lunedì 24 marzo 2008

Del mangiar carne

Anche se non sono d'accordo con Plutarco, pubblico la sua perplessità sul mangiar carne e il suo credo proto-vegetariano, immaginifico melodramma intriso di panteismo zoofilo e con sprazzi di furbo demagogico pulp.
Io mi domando con stupore in quale circostanza e con quale disposizione spirituale l'uomo toccò per la prima volta con la bocca il sangue e sfiorò con le labbra la carne di un animale morto; e imbandendo mense di corpi morti e corrotti, diede altresì il nome di manicaretti e di delicatezze a quelle membra che poco prima muggivano e gridavano, si muovevano e vivevano. Come potè la vista tollerare il sangue di creature sgozzate, scorticate, smembrate, come riuscì l'olfatto a sopportare il fetore?

Nessun commento: