di quello che beviamo, fumiamo e mangiamo, a condizione che, tra una sigaretta, una birra ed un panino con il salame e l'altro, ci si comporti da UOMINI.
Vorrei che queste - stupide - riflessioni, fatte da un Occidentale Decadente (ergo più "Infedele" degli altri Infedeli), venissero fatte proprie da una marea di individui i quali, anche se si inginocchiano verso La Mecca 5 volte al giorno e, in tempo di Ramadan, non fumano e non bevono dall'alba al tramonto, si sentono comunque in diritto di fare gli stronzi per 365 giorni l'anno, con il placet del loro Muezzìn la benedizione del loro Hajatollah.
Credo che la "Spada di Allah", alla fine, si abbatterà, oltre che sulle nostre, anche sulle loro - ipocrite e dunque ancor più colpevoli - teste.
Molto bello, grazie.
...Grazie a Te! D'altronde, a che serve l'esperienza di vita se non la si può raccontare a (e dunque condividere con) qualcuno?...
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