Che il suggerimento di Bonaiuti, far diventare testo scolastico la lettura di Carmelo Bene della Divina Commedia, venga accolto con l’entusiasmo che merita da Mariastella Gelmini. “Dante è alla base” dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Sì, Dante è alla base. Dante è alla base della nostra battaglia contro la nuova, insulsa materia scolastica denominata “Cittadinanza e Costituzione”, che dovrebbe forgiare “cittadini affrancati da pregiudizi razziali o religiosi, strenui difensori della democrazia”. Dante ha ben più che pregiudizi, ha giudizi: Maometto è “seminator di scandalo e di scisma” e merita l’inferno, i pisani vanno affogati, i pistoiesi inceneriti. Altro che respingere i clandestini: Dante vuole espellere da Firenze anche gli abitanti di Galluzzo (distante cinque chilometri) e Trespiano (sette). Perché puzzano. Dante condanna, maledice, offende, discrimina, inveisce. Il Papa Celestino V (a cadavere ancora caldo) è un vigliacco, gli omosessuali sono “lerci”, le donne in abiti succinti “svergognate”: tutti all’inferno. Dante è il sommo poeta perché della Costituzione sommamente se ne frega.
Langone anticostituzionale
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2 mesi fa
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