martedì 30 giugno 2009

Condomglianze

Figli educati al libertinismo da genitori orgogliosamente moralisti. Peccato che poi la strategia non funzioni.
E’ l’Italia, bellezza. Uno strano paese che da una parte sembra tornato con gusto ai profondi anni Cinquanta, un paese che si indigna per i facili costumi dei potenti, che rovista sotto le minigonne, che sospetta festini dietro ogni festa. E’ lo stesso paese che continuamente si scopre in affannoso debito con un modello di modernità sessuale anni Sessanta, quelli del libertinismo obbligatorio, senza limiti e senza collare, purché con il condom, e prima si comincia meglio è. Così, se alla provincia di Roma la maggioranza di sinistra vota una mozione per dotare le scuole medie superiori di distributori di preservativi, piazzati tra le bibite e le merendine, a dichiarare il proprio plauso accorre il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, convinto (al contrario dei consiglieri Pdl, che hanno votato contro) che si tratti di lodevole iniziativa per la prevenzione dell’Aids.
Anche se ormai è assodato: nei paesi dove preservativi e pillola del giorno dopo sono a disposizione a scuola, gravidanze e aborti delle adolescenti non calano, ma aumentano.
Si impone un modello emancipativo fallimentare e inadeguato, come dimostrano anche l’esperienza della Francia e soprattutto della Gran Bretagna, paese dove ora le adolescenti possono ottenere la pillola del giorno dopo chiedendola per sms, ed eludere così completamente il controllo dei genitori.
Eppure continuano a essere le più esposte agli aborti. E anche la Francia, anno dopo anno, si chiede come mai, con tutti quei preservativi e contraccettivi a go-go, la situazione continui a peggiorare.

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