Il mio amico non può mica scrivere commenti così azzeccati e profondi sebbene informali e pretendere che non li posto. Mi scuserà, ne sono certo.
E' un film molto bello e ha diverse suggestioni.E' un film carnale, non per il sangue e le truculenze, ma perche' alcuni personaggi esprimono sentimenti basilari (terrore, amore filiale e materno) con una forza che eccede la recitazione, il testo e perfino l'espressione. Gli esce dalle carni. Poi e' filologicamente perfetto: i visi sono credibili (i due che lo frustano potrebbero essere due posteggiatori abusivi del Palatino). I latini parlano con un accento sporco e balcanico (di li a pochi decenni avremo una sfilza di imperatori dinarici, la gavetta devono pure averla fatta i compaesani piu' vecchi).In molte scene latine il dialogo non e' stato sottotitolato. Noi siamo lusingati. E' anche un'opera teologica, un po' rozza forse. Mi ha fatto venire in mente "Last temptaion of Christ". Stesso Cristo parrocchiale con boccoli ed abiti pastello, stessa attinenza ai tempi ed ai costumi, stesse, rare, scivolate in cialtronerie horror e pulp. Ma l'impianto di Scorsese era piu' raffinato. D'altronde lui ha studiato dai Gesuiti, mentre Mel Gibson ha studiato, credo, a casa sua, da bravo pentecostale. Siccome la moneta buona scaccia quella cattiva abbiamo Bush (ed avremo Obama) , al posto di Mario Cuomo alla casa bianca. Ma questo non c'entra. Mi sono poi ricordato di alcune pagine della nostra comune amica (Marguerite Yourcenar, ndr) che mi erano piaciute, al tempo (titolo del paragrafo: "Sequenza di Pasqua: una delle più belle storie del mondo", ndr). Siccome da lassu' ci guarda me le ha fatte ritrovare. Sono tratte da "Il tempo grande scultore". Saggio consolatorio dalla micragnosita' dei presentisti.
La pupa e il secchione
2 mesi fa
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