martedì 7 aprile 2009

Furbetti del quartierino (inagibile)

Odio il gioco dei se, le polemiche a prescindere e quelle premature. Ma a freddo, dopo essersi fatti scaldare dai telegiornali, che un po' informano, un po' commuovono, un po' spettacolarizzano, dovremmo pure considerarla questa frase, se vogliamo bene ai pochi futuri Italiani che tra una ventina d'anni si faranno un mutuo di vent'anni per un tetto, sottinteso agibile: "Un terremo­to così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto".
Oppure per un mese facciamo gli eroici e disinteressati soccorritori, ma poi si torna furbetti e chissenefrega e tiraccampa'.

4 commenti:

Silvia ha detto...

Purtroppo la prevenzione e gli investimenti intelligenti non sono "italiani"...Basta pensare che la legislazione che prevede l'introduzione delle tecniche antisismiche nell'edilizia privata è pronta, ma la sua entrata in vigore è stata posticipata al 2010, mentre negli ultimi anni sono stati fatti 2 condoni edilizi...
Se fossimo stati più lungimiranti e meno schiavi del consenso a tutti i costi, probabilmente oggi si verserebbero meno lacrime

Anonimo ha detto...

Forse il mio approccio e un pò cinico e semplicistico, ma mi sento di dire quello che ho in cuore, e cioè che le "frignate" italiote mi hanno davvero stancato. Anche questa. Perchè noi siamo il Paese dei "funerali di Stato", del "latte versato", della "tele-commozione" e della "lacrima di coccodrillo", del "pentitismo postumo" etc. Sbaglio? Esagero? Certo, anche quello che scrive Silvia è giusto, ma è giusto pure dire che, secondo me, alcune tragedie - tra le quali quella de L'Aquila - sono praticamente inevitabili. Perchè la Natura è imprevedibile e, quando vuole, violenta e distruttiva. Sicuramente qui ci sono state delle colpe (e quando mai non ce ne sono?). Sicuramente i piani anti-sismici in Italia sono lettera morta. Sicuramente siamo un paese pieno di furbetti ed approfittatori. Ma è altresì vero che la Natura, in generale, non la si può prevenire, nè curare. Bisogna solo imparare a conoscerla.
Il che significa, in altre parole, che la tragedia, molto probabilmente, anche se fosse stato fatto tutto il possibile per prevenire i nefasti effetti del sisma (e nulla è stato fatto, lo so), ci sarebbe stata comunque.
Solo che adesso che è accaduta, è diventata, in poche ore, un nuovo teatrino della pseudo-commozione, della finta-solidarietà e del "adesso ci rimbocchiamo le maniche" e "chi ha sbagliato, pagherà".
Ma che schifo di Nazione. Basta, per favore. Spegniamo le luci, almeno per un momento...

Stefano ha detto...

Ne' cinico, ne' semplicistico, ne' sbagliato, ne' esagerato. Volevo solo fare un passetto in avanti, pensando a tutte le buone famiglie "italiote" che, quelle si', si "rimboccano le maniche" e pagano mutui e fanno studiare i figli fuori. Anche in case dello studente, giusto per capirsi. Tra parentesi, a Onna c'e' una casa che non e' crollata, chissa' perche':

http://tv.repubblica.it/ricerca/onna-la-casa-che-non-crolla/31705?video&keyword=onna&tgtsrc=pla

Poi certo che tutto rimane come prima, che tra un mesetto ci dimentichiamo di tutto, che la historia non e' mai stata magistra vitae, figuriamoci in Italia. Pero' sollevare la questione mi pare doveroso verso tutti i neonati che nel 2030 faranno l'universita' in casette di cartapesta (e ci ho studiato pure io), e tutti i bambini che nel 2040staranno pagando le prime rate del mutuo della villetta a schiera di marzapane alle pendici dell'Appennino.
Voglio dirlo, prima che mi si logorino gli ultimi bricioli di speranza nel cosiddetto futuro.

Stefano ha detto...

http://www.ilfoglio.it/soloqui/2163